Centocinquantatrè anni or sono, il
Governo degli Stati Uniti fece pressione su Capo Seathl e la sua
tribù di nativi americani allo scopo di acquistare i territori del
Puget Sound, dove loro vivevano e cacciavano: due milioni di acri
e uno stile di vita in cambio di 150 mila dollari e di una riserva
entro la quale il Governo degli Stati Uniti si impegnava a
mantenere la tribù. Capo Seathl rispose con un discorso che
dipinge con graffiante efficacia la società urbana degli Stati
Uniti nel 1850 e delineava un pauroso ritratto del nostro paese e
del resto del mondo come lo vediamo oggi.
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«Il Grande Capo ci manda a dire che
desidera comprare la nostra terra. Il Grande Capo ci manda anche
parole di amicizia e di buona volontà, e e questo è gentile da
parte sua, visto che ha ben poco bisogno della nostra amicizia.
Prenderemo in considerazione la proposta perché sappiamo che, se
non vendiamo la terra, l'uomo bianco potrebbe prendersela con il
fucile.
Come si possono comprare il cielo e
il calore della terra? Per noi è un' idea strana. Se non
possediamo la freschezza dell'aria e lo scintillio dell'acqua,
come possiamo acquistarli?
I morti dell'uomo bianco
dimenticano la terra dove sono nati quando vanno a camminare fra
le stelle. I nostri morti non dimenticano mai questa magnifica
terra, perché essa è parte dell'uomo rosso. Noi siamo parte della
terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono le nostre
sorelle; il cervo, il cavallo, la grande aquila...questi sono i
nostri fratelli. Le creste rocciose, gli umori dei prati, il
calore dei pony e l'uomo...appartengono tutti alla medesima
famiglia.
Così, quando il Grande Capo a
Washington manda a dire che vuole comprare la nostra terra, chiede
molto. Il Grande Capo manda a dire anche che ci farà riservare un
posto dove potremo vivere comodamente fra di noi, egli sarà nostro
padre e noi i suoi figli. Prenderemo in considerazione la vostra
offerta. Ma non sarà facile, perché questa terra ci è sacra Qui e
ora faccio di questa la prima condizione...che non ci venga negato
il privilegio di recarci a visitare, indisturbati, le tombe degli
antenati, degli amici e dei figli.
L'acqua scintillante che scorre nei
fiumi e nei torrenti non è semplice acqua, ma il sangue dei nostri
antenati. Se vi vendiamo la terra, dovete ricordare che è sacra,
dovete insegnare ai vostri figli che è sacra e che ogni pallido
riflesso nell'acqua limpida dei suoi laghi racconta gli eventi e
le memorie della vita della mia gente. Il mormorio dell'acqua è la
voce del padre di mio padre.
I fiumi sono nostri fratelli; essi
spengono la nostra sete. I fiumi trasportano le nostre canoe e
nutrono i nostri bambini. Se vi vendiamo la nostra terra, dovete
ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono nostri
fratelli...e vostri; dovete quindi trattare i fiumi con la
gentilezza che avreste per un fratello.
L'uomo rosso è sempre fuggito
davanti all'uomo bianco, come la mutevole bruma dei monti fugge
davanti al bagliore del sole. Ma le ceneri dei nostri padri sono
sacre. Le loro tombe sono suolo consacrato e allo stesso modo si
sono sacri queste colline, questi alberi, questa porzione di
terra. "Noi sappiamo che l'uomo bianco non capisce il nostro modo
di sentire. Per lui un pezzo di terra è uguale all'altro, perché
egli è uno straniero che viene nella notte e prende dalla terra
quello di cui ha bisogno. La terra non è suo fratello, ma il suo
nemico e, dopo averla conquistata, la abbandona.
L'uomo bianco si lascia dietro le
tombe dei suoi padri e non se ne cura. Ruba la terra ai suoi figli
e non se cura. La tomba del padre e il diritto di nascita del
figlio vengono dimenticati. Egli tratta sua madre, la terra, e suo
fratello, il cielo, alla stregua di cose da comprare, saccheggiare
e vendere, come pecore e perline luccicanti. La sua fame divora la
terra e la rende un deserto. Io non so. Il nostro modo di sentire
è diverso dal vostro. La vista delle vostre città ferisce gli
occhi dell'uomo rosso. Ma, forse, l'uomo rosso è un selvaggio e
non capisce.
