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I Templari
i famosi monaci
guerrieri che non chiedevano mai quanti fossero i nemici, ma
dove fossero
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Prima di
cominciare a scrivere questo breve articolo sui Templari mi sono
informato in giro per sapere qual è il grado di conoscenza di
questo Ordine Medioevale, facendo domande ad amici e conoscenti:
mi sono accorto che la maggior parte non sanno cosa sono, o meglio
siano stati, esattamente. Alla domanda “Sai chi sono i Templari?”
ho ricevuto le risposte più varie: “Sono i cavalieri del Re”, mi
ha detto un mio caro amico; “Erano quelli che costruivano i
Templi”, mi ha detto un altro mio amico. Risposte vaghe e
pressoché sbagliate. Vista la mia passione per questi antichi
Ordini ecco qui l’idea di scrivere un articolo sulla loro storia,
sulla loro organizzazione, sulle loro gesta, al fine di farli
conoscere un po’ di più, visto che hanno avuto un peso
determinante nella storia medioevale con ripercussioni anche
successive.
Comunque, al fin
di evitare delle incomprensioni posso dare una prima definizione
alla parola “Templari”: erano un Ordine Cavalleresco Monastico che
segnò la storia Medioevale, influenzando moltissimo la cultura, il
pensiero, la religiosità del tempo e lasciando delle tracce
indelebili... eppure i libri di scuola rimangono molto vaghi
sull'argomento "Templari".
Erano monaci guerrieri, proprio come gli Shaolin Monks, quelli
orientali, quelli che vanno tanto di moda ora… ebbene si, anche in
Europa ci fu un tempo questa figura che tanto affascina. Ce
l’avevamo qui, ora l’andiamo a cercare chissà dove.
Devo inoltre
dire un’altra cosa importantissima: l’ideale Templare. E’ vero, i
Templari nacquero con lo scopo di proteggere i pellegrini in
TerraSanta (ma non solo!), ma il loro ideale era dei più
tolleranti, non volevano cacciare i musulmani da Gerusalemme e
dagli altri territori sacri ad entrambe le religioni, ma volevano
una convivenza pacifica tra le due culture ed in generale tra
tutte le culture del Mediterraneo; era l’ideale Giano Bifronte
(Due volti una stessa testa, come dire due religioni uno stesso
Luogo Santo) che poi fu erroneamente considerata idolatria nelle
accuse rivolte contro di loro nel famoso processo dei primi anni
del ‘300, e si trasformò (presumibilmente, non c’è una linea di
pensiero certa in questo) secoli più tardi in Baphomet, o
Bafometto, che è una vera e propria invenzione, una favoletta per
macchiare ulteriormente la memoria Templare. Niente è più falso, i
Templari erano assolutamente dediti al Cristianesimo ed alla
Chiesa a cui rimasero fedeli fino alla fine, anche quando li tradì
sotto le pressioni di un Re avido ed ingiusto.
Ma andiamo con
ordine… |
LO
SPIRITO TEMPLARE |
Le origini dei
Templari si possono capire solo se si va a guardare la storia
della prima Crociata guidata dal famosissimo Goffredo di Buglione
a cui parteciparono in tanti non certo mossi da interessi
economici! (come i maliziosi pensano e come molti storici
accusano). A dimostrazione di questo si può guardare la condotta
di Goffredo di Buglione dopo la conquista: sarebbe
potuto diventare Re di Gerusalemme, (era lui a capo della
Crociata, non sarebbe stato strano) ma
rifiutò la carica, volendo essere soltanto “Difensore del Santo
Sepolcro” e lasciando il governo della regione a Baldovino… mai
visto ideali più puri.
Comunque, una volta riconquistata Gerusalemme, la maggiorparte dei
Crociati tornò in Europa, alle loro case e alle loro famiglie,
lasciando così Gerusalemme quasi senza protezione. Proprio in
questo momento entrano in gioco i Templari. Hugues de Payns (NON
Ugo da Pagani di vicino Salerno, come qualcuno erroneamente dice),
insieme ad altri otto cavalieri
partono dalla Francia per andare in TerraSanta con lo scopo di
difendere i pellegrini dagli attacchi delle bande dei musulmani…
venivano chiamati inizialmente i
“Poveri Cavalieri
di Cristo” ed erano un Ordine contemporaneamente monastico e
guerriero. Questa fu un’idea veramente rivoluzionaria per quel
tempo!
Scavalcò la tradizionale divisione sociale formata da:
Bellatores (coloro che combattevano), Oratores (coloro che
pregavano), e Laboratores (coloro che lavoravano).
I
monaci cosiddetti tradizionali pronunciavano tre voti, ossia
obbedienza, povertà e castità: i Templari, oltre a questi tre
voti, ne pronunciavano anche un quarto, cioè lo "stare in armi",
quindi il combattimento armato. Erano, come ho già detto, dei veri
e propri monaci guerrieri.
Questi nove Cavalieri si presentarono nell’anno Domini 1118 al Re
di Gerusalemme Baldovino II mettendosi a disposizione per la
protezione dei pellegrini ed il pattugliamento delle strade a
Gerusalemme e dintorni. Qui sorgerebbero delle critiche e cioè:
Gerusalemme era stata da poco conquistata e l’esercito di Goffredo
era per la maggiorparte ripartito per l’Europa, inoltre i
musulmani era decisi a riprendersi la loro seconda città Santa
(dopo la Mecca ovviamente!), considerando l’impresa dei Crociati
come un vero e proprio “colpo di fortuna”, erano cioè nel posto
giusto nel momento giusto… ma allora, il neonati Templari come
avrebbero potuto difendere i pellegrini in nove? Un numero così
esiguo non poteva eventualmente far fronte ad un assalto da parte
di una banda di predoni di cinquanta persone! Ebbene, io rispondo
che il loro era un ideale, un’idea, offrivano i loro servizi per
uno scopo senza pretendere troppo… mi vengono in mente due frasi
famose e cioè: “Roma non fu costruita in un giorno” e “E’ sempre
così che comincia tutto, dal molto piccolo”… ma queste sono mie
personali opinioni.
Dopo averli ascoltati, Baldovino II concesse loro come quartier
generale un'ala del monastero fortificato di Nostra Signora di
Sion, accanto a quello che era stato il Tempio di Salomone per cui
il loro nome fu cambiato in "Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo
e del Tempio di Gerusalemme", e furono più semplicemente
riconosciuti come "Templari".
Siccome non
c’erano precedenti (era la prima volta che facevano la comparsa
dei monaci-guerrieri) era necessario quindi trovare una posizione
chiara e precisa, ricercando anche una Regola che si adattasse
perfettamente alla situazione. Non è un caso se da questo momento
entra nelle vicende Templari, uno dei personaggi più carismatici
ed autorevoli del tempo: Bernardo di Chiaravalle, diventato poi
Santo.
Fu proprio nel
Concilio di Troyes che
presentato il
'De laude novae militiae'
(elogio della nuova milizia),vero e proprio proclama di
esaltazione dell'Ordine Templare, che ebbe non poca importanza per
il successivo sviluppo dell’Ordine. Ne cito una parte:
A Troyes poi i
Templari adottarono un motto:
"Non nobis
Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam",
ossia
"Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo nome
sia gloria".
Anche qui c’è poco da aggiungere, è facile immaginare come un
simile motto possa accendere gli animi di tutta Europa, un’Europa
medioevale con alti Valori morali e molto devota alla religione
Cristiana.
La Regola
Templare era formata da 72 articoli ed era durissima. Veniva
vietato qualsiasi contatto con le donne (non si poteva baciare
neanche la madre, ma bisognava salutarla compostamente chinando il
capo), non si poteva andare a caccia, erano banditi il gioco dei
dadi e delle carte, aboliti mimi, giocolieri e tutto ciò che è
divertimento, non si poteva ridere scompostamente, parlare troppo
o urlare senza motivo, i capelli andavano corti o rasi, in inverno
la sveglia era alle 4 del mattino, in estate alle 2 per pregare,
bisognava dormire “in armi” per essere sempre pronto alla
battaglia. C’erano regole anche sul modo di mangiare e sul modo di
vestirsi. Bisognava veramente avere una sincera vocazione per
sottomettersi a tali ferree regole!
Un punto
fondamentale della Regola è: "Perché cristiano, mai la spada di un
Cavaliere del Tempio venga brandita contro un altro cristiano se
non per ragioni di difesa del Luogo Santo"… i Templari quindi non
avrebbero mai potuto uccidere o combattere un altro Cristiano, se
non per la difesa del Luogo Santo, in quanto era considerato di
tutti e tutti avevano il diritto di visitarlo per motivi di
preghiera, quindi era lecito difenderlo da chiunque avesse cattive
intenzioni, fosse musulmano o meno. Da qui si può dedurre che i
Templari non combattevano i Musulmani perché non erano Cristiani
(la famosa lotta all’infedele, una delle critiche più usate verso
i Templari), ma per motivi di difesa! Questo è importante
sottolinearlo.
Dopo questa
approvazione ecclesiastica ufficiale, la fama dell'Ordine del
Tempio crebbe rapidamente ed in modo vertiginoso, con essa
crescendo anche la potenza e la ricchezza dell'Ordine stesso, che
ricevette elargizioni e donazioni spontanee praticamente da ogni
strato sociale.
Importantissima (anzi vitale) fu la bolla "Omne datum optimum" del
1139, di papa Innocenzo II che concesse all'Ordine la totale
indipendenza, compreso l'esonero dal pagamento di tasse e gabelle,
oltre alla direttiva secondo la quale l'Ordine non doveva rendere
conto a nessuno del suo operato, tranne che direttamente al Papa.
Diventò un organismo a parte con una posizione molto privilegiata.
Aggiungerei anche scomoda per molti regnati.. il fatto di avere
una potenza come quella Templari all’interno dei proprio domini
non è proprio un bene per l’autorità! Ma all’inizio una simile
idea neanche sfiorava le menti dei Sovrani, tutti erano dediti e
riconoscenti ai Templari, anzi, era un onore avere nei propri
possedimenti una maggione Templare! Solo più tardi, con il
graduale decadimento della spiritualità e il costante aumento
dell’importanza del denaro e del potere, qualcuno iniziò a provare
un sentimento di invidia verso i Templari, fino ad arrivare
all’atto di Filippo il bello, di cui però parlerò più tardi…
Hugues tornò a
Gerusalemme con un gran numero di reclute, che divennero perfetti
cavalieri templari combattenti, grazie alla vita comunitaria che
conducevano, alle preghiere ed agli allenamenti durissimi… saldi
nel corpo e nello spirito.
Tra i crociati si erano sempre distinti per la loro
incredibile determinazione in battaglia, avevano disciplina
disumana e una spietata fermezza di fronte all’avversario. Le loro
cariche erano famose e non lasciavano quasi mai speranza agli
avversari… provate voi ad immaginare di essere caricati da 300
cavalieri ben addestrati, ben protetti dalle loro armature e scudi
e soprattutto con una determinazione difficile da ritrovare in
altre situazioni… avete per caso idea di come trema il terreno
sotto 300 cavalieri pesanti? Avete idea del polverone che si alza
dietro di loro? Avete idea del rumore assordante che producono?
Uno spettacolo a cui (penso) nessuno vorrebbe assistere da
“bersaglio”! Il solo impatto psicologico di ciò bastava a mandare
in rotta e a creare una gran confusione tra le truppe che
ricevevano la carica. Non a caso venivano chiamati dai musulmani i
“diavoli rossi”, mentre i Gerosolimitani erano chiamati i “diavoli
neri”.
Famosissima è la frase che recita: “i coraggiosi monaci cavalieri
che non chiedevano mai quanti fossero i nemici, ma dove fossero.”.
Ma non furono
protagonisti solo in TerraSanta: quando le orde mongoliche
minacciarono l’Europa i Templari contribuirono non poco alla sua
difesa, che trovò provvisoria soluzione con la battaglia di
Liegnitz nel 1241. Nella penisola iberica stettero parimenti in
prima linea, i sovrani di Spagna e Portogallo difficilmente
avrebbero conseguito le loro vittorie senza i Templari, non invano
affidarono loro le proprie fortezze più munite e li ricoprivano di
munifici donativi.
Anche la flotta
Templare era tra le migliori, nessuno si sarebbe mai azzardato ad
attaccare una nave battente bandiera Templare e i Saraceni se ne
tenevano ben alla larga. Famosi erano i Templari nordici, che
portarono con loro nella vita monastica le loro preziose
conoscenze in campo di nautica e battaglie navali.
C’è però un
problema: uccidere in nome di Dio è un concetto sottoposto a
critiche di ogni genere, va chiarito questo fatto.
San Bernardo di
Chiaravalle, riprendendo il concetto della "guerra giusta"
espresso da Sant'Agostino, considerò il voto templare dell'uso
delle armi contro chi attaccava i pellegrini diretti al Santo
Sepolcro per pregare (non andavano mica a conquistare o a rubare,
agivano per pura vocazione religiosa e spirituale) non una
intenzione di "omicidio", ma una vera e propria azione contro il
Male, ossia un "malicidio" (vedi sopra
'De laude
novae militiae'),
anche perché, come ho già detto, i Templari difendevano il Luogo
Santo, che doveva essere a disposizione di tutti, quindi chiunque
avesse preteso di tenerlo soltanto per se sarebbe stato
considerato “male” e andava per cui debellato… quindi i Templari
non uccidevano senza motivo o perché gli arabi “erano infedeli”,
questo dev’essere chiaro.
Per noi uomini
di oggi è difficile accettare violenza giustificata da motivazioni
religiose, ferisce la “sensibilità” di molti, ma bisogna entrare
nella mentalità dell’epoca (anche se è molto, ma molto difficile)
e non pensare subito “è sbagliato”. Allora il Cavaliere
dell’Ordine era il Guerriero di Dio per antonomasia, ed il suo
compito era servire Dio combattendo l’eresia e le ingiustizie. In
TerraSanta i musulmani stavano commettendo crimini che vanno fuori
di ogni cognizione: le popolazioni europee erano fin troppo
stanche dei soprusi che dovevano subire in TerraSanta, da
centinaia di anni!
Fin dall’800,
infatti, i pellegrini che si recavano al Santo Sepolcro venivano
uccisi, derubati, le donne violentate, nel migliore dei casi
veniva imposta loro una forte tassa. La setta degli “Assassini”
nacque proprio in questo periodo ed aveva come scopo l’uccisione
sistematica dei pellegrini Cristiani! Questo atteggiamento
intollerante da parte dei musulmani portò ad una reazione violenta
degli Europei, anche se ci vollero circa 300 anni di ingiustizie
per fare veramente “arrabbiare” i popoli europei.
Bernardo di
Chiaravalle con
'De laude
novae militiae' espresse bene questa mentalità. Prego il
lettore di non accusare quindi l’operato dei Templari e dei
Crociati in generale a priori, ma di immedesimarsi un attimo in
quella che era la situazione nel XI secolo: veder sterminata la
propria famiglia o i propri amici che si erano recati in
pellegrinaggio in TerraSanta non doveva essere affatto cosa
piacevole, come non lo sarebbe adesso. Pensateci un po’ su e
cercate di liberare la mente da tutti gli odierni
condizionamenti… capisco che il concetto è un po’ difficile, ma
diventa tutto più semplice se si pensa che la nostra mentalità è
diversa da quella di un uomo medioevale (ma non l’intelligenza o
la cultura: gli uomini medioevali erano intelligenti come noi ed è
solo la presunzione dell’uomo moderno a volervo più acculturato).
Oggi abbiamo un utile strumento di politica estera, la diplomazia,
ma fino al 1940 la guerra era uno strumento “normale” per le
relazioni internazionali, quindi non bisogna tornare troppo
indietro nel tempo per trovare la guerra come concetto “normale”.
Inoltre, vorrei aggiungere che secondo il mio modestissimo parere
la diplomazia non sarebbe servita a molto nel XI° secolo: i
predoni avrebbero smesso di derubare, uccidere o violentare i
pellegrini? I Sultani avrebbero speso una sola moneta o
sacrificato un solo soldato per sedare le scorrerie contro i
popoli europei? No, secondo me, no.
Ma torniamo ai
Templari… le ricchezze ottenute dai Templari furono impensabili e
loro stessi furono bravi a gestirle: non lasciavano il denaro in
eccesso a marcire in buie stanze, ma lo investivano in maniera
redditizia, soprattutto facendo servizio di tesoreria per nobili e
re e prestando il denaro, certo, da Cristiani non potevano
chiedere interessi, ma sapevano come non subire danni con tariffe
di prestito. Sfido chiunque ad azzardare la critica “non dovevano
chiedere interessi di alcun genere”, perché in tal caso
l’accusatore dovrebbe andare su un bel dizionario a cercare la
parola “inflazione” e rendersi conto della perdita di valore reale
che ha la moneta con il passare del tempo.
Erano famosi anche perché “compravano sempre e non vendevano mai”.
Gli affari che
svolgevano erano soprattutto di quattro categorie:
1-deposito
tributi e somme di denaro di un principe votatosi alla Crociata
2-Trasferimento
in TerraSanta di dette somme
3-riscossione
delle decime Pontificie per le Crociate
4-prestiti a
principi o nobili, che motivassero tale bisogno di denaro con pii
motivi.
Una piccola
curiosità che voglio dirvi: a loro è dovuta anche l’invenzione
dell’assegno! O meglio, del Travel Cheque, che è comunque un
assegno. Per esempio i pellegrini che si volevano recare in
TerraSanta, ma avevano paura di essere rapinati, potevano lasciare
denari in una qualsiasi maggione templare e ricevere una quietanza
di riscossione; all’arrivo in TerraSanta portavano la quietanza
nella maggione e tornavano in possesso della somma di denaro
lasciata prima della loro partenza.
Questo aspetto
finanziario dell’Ordine però non vi deve portare ad una visione
negativa dell’Ordine! Non erano strozzini senza scrupoli o
financial manager in cerca del massimo profitto! Le loro tariffe
di prestito erano la metà degli interessi richiesti dalle banche
fiorentine… anche perché, scusate, se come qualcuno dice che i
Templari erano avidi di denaro e strozzini allora come mai in
moltissimi affidavano i loro averi all’Ordine e molti chiedevano
prestiti proprio a loro? L’elemosina era una delle attività più
importanti dell’Ordine ed era sempre molto munifica. Non mancarono
mai di sfamare gli affamati con mense per i poveri e adibirono
ospedali per i malati e gli invalidi, nonché centri di accoglienza
per i pellegrini in TerraSanta. Come si può vedere investirono
molto bene i loro averi, anzi, non c’era modo di investirli
meglio!
Quella che per
alcuni ara considerata l’avarizia dei Templari, era al contrario
parsimonia. L’oculata amministrazione dei beni templari era nemica
di ogni spreco, per cui favoriva l’arricchimento dell’Ordine.
Bisogna poi
ricordare che ad essere ricco era l’Ordine nel suo complesso, i
singoli monaci erano dediti alla povertà. Nonostante avessero più
oro di qualsiasi monarca europeo dormivano in stanze sempre molto
spartane, vestivano e mangiavano come indicava la Regola, non
tradirono mai il loro voto di povertà iniziale.
Da notare che il più famoso sigillo templare era un
cavallo cavalcato da due cavalieri, che sta ad indicare 2 cose:
1-la povertà
iniziale dei cavalieri che erano costretti ad andare in due su un
solo cavallo
2-il dualismo
universale delle cose, a cui si rifà il loro ideale, cioè (torno a
dirlo, vista l’importanza) la convivenza pacifica in TerraSanta
della cultura Cristiana e di quella Islamica. Questo dualismo si
può notare anche nel loro stendardo, il Baussant, per metà nero e
per metà bianco, di cui parlerò tra breve. Faccio anche notare che
una simile concezione è molto simile al Tao orientale, simbolo
usato oggi universalmente per indicare il dualismo delle cose,
simbolo che c’era anche qui in Europa e che indicava lo stesso
concetto, ma per qualche strano motivo e stato dimenticato, e
viene snobbato.
I Templari
quindi godevano di un’altissima stima da parte delle popolazioni
Medioevali, li vedevano come la Cavalleria di Cristo, i Templari
erano l’incarnazione del vero spirito Cavalleresco, che Bernardo
di Chiaravalle contribuì ad esaltare con i suoi scritti… un’altra
frase famosa di Bernardo di Chiaravalle è: “quale gioia per
Gerusalemme acquistare dei difensori fedeli!”
Simili lodi non
possono essere state fatte a caso! I Templari erano un esempio.
Un aspetto da
notare è la gerarchia, l’assoluto rispetto per i superiori,
esistevano i
Marescialli, Precettori, i Balivi, i Priori, i Gran Priori. Era
una organizzazione perfetta, visto che ognuno per la gestione
interna era totalmente indipendente dall'altro, e ognuno doveva
rendere conto al suo superiore diretto, fino ad arrivare al Gran
Maestro che era
il "primus inter
pares", cioè il primo tra i pari e la cosa dice molto su come la
pensassero rispetto alla gerarchia.
Quando moriva un Gran Maestro, il Maresciallo convocava i
Dignitari, tra i quali veniva nominato un Gran Commandatario, il
quale formava un consiglio di 12 Templari che dovevano procedere
alla elezione del nuovo Gran Maestro. Erano 12, in quanto 12 erano
gli Apostoli di Gesù.
C’era poi un Gran Siniscalco
che si occupava dell’amministrazione dell’Ordine, delle ancelle
Templari, per la pulizia ed il rammendo delle vesti e dei Fratelli
Serventi che si occupavano dei cavalli e dell’armamento. Sergenti
venivano chiamati i novelli dell’Ordine e non era concesso loro di
portare il mantello candido, ma ne avevano una nero o marrone,
soltanto con il rito ufficiale avrebbero poi potuto indossare al
divisa templare. |
BREVE
STORIA TEMPLARE |
Vorrei chiarire
una cosa: a me non piace molto riportare date su date, luoghi,
nomi, come nei migliori libri di storia, la mia intenzione con
questo breve articolo è quella di far conoscere i Templari come
erano nella loro mentalità, nei loro obiettivi e nella loro
purezza di spirito, quali sentimenti, emozioni, sicurezze e
speranze donavano alle popolazioni medioevali, cosa molto
difficile da fare se ci si trova di fronte soltanto a date e nomi.
Questo però è un aspetto che non trascurerò, ma ne parlerò
brevemente proprio ora:
la prima vera
battaglia Templare fu con il secondo Gran Maestro, Roberto di
Craon, nel 1138 a Tecua, vicino Ghaza, dove i Templari ebbero una
gravosa sconfitta, dovuta al fatto che i comandanti Crociati non
vollero ritirarsi dopo aver conquistato la città (opzione
consigliata da Roberto di Craon, visto che la città non era
sufficientemente fortificata) dando il tempo ai musulmani di
riorganizzarsi e di reagire compiendo un vero e proprio massacro.
La situazione in
TerraSanta comunque non era delle migliori, un incredibile
condottiero islamico dominava la scena: Zengi, un uomo che riuscì
a riunire gli sceiccati mettendo assieme un formidabile esercito
pronto a tutto pur di riconquistare le terre una volta loro. Zengi
iniziò fra i musulmani la predicazione della "jihad" o guerra
santa, incitandoli alla riconquista dell'intero Oriente. Alla
testa del suo esercito, nel 1128 si impadronì di Aleppo e il
Principato di Antiochia, fino a conquistare nel 1144 Edessa e
tutta la sua Contea.
La caduta di
Edessa provocò un grande scalpore in Europa Baldovino III chiese
al Papa Eugenio III di bandire un'altra crociata, cosa che avviene
il primo dicembre 1145 con le relative bolle pontificie.
San Bernardo di
Chiaravalle girò l’Europa infiammando le
folle e i Re (tra cui Corrado III di Germania, che inizialmente
non voleva partire). Le truppe Crociate quindi partirono. Dopo
molte peripezie (non è questa la sede per dilungarmi) si
ritrovarono a Gerusalemme Luigi VII, Corrado III, Il Gran Maestro
Templare, quello degli Ospitalieri e quello dei Teutonici, che
insieme presero la decisione di attaccare e conquistare Damasco.
Gli eserciti Crociati vennero schiacciati da Nur-Ed-Din
(successore di Zengi) e dal suo esercito che non risparmiarono
nessuno: sia il terreno che le strategie di battaglia furono a
favore dell’esercito musulmano.
Importantissimo fu l’avvenimento del 1150, quando Baldovino III
dopo aver fatto fortificare la città di Gaza la donò ai Templari,
perché la difendessero e perché facessero sentinella al sud della
Palestina.
Ci fu una vera e propria “Crociata di pietra” a questo punto: per
contrastare la riscossa islamica i Templari (come anche gli
Ospitalieri e i Teutonici più tardi) allestirono una poderosa
catena di castelli, in posizioni strategiche. Le fortificazioni
riproducevano la struttura delle Chiese Templari. Queste ultime
(rigorosamente ispirate alla Cupola) traducevano a loro volta in
pietra la Croce Patente, emblema dell’Ordine. Le Chiese infatti
irradiavano quattro bracci dall’altare del Sacrificio, schema
probabilmente anche ripreso dai Cistercensi, ed avevano tutte
delle cifre simboliche rituali, come ad esempio l’orientazione
dell’edificio (cioè la sua disposizione, secondo costanti
astronomiche), la disseminazione di richiami sia scultorei che
iconografici alla luce solare ed alla sua lotta contro le Tenebre,
la Croce patente ecc… (vedi anche il paragrafo “Misteri
Templari”).
Alla stessa
stregua erano le fortezze Templari, normalmente a pianta quadrata
con quattro possenti torrioni a guardia degli angoli della
fortezza… anche loro erano piene di richiami simbolici e cifre
iniziatiche, nulla era lasciato al caso, anche il più piccolo
particolare aveva un suo significato intrinseco e probabilmente
“esoterico”.
25.000 uomini di
Saladino, presso Ascalona e, ancora, a batterlo presso Montgisard,
costringendolo alla fuga, quasi da solo, a dorso di un cammello.
Una straordinaria vittoria se si pensa alla difficoltà del terreno
e all’inferiorità numerica dei Crociati.
Nel 1178, Baldovino fece costruire una fortezza, chiamata "Guado
di Giacobbe", che fu affidata ai Templari.
Tutto sembrava
calmo, ma nel febbraio del 1179 Saladino attaccò ed invase la
Galilea, senza però tener conto della resistenza della fortezza
templare del "Guado di Giacobbe", che non cadde, ed impedì a
Saladino di raggiungere Gerusalemme. Ma non era finita qui: il 10
giugno 1179, presso Mesaphat, l'esercito cristiano di Raimondo III
ed i Templari si scontrarono con l'esercito musulmano. Fu un
massacro, tanto che Saladino poi conquistò il Guado di Giacobbe,
giustiziando tutti i templari di stanza nella fortezza, e
prendendo prigioniero il Gran Maestro, Odo di Saint-Amand, che
però non volle che fosse pagato nulla per il suo riscatto, e finì
i suoi giorni morendo di fame e di stenti nel carcere di Damasco.
Tra il 1182 ed
il 1186 (anno della morte di Baldovino IV) si susseguirono altri
successi Templari, ma si trattava però di vittorie di Pirro: ogni
battaglia ne assottigliava le file, insieme a quelle degli altri
Crociati e Ordini Cavallereschi…
Infatti nel 1187
ci fu una storica sconfitta dei Crociati, di cui non posso non
parlare. Saladino raduna ed organizza il più grande esercito che
si sia mai visto: fra cavalieri, arcieri e fanti, oltre 30.000
uomini erano agli ordini del condottiero musulmano (le stime più
alte arrivano a 60.000 uomini), da opporre agli eserciti Crociati,
per riconquistare Gerusalemme.
La vera battaglia si svolse ai corni di Hattin il 4 Luglio 1187.
L'esercito Crociato dopo vari giorni di dura marcia e senza acqua
(l'unica risorsa d'acqua era presidiata dai musulmani) si
scontrano con l'esercito di Saladino. Non starò qui a descrivere
la battaglia, però Saladino riuscì ad accerchiare l'esercito
Cristiano che fra l'altro non aveva un'unica guida, ma ogni
reggimento aveva un suo capo. Gli Ospitalieri erano guidati da
Ruggero de Molinis, i Templari da Ridefort e le altre truppe
Cristiane da Rinaldo di Chatillon e da altri Baroni; così diviso
l'esercito Cristiano perse molto in efficacia e se ci si
aggiungono la stanchezza e la sete si capisce bene perchè i
Cristiani furono duramente battuti.
Vorrei
sottolineare una frase detta da Saladino a conclusione di questa
battaglia quando doveva decidere di cosa fare dei prigionieri
Templari e Ospitalieri: ”Voglio purgare la Terra da questi
guerrieri immondi che non rinunciano mai alla loro ostilità, non
rinnegano mai la loro fede e non saranno mai utili come schiavi”…
Saladino sembrava dimenticare la sua proverbiale magnanimità di
fronte ai monaci-guerrieri che infatti fece uccidere o marcire in
buie celle… e pensare che in seguito i Templari furono accusati
dal Re di Francia di rinnegare il Cristo nell’iniziazione
all’Ordine: già il solo odio da parte di Saladino nei confronti
dei Templari fa cadere qualsiasi accusa di eresia, ma ne parlerò
più tardi.
Questa sconfitta portò a non poche ripercussioni per i Regni
Cristiani in TerraSanta. Fra l’altro si racconta anche che in
questa battaglia fu persa per sempre la Vera Croce, che cadde in
mani musulmane.
Eliminato il grosso dell'esercito Cristiano Saladino aveva ormai
la strada aperta verso Gerusalemme.
Una dopo l'altra, cadono in mano araba Tiberiade, Acri, Nablus,
Giaffa, Sidone ed Ascalona. Rimaneva Gerusalemme. Dopo alcune
settimane di assedio, il 2 ottobre 1187 la Città Santa cade nelle
mani di Saladino.
La crociata che ne seguì, guidata dal famoso Riccardo Cuor di
Leone e da Federico Barbarossa (che morì annegato prima di
arrivare in TerraSanta) si risolse soltanto con un patto con i
musulmani che lasciarono una striscia di terra sul mare ai
Cristiani da Tiro a Giaffa, come porto per lo scalo dei
pellegrini. La città Santa era però in mani musulmane e Saladino
fece abbattere tutte le croci ed in generale i segni Cristiani
nella città, sostituendoli con mezzelune e simboli sacri
all’islamismo. Saladino però si mostrò magnanimo con la
popolazione di Gerusalemme che non venne massacrata, ma venne
risparmiata, anche se dietro il forte pagamento di un riscatto.
La scomparsa dei protagonisti degli ultimi anni di guerra
(Saladino nel Marzo del 1193, il nuovo Gran Maestro del Tempio
Roberto di Sablé, poco dopo Corrado di Monferrato, pugnalato da
due “assassini” il 28 aprile 1192) anziché spianare subito la via
ad intese pacifiche produsse l’inconsueta contrapposizione tra i
diversi Ordini religioso cavallereschi e precisamente tra
Ospitalieri e Templari, accusati dai primi d’essersi impadroniti
dell’eredità di un loro cavaliere nel territorio di Margate.
Dopo la caduta di Gerusalemme e di tutto il regno, il 6 aprile
1291 Acri fu assediata da oltre 50.000 uomini. La guarnigione
templare tenne duro: il 18 maggio tutta Acri era in mano
musulmana, tranne la fortezza dove si erano arroccati gli ultimi
150 Templari. Tennero testa a tutti gli attacchi per dieci giorni,
fino a quando i musulmani non riuscirono a forzare le difese,
sfruttando anche il loro numero elevato. Morirono tutti quanti,
compreso il loro Gran Maestro Guillaume de Beaujeu (si dice
combattendo fianco a fianco con il Gran Maestro degli Ospitalieri),
tranne una decina che riuscirono a scappare… per finire di lì a
poco in mano ai carnefici francesi (questo fatto lo spiegherò
meglio nella sezione “Il Processo Infame”). La caduta di San
Giovanni d’Acri era stata preceduta da quella della Rocca Bianca,
a Safila, baluardo dei Templare, e del Krak des Chevaliers,
pilastro degli Ospitalieri, anche se in quest’ultimo caso la
fortuna giocò a favore dei musulmani, infatti fu a causa di un
terremoto che una parte delle mura crollò, permettendo agli
islamici di penetrare all’interno della fortezza, altrimenti
considerata inespugnabile!
Nel 1303 anche l’isoletta senz’acqua di Ruad, dopo 13 anni di
resistenza, venne evacuata. Tutta Outremer era tornata sotto il
dominio islamico, anche se ciò non significava la conversione di
tutta la popolazione all’Islam.
L'avventura cristiana in Terrasanta era definitivamente terminata.
Gli eserciti europei non metteranno più piede in TerraSanta fino
ai nostri giorni, anzi, fino al XVIII secolo l’Europa stessa fu
minacciata da attacchi musulmani (cito ad esempio Solimano). In
due secoli i Templari avevano lasciato sul terreno dei Regni
Cristiani d’oriente oltre 12.000 cavalieri, 12.000 guerrieri
dediti alla Croce, alla difesa dei pellegrini e al loro ideale di
tolleranza…
Il
Tempio si ritirò a Cipro dove vennero eletti due Gran Maestri:
Thibaud Gaudin nel 1291 e nel 1294 Jacques de Molay, l’ultimo Gran
Maestro. |
L’ARTE
DELLA GUERRA DEI TEMPLARI |
E’ doveroso scrivere almeno poche righe sul metodo
di combattimento di questi incredibili guerrieri. Posso dire
subito che la stragrande maggioranza dei Templari combatteva a
cavallo, mentre i sergenti e i novizi erano soliti combattere a
piedi. Naturalmente in combattimento il loro asso nella manica era
la devastante carica… non molto facilmente si può immaginare la
devastazione e il panico che può creare una carica di cavalleria
pesante in mezzo alle fila di fanteria! Io ho provato molto
spesso ad immaginarlo, ed è veramente pauroso! Immaginate
guerrieri coperti di metallo su pesanti destrieri che si lanciano
ad incredibile velocità sulla vostra unità di fanteria con
spianate le loro letali lance… E’ molto difficile riuscire a
reggere un simile impatto fisico e sopratutto psicologico!
L’unità base della cavalleria Templare era la lancia, o concroi,
formata da 20 o 30 Cavalieri e comandate da un Commendatario.
Erano formate da una fila di Cavalieri pesantemente corazzati
nella fila anteriore, appena dietro di essi una fila di sergenti a
cavallo disposti su due file seguiti ancor più dietro dagli
scudieri. Il Commendatario si riconosceva rispetto ai Cavalieri
normali perché aveva sulla lancia un pennoncino di colore
bianco-nero che serviva per guidare i Cavalieri a lui affidati
anche verso obiettivi diversi da quelli del resto della
formazione.
Il pennoncino era dello stesso colore dello stendardo dei
Templari, il Baussant, oppure Baucent, o ancora Vaucent, da alcuni
tradotti come “Valgo per Cento”, un avvertimento ben chiaro per i
nemici! Comunque era una parola che inneggiava alla bellezza della
vittoria. Il Baussant era per metà nero e per metà bianco e questi
due colori stavano a significare la loro duplice vocazione (come
ricordavo anche all’inizio): far vivere la fede e dar morte
all’errore (quest’ultimo invece era lo scopo principale dei
Cavalieri Teutonici). Secondo un’altra interpretazione è il
confronto tra il Bene ed il male… comunque il dualismo Templare si
nota in moltissimi particolari del Tempio, a partire dai loro
sigilli (un cavallo con sopra due Cavalieri). Il Vaucent che era
importantissimo per i Templari, chi lo portava veniva severamente
punito in caso di insubordinazione, viltà o negligenza.
Scendevano in campo ripetendo il loro motto “Non nobis domine, non
nobis, sed nomine tuo da gloriam” dopo la recita del Salmo “Ecce
quam bonum”.
La Croce rossa patente sulla spalla sinistra dell’ampio mantello
bianco ricordava il sacrificio di Cristo e la sorte che li
attendeva nella difesa dei luoghi Santi; ma nello stesso tempo
traduceva in simbolo solare, trionfale, il segno del martirio. Era
in poche parole presagio di sangue e promessa di gloria, quale
appare anche in Dante (Paradiso, XIV-103 e seguenti). Per i
Templari, infatti, le battaglie riservavano due sole prospettive:
la vittoria o la morte. Usavano far strage di nemici, non perché
provavano piacere nell’uccidere, ma per compensare con il terrore
l’irrimediabile inferiorità numerica… sapevano che solo la
vittoria o la morte sul campo li potevano sottrarre alle atroci
torture a cui venivano sottoposti quando cadevano nelle mani dei
musulmani; da qui una delle principali ragioni dello straordinario
eroismo di cui dettero ripetute prove. |
MISTERI
TEMPLARI |
Questo è
veramente un bell’argomento, tanto bello quanto difficile da
trattare. Nel corso degli anni infatti si sono venute a creare
moltissime leggende intorno ai Templari e quindi dire qual’ è la
“linea di confine” (per citare un famoso programma televisivo) tra
verità e leggenda risulta un compito difficilissimo. Io proverò a
farlo, ma le conclusioni dovranno essere a vostra discrezione.
Cominciamo
dall’inizio: dall’origine del fantastico tesoro dei Templari.
Certo, era formato anche da oro, monete, oggetti d’arte e quant’altro,
ma c’era anche qualcos’altro, qualcosa di mistico e di antico.
Bisogna partire
dall’anno 70 D.C. quando
sotto il regno dell'imperatore Tito, i romani assaltarono il
Tempio di Salomone e lo saccheggiarono, uccidendo tutti quelli che
trovarono al loro interno, e portando via, il tesoro là custodito.
Ma alcuni sacerdoti, prima dell'assalto delle truppe romane, erano
stati avvertiti del pericolo imminente, ed allora pensarono di
nascondere quello che per il popolo ebraico vi era di più sacro
nei sotterranei del Tempio, inaccessibili in quanto pieni di
labirinti e di trappole. Lo stesso costruttore del Tempio era uno
degli ingegneri più importanti dell’epoca e costruì sotto il
Tempio la famosa stanza “Sancta Sanctorum” dove Salomone nascose
il suo tesoro. Si dice che i romani non trovarono questa stanza e
i sacerdoti fecero una specie di inventario su quello che c’era
custodito. Il tesoro era composto da reliquie sacre di non poco
conto, come l’Arca dell’Alleanza, la Vera Croce, la Sindone, il
Graal, la
Menorah (il candeliere a
sette braccia completamente d’oro) suppellettili, vasi d'oro e di
bronzo, pezzi di colonne, ma soprattutto tanti, tantissimi
documenti, in papiro o in fogli di rame, antichissimi sui quali vi
erano scritti dei segreti che era possibile rivelare solo a pochi
eletti con informazioni di capitale importanza per capire
profondamente delle dottrine cristiane ed ebraiche.
Alcuni di
questi sacerdoti riuscirono però a sfuggire alla strage perpetrata
dalle truppe romane, proprio nascondendosi in questi sotterranei e
poi, non potendo più rimanere in Palestina, partirono raggiungendo
l'Europa, sparpagliandosi per il continente. Essi formarono nuclei
familiari, che si tramandarono di padre in figlio quello che
consideravano "il segreto del Tempio". Per ogni famiglia, ad ogni
primogenito veniva svelato, al momento della maggiore età, questo
segreto, e solo a lui. Ovviamente queste famiglie erano di ceppo
ebraico, ma con l'andare dei secoli ci fu una vera e propria
"cristianizzazione" di questi nuclei, che rimasero comunque sempre
in contatto, e formarono una specie di confraternita che venne
chiamata "Rex
Deus".
Questa
organizzazione si portò dietro il segreto per secoli, finché non
colse l’occasione di tornare in TerraSanta a riprendersi ciò che
era loro con la prima Crociata, quella di Goffredo di Buglione.
I Templari
infatti, oltre a svolgere con diligenza il loro scopo di difesa
dei pellegrini (i tributi pagati in sangue ne sono una prova
schiacciante), iniziarono anche il recupero di questi reperti e a
dimostrarlo sarebbero gli scavi da essi cominciati nella spianata
del Tempio di Salomone, dove venne aperto un pozzo di oltre 20
metri di profondità.
A questo punto
tutto si tinge di giallo e la leggenda entra in campo.
Fatto sta che di
misteri non spiegati ce ne sono tantissimi! Un esempio?
Le Cattedrali
Gotiche.
In
tutta la Francia sorsero, in brevissimo tempo (tra il 1200 e il
1250), chiese particolari, in uno stile che fino ad allora era
sconosciuto: le grandi cattedrali in stile gotico. Una dopo
l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di
Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della
cattedrale di Chartres. Uno stile incredibile, quello gotico,
tutto proteso verso l'alto, con un sistema di spinte e
controspinte straordinario, una tecnica costruttiva che a quel
tempo era veramente rivoluzionaria. Come avranno fatto i Templari
a progettare e costruire queste cattedrali che, nonostante le loro
migliaia di tonnellate di peso, sembrano leggerissime e tali da
sfidare la legge di gravità?
I
piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di
queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie
erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli
architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti
esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata,
e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come
spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso
il cielo.
Le
Cattedrali inoltre sono tutte poste allo stesso modo: con l’abside
rivolto verso est (cioè verso la luce), sono tutte dedicate a
Notre Dame, cioè alla Vergine Maria e se unite insieme formano
esattamente la costellazione della Vergine. Curioso no?
Nella parte nord delle cattedrali ci sono molto spesso immagini di
demoni e nella cattedrale di Amiens c’è addirittura un Pentalfa,
cioè una stella a 5 punte rivolta verso il basso (uno dei simboli
del demonio), che è una simbologia esorcizzatoria.
Le
cattedrali poi sono STRACOLME di segni e di messaggi che sono
stati lasciati dai Templari, che soltanto in pochi sono in grado
di comprendere, perché criptati.
Questo è dovuto al fatto che
i templari erano di vocazione giovannita, cioè
cultori e interpreti del più ermetico dei quattro Vangeli,
propensi a una lettura più simbolica che letteraria delle verità
della fede.
Quello che
avevano da dire lo mettevano negli affreschi, nelle statue, nei
bassorilievi e nelle stesse cattedrali, ci hanno lasciato
un’infinità di segni che dobbiamo decifrare, anche se mi sembra
molto improbabile, visto che oggi l’uomo guarda le cose con
l’occhio della scienza, mentre prima si guardava con l’occhio
della fede… un’interpretazione dei segni lasciati dai Templari è
possibile solo con una visione non scientifica, ma religiosa.
Le
Cattedrali sono libri di pietra nei quali sono nascosti dei
segreti di sapienza e conoscenza che gli antichi Templari hanno
voluto tramandare ai posteri.
Ma
non una conoscenza sporca, per divenire i padroni del mondo, o per
avere tutti per sé i segreti alchemici e di ricchezza, bensì una
conoscenza pulita, soltanto per comprendere ciò che non poteva
essere spiegato con un semplice dogma.
Comunque, la domanda sorge spontanea, “Che fine ha fatto il
formidabile tesoro dei Templari?”.
Devo premettere che il fantastico tesoro, fu spostato dal Tempio
di Gerusalemme in Francia nel 1160, in quanto si riteneva che la
TerraSanta non era più sicura. A spostare il tesoro fu il Gran
Maestro Bertrand de Blachefort che era originario ed aveva
possedimenti vicino a Rennes-le-Chateau, dove si dice che fu
spostato TUTTO il tesoro Templare, ma ipotesi più accreditate lo
posizionano a Parigi, nelle stanze segrete dell’imponente fortezza
dei Templari, che svettava sulla città con le sue sette torri. Di
questa fortezza oggi non rimane quasi niente, solo una stazione
del metrò ricorda questa antica costruzione che fu adibita a
carcere durante la rivoluzione francese e nei primi anni del 1800
fu completamente distrutta. Comunque la maggiorparte del tesoro si
trovava a Parigi.
Bene, dopo questa divagazione torniamo alla domanda iniziale, che
fine ha fatto il tesoro? Su questo argomento ho trovato
2 ipotesi
differenti,
anzi opposte. Per la par Condicio ve le dirò tutte e due:
I
- Filippo il Bello nell’assalto dell’alba del 13 Ottobre 1307
(data in cui il Re di Francia mise sotto arresto in una sola volta
tutti i Templari di Francia, con l’accusa di eresia. Vedi il
capitolo “Il Processo Infame”) riuscì a prendere
solo i Templari, non il loro tesoro, in quanto i Templari
sarebbero stati informati in tempo dell’imminente agguato ed
avrebbero così
messo in salvo il loro tesoro (o almeno la maggiorparte),
nascondendolo in carri coperti di fieno che poi si sarebbero
diretti in tre direzioni:
A-
Verso
Ovest,
precisamente verso il porto di La Rochelle, dove era ancorata la
maggior parte della flotta Templare. A tal proposito si pensa che
questa parte del Tesoro sia poi finita in America, in quanto si
ritiene che i Templari avessero scoperto l’America molto prima di
Colombo. Ci sono delle ipotesi che sostengono tale tesi:
1) il fatto che
il principale porto Templare e quello più collegato con
l’entroterra fu La Rochelle, strano, visto che La Rochelle si
trova ad Ovest della Francia, sull’oceano… a cosa serviva ai
Templari un porto sull’oceano se i loro viaggi erano rivolti verso
la TerraSanta? Da qui l’ipotesi che le flotte Templari avessero
anche altre destinazioni.
2) Quando Colombo
arrivò in America con le caravelle le cui vele erano Templari
(bianche con una croce scarlatta al centro) gli indigeni
mostrarono di aver già visto quel simbolo e si mostrarono fin
troppo amichevoli, in più quando Colombo tornò disse che gli
indigeni avevano le orecchie stranamente grandi, guarda caso nella
Cattedrale di Chartres ci sono bassorilievi raffiguranti persone
poco vestite e con orecchie grandissime (per tornare al discorso
dei libri di pietra che lasciarono i Templari).
3) Molti Templari
erano stati reclutati tra normanni, bretoni, scozzesi e norvegesi,
discendenti dei Vichinghi i quali a loro volta sono “indagati” per
il fatto di aver scoperto anche loro l’America ben prima di
Colombo.
4) i Templari
sapevano perfettamente che la terra era rotonda non piatta come si
pensava che fosse allora. Di questa affermazione si hanno prove
nei famosi libri di pietra dei Templari, nella cattedrale di
Chartres, le cui misure sono esattamente in proporzione con le
misure dell'equatore e del raggio terrestre. Cristoforo Colombo
per il suo viaggio consultò i cartolari di Calatrava, guarda caso
redatti dai templari.
5)
Si dice che sia stato trovato una tomba in America con dentro un
Templare, con tanto di spada, elmo e cotta di maglia! (Attenzione:
questo l’ho solo sentito dire da altre persone, non ho letto
niente a riguardo e non ho uno straccio di riferimento
bibliografico o documento, quindi prendetelo con i guanti!)
B-
Verso
l’Italia. I carri
fecero tappa in Liguria e poi alle precettorie del Tempio di
Firenze, di Orvieto, di Roma e di Anagni. Poi, la colonna di fermò
nei dintorni di Sermoneta vicino all'Abbazia Cistercense di
Valvisciolo. Una tradizione radicata, recita che una parte del
tesoro del Tempio è nascosta nei sotterranei dell'Abbazia di
Valvisciolo, ma non se ne è mai avuta prova. La particolarità di
questa abbazia è quella che è architettonicamente situata fra il
romanico ed il gotico, ed è dotata di contrafforti, come quelli
delle cattedrali gotiche sulle quali torneremo più tardi, ma tali
contrafforti sono perfettamente inutili, in quanto non devono
sostenere una cosiddetta "controspinta" dall'interno e
internamente sono vuoti! Anche la struttura interna dell’Abbazzia
richiama ai Templari… il pozzo ottagonale, La Sala Capitolare è
strutturata esattamente come tutte le sale ove si svolgevano i
Capitoli dell'Ordine del Tempio, nodi Templari incisi sulle chiavi
delle volte a crociera della sala. Per chiudere in bellezza c’è un
bel SATOR,
cioè il crittogramma Cristiano colmo di mistero fino all’orlo che
decodificato da il “Pater Noster” e che era spesso usato dai
Templari.
C-
Verso il confine con la Francia, più precisamente a
Rennes le Chateau.
Bel casino!
Su
Rennes le Château ci sarebbe veramente da scrivere un libro!!!
L’argomento è troppo vasto e distoglierebbe l’attenzione da quello
principale, che sono i Templari. Per un approfondimento vi rimando
a libri dedicati a questa piccola cittadina, che ha creato un
polverone, anzi un tornado a livello mondiale.
Ci
sono anche altre teorie sul luogo in cui presumibilmente sarebbe
nascosto il tesoro dei Templari, ne descriverò alcune in maniera
molto concisa:
Una teoria parla della
Foresta
d’Oriente, dove potrebbe essere stato nascosto tutto o parte del
tesoro Templare. La Foresta d’Oriente è una zona che si trova
nella Champagne francese, ed è estesa circa 20.000 ettari. Per la
sua conformazione morfologica si presenta poco accogliente e su di
essa si raccontano molte leggende su fate e folletti. A est della
foresta c’è Payns, città natale del primo Gran Maestro, Hugues de
Payns, a sud-ovest c’è Clairvaux, città natale di Bernardo di
Chiaravalle, nella foresta vi sono moltissime case Templari e ogni
cosa ha un nome che ricorda il Tempio (strada del Tempio, ruscello
del Tempio ecc…). In ultima cosa si dice che la Foresta era piena
di passaggi segreti, trabocchetti e trappole allestite dai
Templari per difendere ….. cosa?
A cosa poteva servire una simile concentrazione di precettorie
Templari e una simile protezione? Questo desta molti sospetti…
Tutto questo detto finora però è verosimile solo seguendo la prima
ipotesi, cioè che il tesoro si sia salvato, ma come ho premesso mi
sento obbligato anche a parlare dell’altra ipotesi…
II
- L’assalto di Filippo il Bello dell’alba del 13 Ottobre 1307
sarebbe andato a buon fine (per lui, per il Re falsario!) e
insieme ai
Templari sarebbe stato preso anche tutto il loro favoloso tesoro
o almeno quello che era in Francia!.
A sostenere questa filone di pensiero naturalmente ci sono delle
tesi:
A-
I Templari non hanno mai saputo dell’assalto,
altrimenti non avrebbero messo in salvo solo il tesoro, ma anche
il Gran Maestro e i massimi dignitari sarebbero fuggiti in tempo,
si sarebbero messi al sicuro,
magari in Portogallo oppure a Cipro, insomma, in posti dove il Re
di Francia non aveva nessuna autorità e soprattutto nessuna
influenza.
Oppure ancora
avrebbero
avvertito il Papa,
che come specificherò nella sezione “Il Processo Infame” non seppe
nulla dell’arresto dei Templari fino a qualche giorno dopo
l’arresto!
Inoltre i Templari sapendo che l’atto contro di loro era ingiusto
avrebbero forse
anche reagito, non facendosi imprigionare, però sottoponendosi
tranquillamente al processo, ma DA PARI con i loro accusatori, non
in manette e torturati! Avevano il massimo rispetto dei popoli
europei quindi nessuno avrebbe negato loro il
DIRITTO di convenire in giudizio DA UOMINI LIBERI.
B-
I lavori per la costruzione di Notre Dame e del Palazzo Reale di
Parigi erano fermi da mesi, il Re non aveva più i soldi! Intanto
la Fortezza Templare dominava su Parigi con le sue sette Torri.
In
più
la moneta
francese (talleri e bourgeoises) era stata svalutata due volte in
un anno e le stesse monete erano fatte con una lega
squallidissima… non a caso Filippo il Bello fu chiamato “Il Re
Falsario” dal Papa Bonifacio VIII e si diffuse un detto: Il Re di
Francia è falso come le sue monete.
Stranamente già pochi mesi dopo il processo
i
lavori ripresero alla grande e le vecchie monete furono sostituite
con delle nuove, fatte in una lega pregiatissima.
Ma che casualità!
Comunque… è certamente affascinante seguire le leggende e molte
volte le leggende possono essere realtà! Io stesso sono un
“sognatore”, uno “che crede ancora a Babbo Natale”, uno che crede
alle leggende… che è ben diverso da credulone, perché a me piace
molto indagare e alla fine delle mie indagini decido se continuare
o no a credere a quella determinata leggenda… volete il mio
personale parere sulla leggenda del Tesoro dei Templari? Ok, ve la
dico, ma devo fare una piccola divagazione: non vi fate
condizionare da me, cercate e indagate da soli, pensate con la
vostra testa ed arrivate ad una vostra soluzione, che potrebbe
naturalmente coincidere con la mia… mi hanno sempre dato molto
fastidio le persone che raccontano delle cose come se fossero
verità, ed invece sono soltanto loro personali deduzioni e le
spacciano per verità… il brutto è che molta gente gli crede
ciecamente, senza pensare con la propria testa…
Vorrei concludere questo paragrafo con una leggenda molto
interessante legata ai Templari; ho ripreso tali informazioni da
un testo di una nota dottoressa aquilana che si occupa di storia:
L’Avv.
Maria Grazia Leopardi, che ho anche avuto l’onore di conoscere di
persona.
Si parla di
Celestino V e dell’età dello Spirito Santo: che sia stato un piano
Templare? Cercherò di spiegare tutto, andiamo con ordine:
nel 1202 muore
Gioacchino da Fiore, “monaco calabrese di spirito profetico
dotato”, come lo definisce Dante, il quale, interpretando le sacre
scritture, divide la storia dell’umanità in tre periodi: l’età del
padre, fino alla nascita di Gesù, quella del Figlio e quindi
quella dello Spirito santo che, secondo i suoi calcoli sarebbe
iniziata nel 1260 introdotta da un Papa angelico: la terza ed
ultima età della storia umana sarebbe stata caratterizzata dalla
caduta della Chiesa carnale che sostituita da quella Spirituale,
ovvero da una comunità di fedeli illuminati dallo Spirito Santo.
In particolare gli Spirituali francescani diffusero la profezia
di Gioacchino creando presso ogni classe sociale una ansiosa
attesa della terza età di cui si attendevano segni.
In tale contesto
avviene un fatto straordinario: alla morte di Niccolò IV, dopo 27
mesi di vacanza in cui i cardinali riuniti in conclave non
riuscivano a mettersi d’accordo per eleggere il successore, viene
fatto il nome di un povero eremita in fama di santità, Pietro
Angeleri, che aveva scelto come sua abituale dimora i monti
d’Abruzzo.
Siamo nel 1294 e l’eremita viene eletto al soglio pontificio
all’unanimità.
Venne eletto nella Basilica di Collemaggio di L’Aquila, non a San
Pietro, particolare molto curioso se si pensa che l’intera città
di L’Aquila viene definita un “progetto Templare”: le mura hanno
la stessa pianta di Gerusalemme, ha dodici porte come Gerusalemme,
i suoi colori sono il bianco ed il rosso (gli stessi dei
Templari), la stessa basilica di “Collemaggio” prende il nome da
“maggione Templare”, infatti nel dialetto locale si diceva “Colle
della Maggò”, cioè, Colle della Maggione, e molte altre
coincidenze (ho in mente di fare un articolo interamente dedicato
a tale questione, c’è molto da dire!)
Tutti vedono in
Pietro (divenuto Papa con il nome di Celestino V) il Papa angelico
e gli atti dallo stesso compiuti nei tre mesi di Pontificato
(moltissimi dall’incoronazione all’Aquila alla rinuncia al
pontificato!!! E’ l’unico Papa che ha rinunciato alla carica di
Pontefice!) sembrano confermare un piano di smantellamento della
Chiesa istituzione insieme all’offerta del più valido strumento
per realizzare l’età dello Spirito santo: la concessione gratuita
e rimessa alla totale iniziativa del fedele: tale strumento prende
forma nella Perdonanza, vale a dire della cancellazione totale di
tutti peccati semplicemente recandosi nella Chiesa di S. Maria di
Collemaggio, in L’Aquila, con piena consapevolezza di quanto è da
offrire alla Luce. La Perdonanza ebbe un incredibile successo ed
ancora oggi, ogni anno tra il 28 ed il 29 Agosto, viene aperta,
con una solenne cerimonia, la Porta Santa (sul lato della Chiesa)
e chiunque passi di li, pentito e confessato, ha il perdono di
tutti i peccati. Nel XIII secolo tale iniziativa fu assolutamente
rivoluzionaria se si pensa al sistema delle indulgenze!
Il Giubileo istaurato da Papa Bonifacio VIII (nato dopo la
Perdonanza Celestiniana) fu l’estremo tentativo di dirottare il
pellegrinaggio dall’Aquila a Roma, visto che la cittadina
d’Abruzzo stava assumendo un ruolo centrale nei pellegrinaggi!
Neanche la revoca della concessione del predecessore e la pena
dell’interdetto per chi si fosse recato a Collemaggio, avevano
dissuaso la gente dal recarsi alla Chiesa di Celestino!
La Chiesa di S. Maria di Collemaggio diviene, con il suo ricco
simbolismo, un vero e proprio documento per attestare la presenza
templare a fianco dell’eremita- papa: fu edificata quando nel 1274
Pietro del Morrone, il futuro Celestino V, tornò da Lione dove era
stato ospitato dai Templari. La facciata della Basilica che
conserva il corpo di Celestino (il Papa angelico fu infatti
seppellito nella Basilica ed ancora oggi ha li riposo), è
costituita da una serie di croci rosse sul fondo bianco, ben
ipotizzabile firma dell’Ordine del Tempio, mentre l’interno
presenta simboli chiaramente alludenti alla finalità della
costruzione, analoga a quella delle cattedrali gotiche di Francia:
la spiritualizzazione della materia.
Il piano spirituale del papa-eremita e quello amministrativo dei
Templari era, se i tempi fossero stati giusti, la realizzazione
dell’età dello Spirito Santo in uno stato sovranazionale unificato
dalla matrice cristiana, ma tollerante nei confronti di altre
religioni. Il seme del piano è stato comunque gettato in attesa
che una umanità pronta lo porti a compimento. Elementi del tesoro
templare ( secondo il documento Scifman del 1745) sono presenti
nella Basilica e sussistono elementi di collegamento tra la
vicenda del papa-eremita ed il mistero di Rennes le Chateau.
Molte fonti non storiche, ma non necessariamente non attendibili,
pur con le dovute precauzioni, individuano sotto la Basilica il
Graal e l’Arca dell’Alleanza: ricercatori diversi hanno riferito
tale notizia senza conoscersi tra loro.
Bene, adesso è ora di riaprire gli occhi, è ora di
lasciare i Misteri Templari per quanto affascinanti (i misteri
permettono sempre ad ognuno di noi di sognare, di tornare un po’
bambino, di sentirsi un po’ Indiana Jones! ), è ora di tornare
alla dura realtà, ai fatti cruenti che segnarono la fine
(ufficiale) dell’Ordine del Tempio… |
IL
PROCESSO INFAME |
Dunque, devo
premettere una cosa: mi sto sforzando per fare un lavoro che sia
al massimo neutrale, che esponga i fatti in maniera bilanciata, da
“testimone imparziale”, cercando di non mischiarlo con i miei
pensieri personali, anche se in qualche occasione mi sono sentito
obbligato ad esprimere il mio parere.
Con questo
titolo “Il Processo Infame” mi si potrebbe accusare di aver
dichiarato innocenti i Templari ancor prima di aver esposto i
fatti, ebbene, lasciatemi dire una cosa: le accuse rivolte ai
Templari sono state viste e riviste, studiate, radiografate,
analizzate, confrontate con quelle di altri processi, sono state
fatte ipotesi… l’intero processo è stato rivisto milioni di volte
e le conclusioni che ne sono uscite fuori sono state sempre le
stesse: INNOCENTI.
Ci sono stati
anche studiosi che ne sostenevano la colpevolezza (ne parlerò in
seguito), ma di fronte all’evidenza anche loro alla fine si sono
schierati con gli “innocentisti”. Quindi vi dico una cosa, se
trovate scritto da qualche parte che i Templari sono colpevoli vi
trovate di fronte a un’idea di minoranza, visto che i più grandi
studiosi di storia della Terra hanno messo fuori discussione ogni
accusa rivolta contro questo antico Ordine.
Tutta la vicenda
ha inizio nel 1305, quando un certo Esquieu De Floryan si presentò
al sovrano Filippo IV di Francia riferendo che un Cavaliere
Templare cacciato dall’Ordine che gli aveva raccontato le
inaudite atrocità che venivano compiute allì’interno dell’Ordine:
si rinnegava Cristo all’atto di essere accettati nell’Ordine, si
sputava sulla Croce, si praticava la sodomia e si adorava un
idolo. Filippo aveva una certa esperienza in lotte contro la
Chiesa grazie anche al suo scaltro consigliere: Guglielmo di
Nogaret che aveva già arrecato gran danno alla Chiesa con lo
“schiaffo di Anagni” a Bonifacio VIII, il quale non trovò pace
neanche nella morte: Nogaret fece riesumare il cadavere e lo
processò per eresia, accusandolo di una serie di crimini che solo
la fantasia di un visionario poteva cacciare fuori, sentite qua:
simonia, raggiri, assassinio del suo predecessore, magia e ateismo
professo.
De Floryan alla
fine riuscì ad incontrarsi con Nogaret che percepì immediatamente
quanto quelle informazioni che gli venivano date fossero ad alto
potenziale esplosivo. Ormai era specializzato a saccheggiare beni
ecclesiastici e annientare un Ordine per il vile denaro non lo
preoccupava minimamente. Inoltre aveva forse un motivo in più per
agire contro i Templari: i Cavalieri avevano denunciato
all’Inquisizione come cataro suo nonno che era stato così bruciato
sul rogo… forse aveva anche una certa voglia di vendetta.
Certo però che,
come fa un uomo scomunicato da TRE Papi (Nogaret) ad accusare
qualcun altro di eresia? Mah, misteri…
Per il momento
però aveva in mano ben poco per accusare un intero Ordine, aveva
soltanto le affermazioni di un pregiudicato, un testimone quindi
abbastanza inattendibile, per giunta anche espulso dall’Ordine. Un
po’ pochino…
Si potevano
andare a ricercare i Cavalieri cacciati dall’Ordine (nelle
ricerche, anche bibliografiche, i collaboratori di Nogaret erano
maestri!) che sarebbero stai più che contenti di sottoscrivere
qualsiasi cosa in cambio della libertà e di un po’ di denaro, ma
Nogaret era troppo scaltro, sapeva che simili testimonianze
sarebbero state troppo inverosimili per giustificare l’arresto di
più di mille cavalieri.
C’era soltanto
una soluzione per ottenere prove sicure ed innegabili della
colpevolezza dell’Ordine: TUTTI i Templari dovevano essere
sottoposti a tortura e dovevano essere costretti a firmare le
deposizioni con il riconoscimento della loro colpevolezza.
Devo ricordare
una cosa: l’Ordine Templare godeva del massimo rispetto delle
popolazioni dei vari Stati, in più all’interno dell’Ordine c’erano
molti figli di nobili: un’azione contro i Templari, senza i dovuti
OTTIMI motivi si sarebbe trasformata per chiunque in una disfatta
completa, avrebbe attirato contro di se l’odio delle masse, l’odio
dei nobili, degli altri sovrani Europei e della Chiesa, che
sarebbe potuta arrivare anche ad indire una Crociata contro
l’accusatore dei Templari, con conseguenze più che ovvie:
l’annientamento.
Quindi se il Re
di Francia si fosse azzardato ad incolpare ed arrestare i Templari
per futili ragioni molto probabilmente avrebbe fatto una gran
brutta fine!
In questo contesto entra in gioco l’astuzia di Nogaret che per la
prima volta nella storia (penso) percepì l’importanza
dell’opinione pubblica: riporto fedelmente una parte del libro “I
personaggi della storia medievale”: Come osservò Gaetano Salvemini
in tempi non sospetti (uno storico che riprese la questione
Templare nei primi anni del ‘900) a proposito della campagna
d’opinione orchestrata da Nogaret contro il Tempio, tacciato dalle
colpe più incredibili con “un cumulo di accuse calunniose,
ridicole, assurde”, il ministro di Filippo il Bello aveva compreso
“meravigliosamente l’infantile psicologia popolare” e che “al
popolo, questo eterno fanciullone, bisogna raccontarle proprio
grosse perché la beva più facilmente”.
Devo dire anche
un’altra cosetta: Filippo IV molto probabilmente aveva visto il
tesoro dei Templari e quindi sapeva pressappoco le grandi quantità
di ricchezze da loro possedute.
Il 14 settembre
1307 venne deliberato l’arresto dei Templari e già il 22 dello
stesso mese giungevano ai procuratori del Regno i decreti che
ordinavano di tenersi pronti con tutti gli uomini in armi per
l’alba del 13 Ottobre.
I decreti
prevedevano che, dopo l’arresto, bisognava stabilire la verità ad
ogni costo, anche ricorrendo alla tortura; a chi rilasciava le
confessioni sul verbale andava promessa la piena assoluzione
(!!!), coloro che negavano andavano minacciati di morte. Questo è
incredibile! Come poteva il Re promettere l’assoluzione ai
peccatori e viceversa minacciare di morte chi non confessava?
Questo è uno
stupro del Diritto, in nessuna parte del Mondo, in nessuna epoca
in nessuna ideologia o cultura è mai stata permessa una simile
cosa!
Come a dire:
“non ce ne importa niente se i Templari sono o no colpevoli di
eresia, vogliamo solo la dichiarazione firmata”! Ma è
assolutamente incredibile! Ve ne rendete conto da soli no?
Il 13 Ottobre
comunque l’azione fu fatta e in una volta sola furono imprigionati
tutti i Templari di Francia, persino i rappresentanti del Tempio
presso la Curia pontificia. Vennero presi all’alba, in un agguato
assolutamente inaspettato. Le accuse che gli venivano rivolte
contro sembravano impossibili e assolutamente inaspettate, anche
per questo i Templari non reagirono, visto che avevano la
coscienza pulita e erano sicuri che tutto si sarebbe risolto
subito e che si sarebbe chiarito l’equivoco. La loro fede era
indistruttibile, purtroppo non sapevano, invece, che quella stessa
Chiesa che loro tanto adoravano (guidata però da un uomo debole e
prigioniero del Re di Francia) e di cui si fidavano l’avrebbe
lasciati in pasto ad un Re bramoso di denaro.
I Templari
furono imprigionati nelle loro stesse fortezze e interrogati dai
carnefici del Re.
Fu presentata ai
Templari una lunga lista di misfatti che da tempo sarebbero stati
abituali nell’Ordine. A chi confessava veniva promessa la libertà,
il perdono e una pensione ordinaria attinta dai beni dell’Ordine
!. Si doveva soltanto adempiere alla piccolissima formalità di
sottoscrivere le proprie affermazioni di colpevolezza sotto
giuramento. Chi invece si intestardiva col negare le accuse veniva
invece messo alla ruota, una, due, tre volte al giorno, finché non
confessava ….. o moriva. Non tutti ce la fecero a sopportare le
torture e molti firmarono i documenti con le mani insanguinate.
A proposito,
devo elencare i capi d’accusa! I più importanti furono: aver
rinnegato Cristo, aver sputato sulla Croce, sodomia e idolatria.
La storia ci
conferma senza ombra di dubbio che l’aver rinnegato Cristo e aver
sputato sulla Croce sono due accuse altamente insostenibili! I
Templari fatti prigionieri durante le Crociate spesso si
rifiutavano di rinnegare il Redentore per avere salva la vita!
Furono massacrati senza pietà dai musulmani che per loro non si
aspettavano mai di ricevere un riscatto! Anche allora avrebbe
dovuto impressionare il fatto che qualche anno prima a San
Giovanni d’Acri furono uccisi circa 150 Templari che morirono per
salvare la vita agli altri Crociati fungendo da retroguardia, ma
anche per quel Cristo che ora li si accusava di rinnegare! Per non
parlare di tutti gli anni in cui combatterono in TerraSanta
insieme ai Crociati, lasciando sul campo migliaia di uomini, per
difendere il nome di Dio. Come si può accusarli di rinnegarlo?
Avrebbero sacrificato tante vite per cosa?
Anche la sodomia
è una pura invenzione, come l’idolo, di cui stranamente Nogaret
non presentò nessuna prova al Processo, perché? Si poteva far
sfuggire una prova tanto schiacciante?
La domanda però sorge spontanea: se i Templari erano colpevoli,
come avevano fatto a celare per ben due secoli (stando gomito a
gomito con l’intera società, di cui avevano costituito parte
eminente, presenti nelle maggiori solennità) quegli orribili
misfatti? Come avevano fatto a tenere nascosta la loro “diversità”
rispetto alla restante popolazione cristiana? Anche a questi
legittimi interrogativi le accuse mosse al Tempio avevano pronta
risposta: I Milites Christi erano un’associazione segreta, i cui
adepti erano tenuti, a cosato della vita, a conservare il più
assoluto silenzio sulle pratiche occulte e sulla dottrina
esoterica dell’Ordine. Non solo, ma tutto il rituale veniva
coperto con misure di sicurezza; infatti erano ammessi soltanto i
“fratelli” e le porte dei locali dove avvenivano le iniziazioni e
gli avanzamenti di grado erano serrate e sorvegliate in modo che
nessuno potesse entrare, scorgere o sentire qualcosa; allo stesso
scopo sul tetto erano poste delle sentinelle.
E’ facile intuire come tale segretezza ispiri le fantasie più
incredibili, fantasie che si trasformarono in accuse durante il
processo: in quei riti (a cui nessuno poteva assistere tranne che
i Templari come ho appena detto) vennero inserite tutte le eresie
e i reati possibili di quel tempo.
Devo ricordare
ancora una volta (non mi stancherò mai) che l’Inquisizione
interrogò i Templari DOPO che questi erano stati “preparati” dalla
regia polizia e DOPO che furono costretti a confessare le loro
colpe sotto giuramento e soprattutto sotto tortura! Gli esiti
delle inchieste preliminari furono poi usati dal procedimento
ecclesiastico, che si trovò di fronte ad ammissioni di
colpevolezza. L’unica colpa dei Tribunali ecclesiastici è che non
tennero in considerazione i modi brutali con cui quelle
confessioni erano state estorte.
Il 22 Novembre
il Papa emanò il fatale decreto, sollecitava tutti i principi
Cristiani ad arrestare i Templari. Nei vari Stati d’Europa ci
furono varie risposte, ma soltanto in Aragona e in Italia i
Templari furono perseguitati come in Francia, negli altri Stati
furono trattati degnamente e prosciolti da ogni accusa.
A
questo punto vengono ascoltati i Templari e
le
loro confessioni sono delle più commoventi.
Devo premettere che le dichiarazioni dei Templari in aula furono
tutte registrate e quindi sono originali! Come adesso anche a quei
tempi le dichiarazioni venivano messe agli atti, quindi venivano
accuratamente conservate.
Inizialmente fu
interrogato il Gran Maestro, Giacomo de Molay che alle accuse di
sodomia rispose molto alterato che persino quei pagani dei
saraceni avrebbero punito quella colpa decapitando il reo, tanto
più dunque cose simili erano proibite nell’Ordine! Molay cercò di
difendersi come meglio poteva, ma sapeva che in quel campo non
reggeva il confronto con i dottori della legge, sentiva che quei
giuristi non potevano capire i sentimenti e l’animo di un
cavaliere, era impossibile che si rendessero conto del fatto che
un uomo d’onore mai avrebbe potuto neppur minimamente tollerare un
comportamento tanto infame come quello che si andava a
rimproverare all’Ordine!
E’ emblematica
una sua frase registrata: “Saprei bene come trattar Voi, se non
foste ciò che siete”, che dice tutto.
Il giorno dopo
fu interrogato Ponsard de Gisy, (cui era affidata la casa madre
dell’Ordine, Payens) che disse con enfasi: ”Abbiamo confessato
sotto tortura!”. Riferì inoltre che a Parigi trentasei templari
erano morti sotto tortura e molti in altri modi. Continuò il suo
discorso dicendo: “Mi hanno legato le mani dietro la schiena in un
modo tale che il sangue mi sprizzava fuori dalle unghie Poi così
legato mi hanno gettato in un pozzo per circa un’ora”, come poi
disse avrebbe preferito la morte che continuare a sopportare quei
supplizi, aberrante!
Lo stesso giorno
fu interrogato Aymon de Porbone che descrisse anche lui le torture
alle quali fu sottoposto dagli aguzzini del Re per farlo
confessare, gli versavano acqua in bocca con un imbuto, per intere
settimane era stato lasciato a pane e acqua, dichiarò: “Non dirò
nulla fintanto che mi si tiene in carcere”.
Importante è
dire che i Templari continuavano a chiedere i sacramenti della
Chiesa nonostante tutto! Addirittura gli studi che sono stati
fatti nelle carceri dove vennero tenuti i Templari hanno rivelato
la presenza di innumerevoli croci disegnate sulla malta. Una prova
della grande venerazione che veniva tributata al segno della
redenzione, anche in catene e dietro persecuzione.
Comunque
l’accusa riuscì ad accumulare una serie di prove sulla
colpevolezza dell’Ordine da presentare al Concilio di Vienne, in
cui si doveva discutere sui Templari, organizzato dal Papa in
tutta fretta… perché in tutta fretta? Ma è semplice, Filippo aveva
raccolto abbastanza deposizioni e prove, ma anche le difese
dall’estero si iniziavano a fare pesanti… è il caso di citarne
qualcuna:
Dei
Templari inglesi nessuno ammise le colpe,
il Priore generale d’Inghilterra, William de la Moore, si rifiutò
di ammettere ogni accusa, né lusinghe, né minacce lo indussero a
cedere, morì in carcere. Questo anche perché i veri maestri della
tortura erano i francesi…
Anche l’indagine
condotta a Cipro è da esempio: nella centrale dell’Ordine erano
rappresentati tutti i Paesi, c’erano 38 francesi, 4 inglesi, 2
tedeschi, 8 italiani e 7 aragonesi e tutti si dichiararono
innocenti! Respinsero le accuse con indignazione e rifiutavano di
credere al tradimento di Molay.
Anche tutti i
membri dei Conventi di maggior reputazione, laici, religiosi
autorevoli, addirittura oppositori politici dei Templari ciprioti
proclamarono la piena innocenza dei Templari. Tra i testimoni più
autorevoli c’era l’anziano Arcivescovo Roberto di Beirut che
dichiarò: “Per 40 anni ho intrattenuto rapporti con i Templari,
non saprei riferire nulla di male sul loro conto. Credo totalmente
alla loro Fede nei Sacramenti, avendo assai spesso impartito loro
la Comunione ho visto con quanta umiltà si avvicinavano
all’altare”
In Germania
l’Inchiesta ebbe lo stesso esito negativo, il Precettore della
Germania meridionale, Friedrich di Savoia, assicurò d’aver vissuto
al lungo col Gran Maestro e di non averlo mai visto compiere atti
contrari alla morale. Molay era un buon Cristiano, il migliore che
si poteva incontrare.
Queste
deposizioni dall’estero fanno capire ancora di più l’innocenza dei
Templari, liberi dagli aguzzini del Re di Francia poterono
esprimersi liberamente e anche altre persone poterono esprimere
liberamente il loro pensiero sui Templari: innocenti.
Il Papa però non
tenne conto di queste affermazioni e deposizioni raccolte, anzi,
reagiva con crescente irritazione, ordinò che gli interrogatori
venissero ripetuti, se necessario intensificando la tortura!!!
Comunque
dichiarare eretico l’Ordine era ormai impossibile, le
ripercussioni per la Chiesa e per il Re di Francia sarebbero state
DEVASTANTI!
Il Papa allora
ebbe l’idea (forse sotto consiglio di Nogaret, anzi, quasi
sicuramente) illuminante di SOSPENDERE l’Ordine per via
amministrativa, Clemente come Papa ne aveva l’autorità.
Un’affermazione del Papa (scritta) ci da le indicazioni importanti
per capire questa sua […non trovo l’aggettivo…] decisione: “Se non
si può abolire l’Ordine con una condanna, bisognerà allora
sopprimerlo per via amministrativa, ché il nostro amato figlio, il
Re di Francia, non ne abbia scandalo (ne scandalizatur carus
filius noster rex Franciae)”.
Naufragata la
possibilità di condannare l’Ordine, usò il Concilio di Vienne da
lui organizzato per far valere i poteri burocratici che aveva, per
“non recar danno al caro figliuolo il Re di Francia”, il poveretto
poteva fare una brutta figura di fronte al mondo, quindi per
salvargli la faccia bisognava annientare un intero Ordine… ma che
ingiustizia!
Il 3 Aprile 1312
fu resa pubblica la Bolla “Vox in excelso” ed il Papa pronunciò le
cruciali parole:
“In
considerazione della cattiva reputazione che grava sui Templari,
del sospetto e delle accuse che sussistono a loro carico; in
considerazione della cerimonia segreta di ammissione in quest’Ordine,
della condotta perversa e irreligiosa di molti suoi membri; in
considerazione del giuramento di non rivelare nulla a proposito
della cerimonia d’ammissione, e di non uscire dall’Ordine; in
considerazione dello scandalo, ormai non più sanabile (assurdo!);
in considerazione dell’eresia a cui sono esposte la Fede e le
anime, dei terribili misfatti commessi da un gran numero di membri
dell’Ordine; in considerazione del fatto che Santa Romana Chiesa
soppresse in passato, per motivi ben più lievi (adesso rivanga
anche il passato!!! Esagerando un bel po’. Naturalmente sotto
l’influsso di Filippo il Bello…) altri celebrati Ordini, Noi, non
contravvenendo alle regole della Cavalleria e non senza intima
sofferenza, non in virtù d’una sentenza giudiziaria ma ex
autoritate apostolica, sopprimiamo l’Ordine suddetto con tutte le
sue istituzioni”.
Quindi una della
cause della soppressione dell’Ordine fu che se li avesse
proclamati innocenti e ne avesse permesso la continuazione delle
attività Filippo avrebbe fatto una brutta figura… per uno scandalo
di un Re ingiusto andava sacrificato un intero Ordine …
A questa Bolla
ne fece subito seguito un’altra: “Ad providam Christi Vicarii” che
concerneva la destinazione dei beni. Clemente assegnò ai
Gerosolimitani le proprietà dell’Ordine dei Templari. Visto che ci
si trovava in argomento però, i ministri di Filippo il Bello si
fecero avanti e presentarono un conto assurdo ai Gerosolimitani
per le spese sostenute per il mantenimento di Templari durante la
reclusione. Dopo un po’ di contrattazioni i Gerosolimitani
riuscirono ad abbassare il prezzo a un milione di lire torinesi
che era una cifra assurda! Molto più alta del valore dei beni che
i Gerosolimitani avevano incassato, tra cui castelli e terre,
anche se quest’ultime furono prese soltanto per una piccola
percentuale, il resto fu “saccheggiato” da re, principi e nobili.
In pratica i Gerosolimitani uscirono molto impoveriti con questa
donazione.
L’unico che
amministrò in modo degno le proprietà dei Templari fu il Re Diniz
del Portogallo. Il 5 maggio 1319 fondò l’Ordine di Cristo, cui
assegnò intatte tutte le proprietà dei Templari che fino ad allora
amministrò decentemente.
Comunque
Clemente non poteva fondare un nuovo Ordine, anche perché Filippo,
avido di potere e di denaro come era, avrebbe sicuramente chiesto
di ricoprire la carica di Gran Maestro… già si faceva chiamare
Vescovo di Francia, figuratevi un po’!
Le decisioni del
Papa per i Templari furono: coloro che erano stati giudicati
innocenti dovevano esser mantenuti con i beni dell’Ordine e
potevano vivere nelle loro case o in monasteri, purché non troppi
nella medesima casa; coloro che non si erano pentiti o i recidivi
andavano severamente puniti e coloro che nonostante le torture
continuavano a non confessare dovevano essere giudicati secondo il
diritto canonico; i fuggiaschi dovevano presentarsi alle autorità
entro un anno.
Quindi l’Ordine
fu soppresso, restava però il Processo ai singoli imputati di
eresia e ai massimi esponenti dell’Ordine che continuavano a
marcire in prigione. Neanche ora il Papa si fece avanti, almeno
comparendo al Processo.
Lasciò, come al
solito, emettere la sentenza ad una commissione che avrebbe dovuto
fare le sue veci. Ci si riunì di nuovo a Parigi. La Commissione
(presieduta da Marigny…) rilesse nuovamente i capi d’accusa ai
Cavalieri presenti che, torno a dire, erano quelli che
coraggiosamente si erano presentati a Parigi per difendere
l’Ordine. Questa volta non ci fu difesa, i Cavalieri vennero
condannati al carcere a vita.
In questo
frangente Molay disse una frase storica:
“Alla soglia della morte, dove anche la minima
delle menzogne è fatale (si riferisce al rischio di non poter
ascendere al Paradiso), confesso chiamando il cielo e la terra a
testimoni, che ho commesso peccato gravissimo a danno mio e dei
miei, e che mi sono reso colpevole della terribile morte, perché
per salvarmi la vita e sfuggire ai troppi tormenti, e soprattutto
allettato dalle parole lusinghiere del Re e del Papa, ho
testimoniato contro me stesso e contro il mio Ordine. Ora invece,
sebbene sappia quale destino mi attende, non voglio aggiungere
altre menzogne a quelle già dette e, nel dichiarare che l’Ordine
fu sempre ortodosso e mondo d’ogni macchia, rinuncio di buon grado
alla vita”.
Con questo
praticamente volle pagare a carissimo prezzo la sua “colpa” di
aver riconosciuto inizialmente i capi d’accusa contro l’Ordine…
sotto tortura però ricordo.
Fu un Martire
della verità. Rinunciò alla vita, pur di dire la verità!
Filippo non aspettò un momento, il 18 Maggio pronunciò la sentenza
di morte e lo stesso giorno gli alti dignitari dell’Ordine furono
bruciati vivi sull’isolotto di
Pont Neuf,
sella Senna, alle spalle di Notre Dame.
Per lo spettacolo si radunò una folla sterminata.
Dai documenti
che registrano le ultime parole del Gran Maestro si legge che
l’ultima cosa che disse fu l’esortazione al boia di allentare un
po’ le catene, per giungere le mani in preghiera.
Non credete
quindi a chi dice che il Gran Maestro lanciò la maledizione su
Filippo il Bello e Papa Clemente V. E’ una delle tante leggende
nate dopo la soppressione dell’Ordine: Molay, da ottimo Cristiano,
si guardava bene da non maledire nessuno e questa ipotetica
maledizione carica d’odio mal si lega al fatto che chiese di
allentare le catene per poter giungere la mani in preghiera… Molay
non pensava alla vendetta in quel momento, ma soltanto alle sue
colpe. Come ho detto dopo la morte del Gran Maestro sono nate un
vespaio di leggende che di verità ne hanno ben poca, si dice per
esempio che il mantello del Gran Maestro non venne consumato dalle
fiamme durante il rogo, e questa è la meno strampalata che ho
sentito.
Comunque ci furono molti accadimenti che alimentarono la leggenda
della maledizione di Molay, casualità che però il popolo assegnò
alla mano vendicatrice di Dio; anche perché era chiaro a tutti che
il Processo fu una farsa e che la soppressione dell’Ordine era
dovuta soltanto all’avidità del Re…. questo non lo dico io, ma si
trova scritto in molti articoli dei cronisti dell’epoca, tranne
francesi naturalmente!
Fatto sta che Clemente V morì il 20 Aprile, Filippo il Bello lo
seguì il 29 Novembre e poco dopo morì anche Nogaret in un
incidente di caccia. Anche Dante parla di questa leggenda della
maledizione di Molay: “Il gigante che delinque (la Francia
ndFabio) […] Lì si vedrà il duol che sovra Senna / induce
falseggiando la moneta / quel che morrà di colpo di cotenna (Nogaret
ndFabio)” (Par., XIX, 118-120).
Trovò la morte anche un altro persecutore del Tempio: Enguerran de
Marigny, fu impiccato l’anno seguente.
In più si aprì per la Francia una lunga epoca di carestie,
pestilenze (la morte nera, la peste del ‘300!), invasioni
straniere (gli inglesi), guerre intestine (contro la Borgogna,
alleata degli inglesi) che sembrarono spezzare sul nascere lo
Stato accentratore, a cui Filippo aveva dedicato la vita e in nome
del quale aveva perpetrato tanti crimini, primo fra tutti proprio
la soppressione del Tempio. Il Beaussant (poi fu detto) comparve a
fianco di Giovanna d’Arco all’inizio della sua missione
redentrice, ma secondo altre teorie sarebbero stati segreti
cavalieri Templari (alleati con gli inglesi contro la Francia) a
far giungere nelle mani degli inglesi l’ispiratrice della riscossa
dei Gigli d’oro (simbolo del sovrano di Francia).
Ecco, simili catastrofi e morti, legati all’ingiustizia del
processo, non poterono che far nascere leggende sull’ipotetica
maledizione dell’ultimo Gran Maestro.
E’ difficile
calcolare l’entità dei danni religiosi e culturali causati dalla
soppressione dell’Ordine; lo scandalo del processo, le confessioni
dei Cavalieri (sotto tortura!), la debolezza del Papa, lo
schieramento di un subdolo Re contro un Ordine Monastico, minarono
le basi della società stessa, gli alti ideali Medioevali come la
cavalleria, il senso dell’onore, la disciplina, il valore, la
cortesia, la religiosità vennero messi in discussione. Non fu cosa
da poco!
Anche la Francia
avrebbe tratto più vantaggi dalla sopravvivenza dell’Ordine che
dalla sua soppressione. L’esempio è il Portogallo: i Cavalieri di
Cristo che avevano ricevuto tutto il patrimonio dei Templari
portoghesi contribuirono non poco allo sviluppo del Paese, con le
loro navi e i loro ideali, contribuendo alla nascita di una
potenza marinara mondiale. La Francia aveva nei suoi confini molte
province dell’Ordine assai più potenti di quelle del Portogallo!
Si potevano per esempio sfruttare i Templari per porre fine alle
scorribande dei Saraceni che rovinavano i traffici francesi con
l’oriente (oddio! Sto pensando come il peggiore dei mercanti avidi
di denaro e pronti a tutto!… quasi come quelli che iniziavano a
comparire nel ‘400…).
Il Re di Francia
avrebbe dovuto anche ricordarsi che i suoi antenati dovevano la
vita ai Templari! San Luigi e tutti i suoi crociati che
sopravvissero al massacro, caddero in mano ai musulmani che
chiesero un riscatto… chi lo pagò? La Francia? No, i Templari!
Anche Luigi VII
ed il suo esercito furono aiutati dai Templari, che li guidarono
nelle zone impervie, inospitali, dove non conoscendo i sentieri
giusti si poteva morire di sete, tornò molto utile l’esperienza
dei Templari in fatto di guerriglia con i musulmani.
Filippo ed i
suoi ministri si ingannavano quando pensavano che il Tempio
valesse più della lealtà dell’Ordine! Il loro amore per la patria
d’origine si riconosceva in ogni loro azione. Parlando molto
meschinamente la Francia poteva sfruttare i Templari in modo molto
più proficuo, come fecero i Re tedeschi con i Cavalieri Teutonici
nelle conquiste ad Est e i Re Spagnoli contro i musulmani nella
penisola iberica.
Alla luce di tutto questo penso che la Chiesa abbia il DOVERE
morale di rivedere il processo e di riabilitare i Templari. Il
processo fu un’ingiustizia ed era fin troppo chiaro che l’Ordine
era innocente.
Una revisione è
tutt’altro che impossibile! Il caso di Giovanna d’Arco può essere
preso ad esempio: Giovanna confessò anche se non fu sottoposta a
tortura (non che io voglia dire che fu colpevole di eresia, per
l’amor del cielo!), la Francia chiese di ottenere la
riabilitazione della propria eroina nazionale e l’ottenne! La
Chiesa francese e il Sant’Uffizio (erede dell’Inquisizione), ma
anche la Chiesa romana e gli Ordini di Malta e di Cristo
dovrebbero avere interesse a lavare l’onta e riabilitare l’Ordine,
abrogando la Bolla di Celestino V e annullando il Processo.
Pio VII abrogò
il decreto di Clemente XIV e restaurò l’Ordine dei Gesuiti!
L'attuale papa potrebbe annullare l’ingiusto verdetto di Clemente
V e revocare la proibizione di rifondare l’Ordine Templare, anche
nell’interesse della Chiesa che ne uscirebbe sicuramente più
popolare, perché aggiungerebbe un’opera di Giustizia alle già
tante opere di carità e assistenza che svolge. |
COSA
RIMANE DEI TEMPLARI ? |
Dopo la
soppressione che ne fu di del glorioso Ordine Templare? Di sicuro
il suo influsso non poté essere spazzato dall’oggi al domani, i
suoi ideali rimasero per un bel po’ nel cuore della gente. E la
loro immagine non fu distorta, non venivano considerati eretici,
ma martiri. La gente sapeva che il Processo e la soppressione
erano tutta opera dell’avidità di Filippo il Bello, ma oltre che
ciò non potevano fare quasi niente. Il Medioevo fantastico, quello
in cui i VERI valori erano quelli che contavano, era , secondo me
già finito: il fatto che l’avidità di un Re poteva mettere in
scacco ideali puri come quelli dei Templari ci dice molto, il
denaro e il potere iniziavano ad essere più importanti della Fede,
del senso dell’onore della giustizia e del buon senso… un po’ come
oggi, la società si avviava verso quella rinascimentale e moderna.
Di fatto però si
sa che i Templari fuori i confini della Francia riuscirono per la
maggiorparte a mettersi in salvo, soprattutto in Portogallo,
Germania e Gran Bretagna. C’è chi pensa che si riunirono in
società segrete, come i Rosacroce del XVI secolo, ma per
molti è molto difficile che ciò sia accaduto… i Templari delle
varie nazioni erano troppo lontani tra loro per riuscire a
comunicare: non potevano più usare il loro vero nome, non avevano
un punto di riferimento, erano perseguitati e prontamente colpiti
nel cuore. Pensare che tutti i Templari d’Europa si riunirono è
molto inverosimile, pensare invece che quelli di determinate città
o regioni si raggrupparono è più verosimile; era molto lontano
però da una vera riorganizzazione! I superstiti non avevano più
soldi, erano dei fuggiaschi ricercati dalla polizia, non avevano
figli a cui tramandare le loro tradizioni e i loro segreti (la
Regola non permetteva il matrimonio) e avevano grandissime
difficoltà a trovare nuovi adepti: chi avrebbe mai voluto entrare
in un Ordine soppresso dal Papa e ricercato dalla polizia? Anche
se ci fossero state persone con ideali purissimi e lo spirito
giusto sarebbe stato meglio unirsi ad Ordini già esistenti
(soprattutto i Gerosolimitani godevano di grandissima fama) o al
limite crearne uno completamente nuovo… quando qualcuno vi dice
una frase tipo“quella società segreta è la discendente dei
Templari” prendetela con le pinze!!!
Nei secoli sono
state molte le società che rivendicavano il titolo di “Templari”,
ma nessuna fu all’altezza: nel libro “Discours” del 1737
del Cavaliere scozzese Ramsaysi dice di un’ipotetica Commanderia
Templare in Scozia la Herodom-Kiwinning; nel 1833 fu creata a
Parigi la “Maison du Temple” che durò pochissimo ed ebbe
una scarsissima risonanza; durante il XVIII secolo il barone
tedesco Karl Gotthelf von Hund und Altengrotkau (un po’
complicato come nome) che si dichiarava erede dei Templari e
rifondò l’Ordine guidandolo sugli antichi modelli Templari,
creando una sorta di oasi medioevale in un mondo ottocentesco…
ebbe abbastanza risalto (nel 1775 26 principi tedeschi ne facevano
parte), ma non aveva purtroppo speranza di vita, il periodo era
intriso delle idee illuministiche e rivoluzionarie (di li a poco
ci sarà la rivoluzione francese!) che non lasciavano spazio ad un
“relitto” di vecchio stampo… morto il Barone l’Ordine si sciolse
di li a poco, non riuscendo a trovare un altro capo che fosse
all’altezza del carisma del primo.
Anche Goethe si
scomoda e nel suo scritto “Geheimmisse” ipotizza la
fondazione di una confraternita simile a quella Templare; restando
in campo artistico Mozart dedicò ai Templari la sua composizione “Flauto Magico”.
Insomma, la
storia Templare e le leggende Templari sono oggi due cose ben
distinte, che molta gente, invece, cerca in tutti i modi di
legare, soprattutto per interessi monetari e di fama.
Nei secoli sono
nate tante di quelle dicerie che ormai non si contano più! Un
esempio su tutti: l’idolo che ipoteticamente i Templari adoravano,
Assolutamente privo di fondamento storico, come abbiamo, spero,
imparato nel paragrafo “Il Processo Infame”, ha scatenato nel
tempo un putiferio tale da creare un nome (Baphomet), una storia,
una simbologia, un’ iconografia! (certo, ci sono dei bassorilievi
con teste barbute, ma da qui ad accusare i Templari di idolatria
mi sembra esagerato!) Si è arrivati addirittura a scrivere un
libro intero su tale argomento! Lo vidi un paio di anni fa in una
libreria… ma, l’autore, che cosa ha scritto su quel libro? Come ha
fatto ha scrivere tanto su una bugia inventata di sana pianta da
Nogaret? Ma, sono questi i veri misteri!
Anche oggi ci
sono varie associazioni che nascono per ripristinare l’Ordine
Templare, con scopi diversi e anche puri, ma da qui a rifondare
l’Ordine ci passa un bel po’!
Rivendicarsi
come legittimi rifondatori dell’Ordine Templare mi sembra un po’
esagerato, almeno finché non si riprende la Regola e la si
riapplica a fondo, come 700 anni fa, altrimenti non si è Templari,
si è solo un’associazione che persegue i suoi scopi con uno
spirito Cristiano.
E non vorrei
sentire critiche del tipo “ma la Regola è antiquata! Bisogna
modernizzarsi, modernizzarsi…” : tutti gli Ordini Monastici
attuali (francescani, gesuiti ecc…) hanno le stesse regole di
quando sono nati, non vedo perché i Templari dovrebbero essere
un’eccezione! La regola potrebbe essere si un po’ cambiata
(dormire in armatura si potrebbe evitare per esempio per ovvi
motivi) ma non stravolta! … Non posso credere ad una persona che
si definisce Templare e fa l’avvocato o il notaio o non so
cos’altro! I Templari erano un Ordine “Monastico”. I Cavalieri di
Santiago per esempio erano sposati, non erano “monaci”. Questa mia
piccola critica non toglie assolutamente la mia ammirazione verso
tali associazioni che svolgono comunque delle opere caritatevoli,
di restauro del patrimonio artistico e non solo! Quindi vanno
comunque ringraziati per le opere di bene che stanno facendo e per
i loro sforzi nel portarle a termine.
La soluzione
ottimale potrebbe essere quella di dividere i Cavalieri Professi
(che seguono la regola a puntino) dagli altri Cavalieri (che
invece hanno una vita normale) come succede tutt’ora nell’Ordine
dei Cavalieri di Malta.
E comunque per
rifondare l’Ordine Templare, secondo me, è necessario PRIMA far
abolire la Bolla di Clemente V che sospende l’ordine, solo dopo si
può provare a rifondare l’antico Ordine, ma, ribadisco che,
secondo me, la nomenclatura “Templare” può andare solo a chi
riprende e applica l’antica Regola.
|
CONCLUSIONI |
Bene, siamo
arrivati alla fine. Per prima cosa mi scuso con i lettori per
l’eventuale confusione, ma ho cercato di fare del mio meglio.
Avevo molte cose da dire sui Templari e ho cercato di dirle tutte.
Ho anche dovuto tralasciare parti importantissime, come il loro
stile di vita!
A proposito, se
qualche passaggio o qualcos’altro non vi è chiaro potete
tranquillamente rivolgermi a me (e-mail:
Palank@bluedragon.it ) , cercherò anche di far maggior
chiarezza su parti del discorso che forse sono rimasti un po’
“offuscati”.
I punti chiave
che volevo sottolineare con questo mio articolo sono ben precisi,
e ci tengo a ribadirli ancora una volta, tutti insieme:
1- L’ideale
Templare di pacifica convivenza tra le varie culture;
2- I
valori dei Templari, la profonda Cristianità e il senso
dell’onore. Incarnavano il vero spirito della Cavalleria;
3- La
loro figura carismatica di uomini determinati e forti, sia
spiritualmente che fisicamente, rispettati ed ammirati dal popolo;
4- Il
processo infame che li colpì, vennero sacrificati da un Papa
debole all’avidità di un Re, non ci fu giustizia;
5- Tener
ben presente la differenza tra storia dei Templari e leggende
legate ai Templari. (in merito c’è un sacco di confusione!);
6- “Non
chiedevano mai quanti fossero i nemici, ma in quale direzione
bisognava rivolgere la carica”, segno del loro coraggio;
7- La
cultura occidentale è strana: molte cose che aveva qui in Europa
le ha distrutte, per poi andarle a cercare negli altri continenti
o crearle nuovamente da capo.
A questi se
ne aggiunge un altro (che già ho
menzionato): secondo me la fine del Medioevo che tanto ammiro
c’è proprio con la soppressione dell’Ordine. Come ho già
scritto quello scandalo significò molte cose… il Medioevo vero
era finito, il denaro e il potere iniziavano a diventare i valori
importanti e si andavano lentamente a sostituire a quelli che
erano i VERI valori Medioevali, come il senso dell’onore e del
valore, la giustizia, il buon senso delle cose e non ultima la
religiosità. Tutto si stava lentamente trasformando e si
iniziava a trasformare in quell’epoca che poi fu definita
“Rinascimento”… ci sarebbe tutto un discorso a parte da fare, non
l’affronterò certo in questo contesto.
Un consiglio
che vi do: prima di prendere per oro colato quello che qualcuno vi
dice, tipo le leggende sui Templari, Tesoro dei Templari,
ipotetiche ammirazioni per la cultura araba, rifletteteci
sopra, trovate delle fonti e delle documentazioni e poi magari
ne traete delle vostre conclusioni personali. Inoltre, prima di
dire una vostra teoria personale metteteci davanti un bel
“secondo me” …
Altrimenti
rischiate di confondere i vostri interlocutori e di confusione sui
Templari ce n’è già molta!
Sinceramente ne
ho sentite talmente tante sui Templari da poter scrivere un libro
a parte! Soltanto perché ne erano nove all’inizio hanno fatto dei
calcoli e tratto delle conclusioni inimmaginabili! Calcoli che
soltanto a un visionario verrebbero in mente! Qualsiasi cosa si
potesse numerare veniva riportata al nove, che poi viene spiegato
ermeticamente in modo altrettanto visionario!
C’è da dire una
verità comunque: che nel Medioevo erano soliti inserire messaggi
criptati e nascosti (come ho già detto le cattedrali gotiche sono
il più grande esempio, sono libri di pietra con messaggi nascosti
ovunque!) un po’ da tutte le parti, anche in semplici case c’era
il piccolo messaggio criptato, però, insomma, non esageriamo!
Un’altra
incredibile che ne ho sentita è che il volto sulla Sacra Sindone
non sarebbe di Gesù Cristo, ma di Jacques de Molay…
ma dico io, ma
si vuole far chiarezza su determinati argomenti o aumentare ancora
di più la confusione?
Ok, ora avrei
veramente finito, spero di non avervi annoiato oppure (peggio
ancora) confuso ulteriormente, e vi lascio con una frase: “NON
NOBIS DOMINE, NON NOBIS. SED NOMINI TUO DA GLORIAM”
Fabio
Palank@bluedragon.it
NB:
Un’ultima cosa, vi do un consiglio. Questo mio articolo non
esaurisce certo le argomentazioni e le vicende sui Templari,
quindi vi consiglio vivamente (se siete interessati all’argomento,
ovvio!) di leggere altri libri sui Templari oltre i libri e i siti
web ho segnalato nella bibliografia! Di materiale ce n’è
moltissimo! Io qui ho solo appena accennato all’argomento! |
I 22 Gran Maestri Templari |
(fra parentesi
c’è la data di elezione ; i nomi sono in francese)
-
Hugues de
Payns (1128)
-
Robert de
Craon (1136)
-
Evrard des
Barres (1149)
-
Bernard de
Tramelay (1150)
-
André de
Montbard (1153)
-
Bertrand de
Blanquefort (1156)
-
Philippe de
Milly (1169)
-
Odon de
Saint’Amand (1170)
-
Arnaud de
Torroge (1180)
-
Gérard de
Ridfort (1184)
-
Robert de
Sablé (1191)
-
Gilbert Errail
(1193)
-
Philippe de
Plaissiez (1201)
-
Guillaume de
Chartres (1209)
-
Pierre de
Montaigu (1219)
-
Armand de
Périgord (1232)
-
Guillaume de
Sonnac (1246)
-
Renaud de
Vichiers (1250)
-
Thomas Bérard
(1256)
-
Guillaume de
Beaujeu (1273)
-
Thibaud Gaudin
(1291)
-
Jacques de
Molay (1294)
|
CRONOLOGIA SOMMARIA |
1071
Vittoria dei turchi selgiucidi sui Bizantini a Mazincerta
1095
Nel Concilio di Clermont papa Urbano I indice la Crociata per la
liberazione dei
Luoghi Santi.
1099
I Crociati conquistano Gerusalemme
1104
I Crociati conquistano San Giovanni d'Acri
1113
Gli Ospitalieri (conosciuti anche come Gerosolimitani o Giovanniti
e nati nel 1023 da un insediamento amalfitano a Gerusalemme con lo
scopo di dare assistenza ai pellegrini) aggiungono anche loro ai
tre voti tipici dei Monaci Cristiani (cioè povertà, castità ed
obbedienza) il quarto, quello dello “stare in armi”, seguendo
l’esempio dei Templari.
1118
il borgognone Hugues de Payns (italianizzato in Ugo da Pagani da
alcuni ricercatori, cosa che ha creato non poche confusioni) e
altri otto compagni offrono a Baldovino II di Gerusalemme il
servizio di Milites Christi per tenere libere le vie della
Palestina da insidie degli islamici. Il Re concede loro per sede
un'ala delsuo stesso palazzo, adicente alla Moschea della Roccia (Al-Aqsa)
sorta sulle rovine del Tempio di Salomone, da cui la denominazione
dell'Ordine: Templari
1125
Ugo di Champagne, cugino di Bernardo di Chiaravalle, restauratore
dei Cistercensi, entra nei Templari
1128
Il Concilio di Troyes approva la Regola dell'Ordine dei Cavalieri
del Tempio; Bernardo di Ciaravalle, che interviene al Concilio,
dopo il 1130 diviene patrono dell'Ordine e ne scrive l'Elogio
1146
Bernardo predica la seconda Crociata. La spedizione
dell'Imperatore Corrado III e del Re di Francia, Luigi VII, si
esaurisce (1147-49) senza apprezzabili risultati
1167
i franchi si impongono in Egitto, dove però si verifica una
riscossa islamica, guidata da Saladino
1187
ai corni di Hattin (dopo numerosi scontri parziali) Saladino
sconfigge l'esercito Cristiano e uccide di sua mano Rinaldo di
Chatillon; Gerardo di Ridefort, Gran Maestro dei Templari (tutti
caduti in battaglia o uccisi dopo la vittoria) è rilasciato. Verrà
poi uccido dopo la conquista di Gerusalemme da parte di Saladino.
1192
Terza Crociata. Vi partecipano Federico Barbarossa, morto lungo il
viaggio in Cilicia, FIlippo II Augusto di Francia, Riccardo cuor
di Leone d'Inghilterra, Corrado di Monferrato. La spedizione non
ottiene risultati apprezzabili; Corrado è ucciso da due
"assassini" (ismailiti, fedeli al "Veglio della Montagna").
Muoiono anche Saladino (1193) ed il Gran Maestro del Tempio Robert
de Sablé.
1199
Nascono i Cavalieri Teutonici, il loro scopo è "dare morte
all'errore".
1204
a capo della IV Crociata, su navi veneziane, Baldovino di Fiandra,
rovesciati ed uccisi Isacco II e Alessio IV, imperatori di
Bisanzio (oggi Costantinopoli), assume la corona dell'Impero
latino d'Oriente.
1208-1244
Crociata contro i Catari e gli Albigesi nella Francia Meridionale.
Papa Gregorio IX istituisce l'Inquisizione contro gli eretici.
1212
"Crociata dei bambini" ispirata dal pastore dodicenne Stefano. La
maggiorparte dei bambini muore per via o è venduta schiava da
loschi mercanti
1229
Crociata dell'Imperatore Federico II. Dopo una trattativa col
Sultano d'Egitto ,Al Kamil, Federico si autoincorona Re di
Gerusalemme, col sostegno di Hermann von Salsa, Gran Maestro dei
Cavalieri Teutonici.
1244
Alleati con i musulmani di Damasco, i Cristiani sono sconfitti a
Gaza. 300 Templari cadono sul campo. I turchi chorasmiani invadono
la Palestina e conquistano Gerusalemme, definitivamente sottratta
ai Cristiani.
1250
Sconfitta di Luigi IX a el-Mansura, molti altri templari cadono
sul campo.
1270
Luigi IX di Francia muore a Tunisi nel corso della sua seconda
infruttuosa Crociata.
1277
Baibars occupa la Rocca Bianca dei Templari a Safila e il Krak des
Chevaliers, principale fortezza degli Ospitalieri.
1291
San Giovanni d'Acri cade in potere di Al-Halil d'Egitto. Tiro si
arrende agli islamici. Capitolano tutte le città Cristiane in
Libano e Palestina.
1303
L'isola di Ruad, priva di acqua potabile e ultima roccaforte
Templare di Outremer, dopo 13 anni di resistenza viene evacuata.
1306
Da Cipro, dove con gli Ospitalieri sta organizzando una spedizione
per la conquista di Rodi e la riscossa Cristiana in Oriente, il
Gran Maestro dei Templari, Jacques de Molay, è chiamato in Francia
da Papa Clemente V che propone la fusione tra Templari e
Ospitalieri.
1307
il 13 ottobre tutti i Templari di Francia sono arrestati con
l'accusa di eresia, in vilazione della disciplina canonica,
pratiche oscene e peccaminose, idolatria.
1308
dal26 maggio al 20 luglio incontro fra Clemente V e Filippo IV
detto il Bello, a Poitiers. Il Papa approva l'azione del Re
1310
54 Temlpari sono arsi vivi come relapsi per ordine dell'Arcivescono
si Sens, fratello delministro di FIlippo IV, Marigny
1311
il primo ottobre si raduna il concilio di Vienne, già convocato
per l'anno precedente.
1312
il 3 aprile con la bolla "Vox in Eccelsi" Clemente V delibera
l'abolizione dell'Ordine dei Templari su pressione di Filippo IV
giunto a Vienne il 20 marzo. I Cavalieri giudicati innocenti sono
incorporati negli Ospitalieri (cui vanno i beni immobili
dell'Ordine) e nei Teutonici (nel 1308 bersaglio di un'accusa di
eresia); gli altri sono condannati al carcere perpetuo o, se
relapsi, o ostinatamente inconfessi, al rogo.
1314
Jacques de Moley e Geoffroy de Charnay, Gran Precettore di
Normandia, portati in pubblico per confessare le colpe ammesse
negli interrogatori, denunciano la sopraffazione subita e
proclamano l'innocenza non già dei Templari come singoi, ma
dell'intero Ordine. Il giorno stesso (il 18 marzo) in violazione
della personale dipendenza giurisdizionale del Gran Maestro dal
Papa, i due sono arsi vivi a Parigi, secondo l'ordine del Re. In
Portogallo, Spagna, Inghilterra e Germania i Templari sono invece
giudicati innocenti. Inizia la "leggenda" Templare co la mitica
fuga di alcuni Cavalieri in Scozia, dove sarebbero stati protetti
da Robert I Bruce. |
Bibliografia: |
-
"La fine dei
Templari" di Andreas Beck
-
Enciclopedia
UTET
-
Sito ufficiale
dei
Cavalieri del Tempio
-
“Il Templare:
uomo del Medioevo” di Loredana Imperio
-
“I personaggi
della storia Medioevale”, Marzorati Editore 1987
|
I Templari ed il
tempio di Salomone:
gli scavi di 2000
anni ed i misteri celati dal tempo |
In un periodo di
profondo mutamento culturale e sociale, come fu l'Europa tra l'XI ed il
XII secolo, nacque un ordine religioso-monastico che consacrò la propria
esistenza alla riscoperta ed alla difesa dei Luoghi Santi e dei pellegrini
contro le incursioni degli infedeli .
L'aura di
mistero che da sempre circonda
l'Ordine dei Cavalieri del Tempio
di Gerusalemme,
conosciuto anche
con il nome di
Ordine Templare o dei
Poveri Cavalieri di Cristo,
affonda le proprie radici storiche nel XII secolo dopo Cristo.
Un gruppo di
nove cavalieri si riunì intorno ad un nobile originario dello Champagne,
Ugo de Paganis, o di Payns, o di Payens. Insieme a questo giovane
aristocratico, il manipolo partì per la Terra Santa con il nobile intento
di difendere la cristianità e di riportare la sovranità del suolo
palestinese, caduto sotto il giogo mussulmano, alla chiesa cattolica
romana. Tra il 1118 ed il 1120, la data è tutt'oggi fonte di accese
discussioni, re
Baldovino II di Gerusalemme
lasciò a questa fraternitas il luogo
che fino ad allora era stato adibito a sua reggia, la moschea di
Al-Aqsa nel lato meridionale dell.antico Tempio di Salomone
(conosciuto come il nobile recinto o Haram esh-Sharif). Fino
al 1129, anno in cui al concilio di Troyes vennero riconosciuti come
ordine religioso-militare ufficiale, la loro permanenza nei recinti del
Tempio rimane un mistero. Nessuna persona sarebbe stata ammessa, in
questo periodo, all'interno dell'ordine, e nessun compito specifico
sarebbe stato loro assegnato se non quello di proteggere i pellegrini. Ma
come potevano nove cavalieri proteggere migliaia di pellegrini? Esisteva
già l'ordine Ospitaliero che assolveva a questo compito. Non lo possiamo
sapere, anche se fonti differenti da Guglielmo di Tiro (considerato
uno dei maggiori storiografi dell'ordine, nonché tra i suoi maggiori
detrattori) indicherebbero che il gruppo iniziale non fosse di nove
persone bensì di 30 (1). Questo non è l'unico mistero che si lega
all'Ordine del Tempio. Perché
Baldovino II, fratello di Goffredo di Buglione, dovette concedere un
luogo tanto importante come la propria reggia all'interno del recinto del
Tempio ad un gruppo di nove, o più, cavalieri che venivano da regioni
lontane? Esistono forse alcune
risposte a tali domande, ma non le prove oggettive sui reali intenti
dell'ordine.
In questo nostro
studio cercheremo di concentrare la nostra attenzione ai nove anni in cui
l'ordine rimase, apparentemente, con pochi compiti all'interno del recinto
del Monte Moriah,
il monte del Tempio.
Raffronti Storici & Dati
Recenti
Le leggende che
sono scaturite dalla loro permanenza su questa montagna sacra sono forti
ancora ai nostri giorni e sono velate da un alone di segretezza e mistero
ancora duraturo.
La Bibbia ci
racconta, insieme ad altre fonti ebraiche, come il monte Moriah fosse
utilizzato in periodi di guerra, o di pericolo, come bunker per tesori e
documenti importanti.
La Mishnah
ebraica (opera contenuta nel Talmud, il corpo religioso
sacro per la religione ebraica) ci dice che la .tenda del Convegno. era
custodita nelle cripte del
tempio con tutte le tavole di legno, i sostegni, le traverse, le
colonne e gli anelli. Altre tradizioni ebraiche sostengono che l'Arca
dell'Alleanza, l'altare dell'incenso, il bastone di Aronne, l'urna con la
Manna e le Tavole della Legge (queste ultime contenute nell'Arca
dell'Alleanza) sarebbero state nascoste, in uno dei periodi di guerra, in
un vano segreto sotto una legnaia sul lato occidentale del Tempio, vicino
al Santo dei Santi. Anche nel medioevo diverse tradizioni ebraiche ci
parlano di luoghi nascosti, cunicoli e tunnel sotterranei al di sotto
dell'antico recinto del Tempio di Salomone. Jehudah Ha Levi, medico
e filosofo spagnolo a noi noto con il nome di Giuda Levita, non
solo scrisse numerosi versi sull'Arca dell'Alleanza, ma in un trattato
intitolato Cuzarì, completato intorno al 1140 d.C., raccontò
anche come questa fosse stata nascosta sotto il Monte del Tempio.
"Nel
secondo Tempio" scrisse "fu
posta una pavimentazione di pietra nel luogo in cui doveva essere l'Arca,
e fu celata dietro una cortina, poiché i sacerdoti sapevano che l'Arca era
stata sepolta in quel luogo".
Tra le fonti
documentarie che abbiamo rinvenuto esiste anche la testimonianza di un
medico e filosofo spagnolo,
Maimonide (1135-1204), nato
sei anni prima che Giuda Levita morisse, nel 1141. Nell.ottavo libro della
sua Mishneh Torah (la Seconda Legge, diventata una
delle opere fondamentali della Legge ebraica), egli discute dei riti
officiati anticamente nel Tempio e riflette sul destino che l.Arca sacra
avrebbe subito, basandosi su di un versetto del Secondo Libro delle
Cronache [2Cr 35,3] che tanto aveva sollecitato l'interesse dei
primi rabbini. "C'era una
pietra presso il muro occidentale del Santuario interno".
dice Maimonide " sulla
quale era portata l'Arca" Davanti ad essa c'erano l'urna contenente la
manna ed il bastone di Aronne. Quando costruì il tempio, Salomone sapeva
che era destinato alla distruzione, perciò predispose anche delle stanze
segrete in cui l'Arca avrebbe potuto essere nascosta, in cunicoli profondi
e tortuosi". Maimonide riferisce
le sue affermazioni ad un ebreo di nome
Arabaita. Tali stanze e cunicoli sembrerebbero
essere quindi confermate da antiche fonti autorevoli. Come vedremo
successivamente è possibile che, insieme ai paramenti e agli oggetti sacri
per il culto, fossero stati nascosti sotto il Tempio anche documenti e
tesori di altro genere. Il profeta Giosia, sempre secondo Maimonide,
avrebbe ordinato ai Leviti di nascondere l'Arca e gli altri paramenti in
una delle stanze che Salomone aveva fatto costruire appositamente, durante
uno degli attacchi a Gerusalemme.
Altre
indicazioni di possibili scavi, ad opera dei Templari, sotto il Tempio di
Salomone ci vengono da un pellegrino del XII sec, che si era recato in
Terra Santa.
Johan Von Würzburg,
descrisse una sua visita alle stalle di Salomone, appartenute ai Templari,
e ci descrivere che "erano abbastanza ampie per ospitare duemila
cavalli". Le fonti ufficiali ci raccontano come tali scuderie
potessero contenere non oltre mille cavalli, quindi o siamo in questo caso
davanti ad un errore di interpretazione da parte di Würzburg, o la
confraternita templare aveva
condotto dei lavori all'interno delle stalle. Le varie ricostruzioni della
spianata del
Tempio e l'insediamento successivo di Baldovino II, avevano richiesto
l'impiego di ampie scuderie, ma quelle che si trovavano nel tempio non
sarebbero state in grado di ospitare il seguito di cavalieri del Re di
Gerusalemme.
Ma i dettagli
che ci potrebbero indicare lavori di scavo, da parte dei Templari, nella
spianata del tempio non finiscono qui. Charles Wilson e Charles Warren,
due studiosi dell'800, effettuarono delle planimetrie e degli studi
archeologici estremamente dettagliati, per quanto gli fu reso possibile da
parte del governo mussulmano, che sono tutt'oggi fondamentali.
Da queste
rilevazioni possiamo vedere come il Monte Moriah sia percorso in quasi
tutte le sue direzioni da tunnel e cisterne d'acqua. Buona parte di queste
gallerie sono state studiate e visitate, ma rimangono ancora molti altri
condotti non ancora scoperti e altri non ancora esplorati. La prova di
tali affermazioni deriva anche da alcuni rilevamenti radar che vennero
condotti nel Giugno del 1990. L'esame di una parte delle mura perimetrali
della spianata del Tempio produsse dei risultati estremamente
interessanti. Sotto lo strato di terreno del cancello di Hulda,
nelle immediate vicinanze delle antiche Stalle di Salomone, sono stati
identificati dei
vuoti le cui sommità erano
state ricoperte da terrapieni di macerie. Quindi, secondo numerosi
ricercatori che si interessarono al caso, si potrebbe trattare di
possibili stanze sotterranee occultate da uno strato superiore di detriti.
Analisi
dettagliate hanno escluso l'origine naturale di tali cavità, propendendo
per una possibile origine artificiale. Questa scoperta potrebbe portarci a
concludere che esistano tutt'ora sotto il Monte del Tempio gallerie,
stanze e tunnel forse inesplorati da secoli. Le strumentazioni che sono
state impiegate per questi rilevamenti videro l'impiego di
georadar
molto sofisticati che irradiavano nel terreno onde ad una
frequenza tra i 90 e i 900 Mhz. Le differenze dielettriche della roccia
indicarono così la presenza, in un caso specifico, di una stanza
sotterranea. Esiste infatti una costante nelle cavità presenti nelle rocce
che corrisponde a circa 1.0 mentre nel restante letto di roccia il valore
si aggira tra 9 e 11.
Attraverso il
vantaggio di queste discontinuità dielettriche gli studiosi sono stati in
grado di identificare graficamente cavità e strutture al di sotto della
corte del Monte Moriah. I georadar sono strumenti estremamente
sofisticati, che grazie all'emissione nel terreno di onde riescono a
ricostruire, con un minimo margine di errore, la situazione presente negli
strati inferiori del suolo e quindi ad identificare eventuali resti
fossili, cavità o qualsiasi cosa che si distingua rispetto alla
costituzione del suolo in esame.
Le zone oggetto
di tale studio sono state quelle perimetrali, o adiacenti al Tempio,
quindi interne ma sotterranee. Si tratta dei muri Ovest, Sud e parte del
muro Est. Questi dati ci portano davanti ad interrogativi estremamente
interessanti. Chi e perché costruì tali tunnel? Quanti ce ne sono? Pur se
nel corso dei decenni numerosi tunnel, gallerie e stanze sotterranee sono
venute alla luce sicuramente altre saranno ancora celate, come quella
identificata sotto il cancello di Hulda.
Una curiosità ci
viene anche da una scoperta casuale fatta nel 1994 nella città di Acri,
città sede fino al
1291 di un'importante
commanderia Templare. Rilievi prospettici identificarono nei sotterranei
della città un tunnel della metà del XII, successivamente identificato di
matrice templare, che si estendeva per oltre 350 metri dal porto del forte
(ad est della città) fino alla parte ovest di Acri. Questo sistema di
gallerie, secondo gli studiosi, sarebbe stato impiegato come riserva
speciale d'acqua, ma anche come strumento preferenziale di fuga in caso di
pericolo. Vediamo quindi come questo ordine non fosse totalmente
all'oscuro di scavi
sotterranei, e anzi come li utilizzasse per diversi fini. La presenza di
tunnel, stanze e gallerie sotto il Tempio di Gerusalemme ormai è
confermata. Archeologi e ricercatori, per quanto è possibile, stanno
conducendo ed hanno condotto interessanti ricerche all'interno delle
stesse. Ma cosa potrebbero avere trovato i Templari sotto il Tempio di
Salomone? La domanda incuriosisce ancora oggi ricercatori e curiosi.
L'unico dato oggettivo a cui ci possiamo riferire con una certa sicurezza,
ma vagliandolo in maniera critica, è costituito dal famoso Rotolo di
Rame rinvenuto tra i manoscritti ritrovati nel Mar morto, a
Qumran. Questo rotolo, in base
ai dati oggi in possesso dei ricercatori, venne redatto dalla setta degli
Esseni, un gruppo
religioso ortodosso ricco di fascino e di misteri.
La setta degli
esseni aveva vissuto per circa 210 anni, dal 140 a.C. al 70 d.C., in un
insediamento vicino al Mar Morto. La loro decisione di abbandonare
Gerusalemme era stata dettata dalla corruzione e dalla devianza religiosa
che imperversa tra la gente. La loro comunità si ritrovò quindi a
continuare una pretesa linea di purezza religiosa lontano da distrazioni e
devianze. Nel rotolo in esame, curiosamente, si menzionano nascondigli
contenenti documenti e tesori sepolti, anche dagli stessi esseni, poco
prima della distruzione della loro comunità, nel 70 d.C. Alcuni di questi
nascondigli si riferiscono proprio al Tempio di Salomone.
Ma le prove non
sembrano finire, come abbiamo visto precedentemente almeno tre diverse
spedizioni condussero scavi nei pressi, e in alcune parti, della spianata
del Tempio ritrovando cunicoli e gallerie di cui si era persa traccia o
non si aveva conoscenza. Purtroppo, a causa delle secolari prescrizioni
mussulmane oggi non è possibile compiere scavi all'interno del Monte
Sacro, è possibile però farlo dall'esterno. Questo ha permesso di
identificare, come precedentemente presentato, nei pressi del cancello di
Hulda stanze sotterranee prima sconosciute. La storiografia templare
stessa ci conferma che furono effettuate delle modifiche quando l'ordine
si stabilì all'interno del recinto sacro. Secondo il monaco, e pellegrino,
Theodoricus per mano
dell'ordine l'haram
aveva subito alcune modifiche. A seguito di
numerosi lavori il complesso avrebbe avuto a disposizione grandi cisterne
sotterranee piene d'acqua e l'area sovrastante il tempio sarebbe stata "ricca
di luoghi di passeggio, prati rasati e sale di consiglio"..
Una vera e propria rivoluzione effettuata nell'arco
di qualche
decennio
(2). I Templari, secondo altre fonti
(3), avrebbero messo in funzione una serie di camere sotterranee
utilizzandole come .lavanderie,
magazzini, granai, legnaie e depositi di altro genere..
E. altrettanto curioso notare come tra le opere di restauro condotte
dall'ordine nell'haram, anche la stessa sede madre avesse subito
forti modifiche. L'attuale moschea di Al-Aqsa non differisce notevolmente
da come la progettarono e restaurarono i Cavalieri Templari. Le modifiche
architettoniche ed i restauri operati presentarono per quei tempi uno
stile totalmente nuovo ed originale, che da vari ricercatori è stato
paragonato ad un
proto-gotico. Lo stile introdotto infatti evidenzia forti
correlazioni, nonché veri e propri parallelismi, con quelli che divennero
successivamente i dettami di questo stile. Questo ha condotto diversi
ricercatori, tra cui Graham Hancock e Louis Charpentier, ad ipotizzare che
proprio ai Templari si debbano le conoscenze utilizzate successivamente
nella costruzione delle cattedrali gotiche in Europa.
Tutto questo ci
può portare a credere che effettivamente qualcosa di misterioso sia
realmente accaduto durante la permanenza dell'ordine templare dentro il
recinto del Tempio di Salomone. Ai dati storici si sommano però quelli
mitici e leggendari. I problemi dell'attuale ricerca consistono infatti in
una depurazione dei dati che nel corso dei secoli movimenti neotemplari e
leggende hanno sommato alla reale storia.
Le ultime spedizioni
La storia ha
celato, nei suoi recessi, un italiano che fu il primo ricercatore ad
avventurarsi all'interno del Monte Sacro per compiere delle ricerche. La
storia di questo uomo, di nome Ermete Pierotti, è molto travagliata
e potrebbe in alcuni casi sembrare semplicemente il frutto di un'opera
mistificatoria. Pierotti era un ingegnere militare di grande esperienza e
talento, accusato di diserzione e di complicità nel furto di beni
militari, nel 1849 venne cacciato dall.esercito dal tribunale di Genova.
Nel 1856, a trentacinque anni, si trovava a Gerusalemme cercando di
sbarcare il lunario con vari lavori e cercando di coronare il sogno di una
vita, cercare di svelare i misteri del monte del tempio. Avendo una forte
necessità di lavorare, nell'estate del 1856 Pierotti assistette un
ingegnere turco, Assad
Effendi,
nel restauro del principale acquedotto dell'haram
e del resto della città.
Questo impiego
permise al giovane ricercatore italiano di avventurarsi all'interno del
monte del tempio, in cui si trovano tutt'ora importanti riserve d'acqua
per la città, e di compiere importanti ricerche. Gli inverni del 1858 e
del 1859 furono per Gerusalemme estremamente aridi e ciò indusse le
autorità mussulmane ad impiegare il più ampio numero di ricercatori per
cercare di risolvere questo problema. Questi lavori permisero a Pierotti
di completare anche un altro progetto a cui stava lavorano da diverso
tempo e che vide la luce con la pubblicazione nel
1864 in Inghilterra del libro
Jerusalem Explored (La Gerusalemme Esplorata). Purtroppo i fatti
accaduti nel 1849 lo
bollarono per il resto dei suoi giorni.
Successive
ricerche vennero condotte da Charles Warren conclusero che alcune delle
carte disegnate da Perotti, dei passaggi sotterranei e delle cisterne
presenti sotto il Tempio, erano state redatte in maniera errata, in
seguito ad alcuni sopralluoghi sbrigativi (giustificabili con l'enorme
attenzione con cui venivano controllati i non mussulmani dalle autorità
della moschea del Tempio). Le mappe di Pierotti, pur se in alcuni casi
approssimative e imprecise, erano però unicamente contestabili per le
dimensioni delle strutture sotterranee visitate. Sorprendentemente nelle
sue mappe
(4) sono indicati canali
sotterranei misteriosi e passaggi segreti, a tutt'oggi non ancora
esplorati. Lo stesso ricercatore, ed autore,
Richard Andrews durante le ricerche per la
redazione del Libro Il Monte del Tempio (Sperling & Kupfer, 2001)
ha sorvolato la spianata del Tempio di Gerusalemme e fotografato la stessa
con una pellicola a raggi infrarossi identificando numerosi canali
sotterranei, visibili grazie alle differenze termiche, sconosciuti o non
ancora esplorati.
I due più
importanti ricercatori che si assecondarono sul Monte del Tempio furono
due militari britannici,
Charles Warren e Charles Wilson.
Foraggiati da un ente di ricerca britannico, il
Palestinian Eploration Fund
(P.E.F.), le loro ricerche furono rivolte subito verso il luogo
sacro per le tre religioni più importanti del pianeta. Le motivazioni che
indussero il governo britannico a creare il P.E.F. devono essere viste
nell'ampio movimento di interessi archeologici iniziato durante le
campagne di Napoleone. A seguito infatti delle guerre e delle esplorazioni
compiute da questo impavido combattente, in Europa si risvegliarono
profondi interessi per le antichità che portarono alla costituzione di
numerosi movimenti e centri per lo studio del passato. Il P.E.F. nacque
proprio da questi
propositi, ma
con l.intento principale di studiare l'archeologia biblica. Il primo
studioso ufficiale a recarsi all.interno dell' haram
per scopi di ricerca
fu il capitano Wilson. Il suo Ordinance Survey of
Jerusalem del 1864, venne focalizzato proprio
allo studio del Monte Sacro e delle sue camere sotterranee. Per
identificarle, le strutture sotterranee vennero genericamente identificate
come cisterne, non
compiendo una distinzione accurata tra quelle che lo erano state realmente
e quelle che avevano svolto funzioni diverse. Gli studi che Wilson
effettuò all'interno dell'haram,
sono ritenuti tutt'oggi fondamentali. La sua maniacale precisione e
dedizione alla causa, lo videro impiegato per diversi anni in scavi e
ricerche. Per conto del P.E.F. stilò dettagliatissime cartine della
spianata del Tempio e dei suoi livelli sotterranei. Grazie alla sua opera
oggi possiamo studiare e conoscere un luogo purtroppo reso inaccessibile.
Richiamato in patria per questioni militari, a Wilson fece seguito un
altro personaggio fondamentale per la nostra ricerca, l'ingegnere e
militare Charles Warren. A conoscenza degli incredibili risultati
raggiunti dal predecessore, Warren prima di recarsi a Gerusalemme aveva
servito per sei anni nell'esercito britannico a Gibilterra, dove aveva
imparato ad apprezzare il fascino e la bellezza dei manufatti e della
storia antica. Giunto nel febbraio del 1857 a Gerusalemme, Warren non
perse tempo nel dedicare i propri sforzi agli scavi sotto il Tempio.
Servendosi dei precedenti lavori di Wilson, Warren identificò ben 33
strutture sotterranee al di sotto del monte del tempio (identificabili da
cisterne a vere e proprie stanze, a tunnel che erano ostruiti o che non
erano stati esplorati). Queste strutture sotterranee vennero studiate per
la redazione di planimetrie, ma non tutti i tunnel e tutte le stanze
vennero visitate. Sotto la moschea di Al-Aqsa (ex quartier generale dei
Templari), per esempio, vennero rinvenuti due livelli sotterranei di
gallerie, che si estendevano ulteriormente ma che non vennero indagati per
vincoli imposti dalle autorità mussulmane. Se da un lato Warren e Wilson
furono guidati, nelle loro esplorazioni, dal Palestine Exploration
Fund (http://www.pef.org.uk/) e dall.interesse britannico per
l'archeologia biblica, esiste un personaggio meno noto che indirizzò le
proprie forze verso la scoperta dell'Arca dell'Alleanza sotto il Monte del
Tempio.
Montagu Brownlow
Parker, era il secondogenito del terzo conte di
Morley, e proveniva da una ricca famiglia terriera del Devon Meridionale,
Inghilterra. Parker iniziò le proprie ricerche dal museo turco del Topkapi,
ad Istàmbul, dove un esperto
(5) di studi biblici, lo svedese Walter H. Juvelius lo
indirizzò verso una meta sicura. Juvelius affermò di aver trovato un
codice sacro all'interno di un manoscritto del Libro di Ezechiele,
nel quale si affermava che l.esatta collocazione dei tesori perduti era
proprio sotto la montagna del Tempio di Gerusalemme, in un punto cui si
accedeva attraverso un complesso sistema di cunicoli sotterranei.
Intenzionati a riportare alla luce, dopo quasi due millenni di oscurità,
la reliquia più sacra per la religione ebraica e cristiana, Parker e
Juvelius si associarono e grazie agli ingenti finanziamenti della duchessa
di Marlborough e di altri finanziatori americani (stimati in circa 125,000
$), iniziarono il loro viaggio verso la città santa.
Arrivati a Gerusalemme i due avventurieri si resero subito
conto dei problemi che l'autorità mussulmana avrebbe potuto creargli,
quindi iniziarono a compiere una sequenza incredibile di corruzioni per
assicurarsi il silenzio e la fiducia delle autorità. Fu grazie, però, a
queste corruzioni che il gruppo venne a conoscenza, tra il 1909 ed il
1911, di diversi passaggi.
La spasmodica
ricerca di tesori, documenti e soprattutto dell.Arca dell.Alleanza sotto
il Monte del Tempio fu però interrotta il 17 Aprile del 1911, quando
Parker e i suoi collaboratori cercarono di compiere il gesto più sacrilego
che l'autorità islamica potesse concepire. Parker, insieme ad un piccolo
manipolo di uomini tentarono di entrare nel
sSakhra , una grotta di presunta origine
naturale situata al di sotto della Roccia Sacra, nel
Sancta Sanctorum della moschea
mussulmana. In questo luogo anticamente veniva disposta, durante il
periodo del Primo Tempio, l.Arca dell'Alleanza. Lo spavaldo avventuriero
inglese, insieme al suo gruppo, riuscirono a calarsi nel silenzio della
notte all'interno della grotta e a togliere delle pietre che bloccavano
l.ingresso di una antichissima galleria.
La fortuna non
fu propensa a Parker, che infatti si fece scoprire da una guardia notturna
posta a protezione del recinto sacro. Scoperti i
sacrileghi profanatori della
moschea, la guardia si diresse in città riuscendo a raccogliere, in meno
di un'ora, una folla inferocita.
Pronti a
linciarlo i mussulmani di Gerusalemme non furono altrettanto veloci come
Parker che riuscì a fuggire definitivamente non riuscendo più a rimettere
piede nella Città Santa.
Questo è un
altro esempio di come la ricerca di tesori e documenti nascosti sia sempre
stata
normale all'interno del recinto
del Tempio.
Conclusioni
Da quanto
abbiamo esposto in questa nostra ricerca, parte di un lavoro ben più
ampio, risulta evidente che vari misteri e vari personaggi si sono
assommati nel corso di molti secoli sul Monte Moriah, il monte dell'antico
Tempio di Gerusalemme. Stanze segrete, tesori perduti e documenti
incredibili sono state solo alcune delle motivazioni che hanno spinto nel
corso dei secoli, avventurieri e ricercatori. Un posto privilegiato oggi
viene dato ad un ordine monastico, quello templare, che ha assommato nei
secoli misteri e leggende dietro la propria esistenza e i propri compiti.
Abbiamo cercato, in questo nostro studio, di muoverci attraverso i
percorsi della ricerca storica, cercando di rimanere saldamente ancorata a
terra ma riportando i dati e le informazioni così come fonti storiche e
documentarie ce le hanno tramandate nel corso dei secoli. Se in questo
nostro cammino abbiamo trovato materiale inedito o non considerato dalla
storiografia ufficiale abbiamo cercato di verificarlo e quindi di
riportarlo da un piano leggendario ad uno maggiormente reale, non abbiamo
voluto inserire nostre opinioni di parte, ma riteniamo che una profonda
verifica e una nuova revisione della storia di questo ordine debba essere
compiuta.
La leggenda, ci
è stato insegnato, nasce da fatti reali che per molteplici motivazioni
trovano più spazio, e più cambiamenti, entrando nel mito. Dobbiamo cercare
di riportare la storia templare ad una realtà terrena, fatta di prove,
verifiche e fatti. Quello che l'ordine fece sotto la spianata del Tempio
di Gerusalemme, rimarrà per sempre un mistero, ma sappiamo che il loro
ruolo ufficiale di protettori della fede non fu l'unico assolto durante la
loro presenza nella Città Santa. Siamo riusciti a raccogliere alcune prove
di un loro coinvolgimento in piani probabilmente ben più ampi, che videro
il Monte Moriah come sede di scavi e studi per la ricerca di qualche
cosa. Abbiamo cercato di muoverci attraverso i binari della
correttezza, cercando di presentare i dati nella loro realtà storica,
senza imporli come verità assolute.
NOTE
(1) Michele Siriano,
Patriarca di Antiochia ci riferisce che il numero reale della prima
fraternitas
templare era costituito da 30
individui e non da 9.. Tale inesattezza sarebbe da imputare, secondo
numerosi
studiosi, a Guglielmo di Tiro.
(2) Silberman, N.A., In
Search of Solomon.s Treasure, pag.37
(3) Vester, B.S., Our
Jerusalem, pag. 227
(4) Attualmente conservate,
insieme ai suoi scritti, negli archivi del P.E.F.
(5) Poeta, studioso e
ricercatore che fu attratto fin da giovane età dall.archeologia biblica
BIBLIOGRAFIA
-
www.templemount.org
-
www.campsci.com/museum/index.htm
- I Templari, fra storia e
leggende. di Eugenio Bonvicini, 1997 ed. Bastoni
-
La chiave di Hiram., Knight & Lomas,
Mondadori 1997
-
I Manoscritti di Qumran., ed. by
Luigi Moraldi. TEA, 1994
-
http://templarchronicle.homestead.com/SolomonsTemple.html
- Palestine Exploration Fund (P.E.F.),
http://www.pef.org.uk/
- (Tunnel templare rinvenuto
nel 1994 nella città di Acri)
www.gemsinisrael.com/e_article000005116.htm
- Il Monte del Tempio.,
di Richard Andrews, 2001 ed. Sperling&Kupfer
-
Sul processo per eresia dei Templari.,
di Sara Portolan, Penne & Papiri, 1999
-
Fratellanze Segrete., G. De Castro,
Edizioni Brenner 1999
di
Enrico Baccarini
cunfi@ecn.org
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