Nelle città dell'uomo bianco non
c'è un posto tranquillo, un posto dove ascoltare le foglie che si
dischiudono in primavera e il frinire delle ali di un insetto.
Ma, forse, è perché sono un
selvaggio e non capisco.
Il frastuono delle vostre città
ferisce le nostre orecchie. Cosa rimane della vita di un uomo se
non può ascoltare il richiamo solitario del succiacapre o le
discussioni notturne delle rane attorno a uno stagno? Io sono un
uomo rosso e non capisco.
Gli indiani preferiscono il soffice
sospiro del vento sulla superficie dello stagno e l'odore di quel
vento, lavato dalla pioggia di mezzogiorno o profumato dalla
resina dei pini.
Per l' uomo rosso l'aria è
preziosa, perché tutte le cose dividono il medesimo respiro;
l'animale, l'albero, l'uomo...dividono tutti lo stesso respiro.
L'uomo bianco non sembra far caso all'aria che respira. Come
l'uomo che agonizza, non si accorge del proprio fetore.
Ma se vi vendiamo la nostra terra,
dovete ricordare che per noi l'aria è preziosa, che lo spirito
dell'aria è lo stesso della vita che essa sostiene. Il vento che
ha dato a mio nonno il primo respiro ha raccolto anche il suo
ultimo sospiro.
E se vi vendiamo la nostra terra,
dovete mantenerla separata e sacra, un posto dove persino l'uomo
bianco possa assaporare la brezza addolcita dalla fragranza dei
fiori.
Prenderemo in considerazione la
vostra proposta di acquistare la nostra terra. Se decideremo di
accettarla, io porrò un'altra condizione: l'uomo bianco deve
trattare gli animali di questa terra come fratelli. Io sono un
selvaggio e non capisco nessun altro modo di vivere. Ho visto i
bufali marcire a migliaia nelle praterie, uccisi dall'uomo bianco
che passava sul treno. Io sono un selvaggio e non capisco come il
cavallo di ferro fumante possa essere più importante del bufalo
che noi uccidiamo solo per sopravvivere.
Cos'è l'uomo senza gli animali? Se
tutti gli animali sparissero, l'uomo morrebbe di una grande
solitudine dello spirito. Perché tutto quello che accade agli
animali presto accade all'uomo. Tutte le cose sono collegate.
Dovete insegnare ai vostri bambini
che il terreno sul quale camminiamo è formato dalle ceneri dei
vostri nonni. Affinché rispettino la terra, dite loro che è ricca
delle vite della vostra gente. Insegnate ai vostri bambini quel
che noi abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è la nostra
madre. Quel che avviene alla terra, avviene ai figli della terra.
Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su loro stessi.
Questo noi lo sappiamo: non è la
terra che appartiene all'uomo, ma l'uomo alla terra. Questo lo
sappiamo.
Tutte le cose sono collegate, some
il sangue che unisce i membri di una stessa famiglia. Tutte le
cose sono collegate. Quel che avviene alla terra, avviene ai figli
della terra. L'uomo non tesse la sua trama della vita, ne è
semplicemente uno dei fili. Qualsiasi cosa fa alla tela, la fa a
se stesso.
Ma noi prenderemo in seria
considerazione l'offerta di andare nella riserva che avete pronta
per la mia gente. Vivremo separati e in pace. Ha poco importanza
dove trascorrere i giorni che ci restano: non sono molti. I nostri
figli hanno visto i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri
guerrieri hanno conosciuto la vergogna, e da dopo la sconfitta
trascorrono le giornate nella pigrizia, ubriacandosi. Ancora
qualche ora, ancora qualche inverno e nessuno dei bambini delle
grandi tribù, che un tempo abitavano questa vasta terra e che ora
si aggirano in piccole bande fra i boschi, sarà lasciato a
piangere sulle tombe di una gente una volta potente e piena di
speranza come la vostra.
Ma perché dovrei addolorarmi per la
scomparsa della mia gente? Le tribù sono fatte di individui, e non
sono di loro migliori. Gli uomini vengono e vanno, come onde del
mare. E l'ordine della Natura. Perfino l'uomo bianco, che ha
parlato e camminato a fianco del suo Dio come amico, non può
essere esentato da questo destino. Potremmo essere fratelli,
dopotutto.
Staremo a vedere.
Una cosa sappiamo, che forse un
giorno l'uomo bianco scoprirà...il nostro Dio è lo stesso Dio. Ora
voi pensate di possederlo, come volete possedere la nostra terra,
ma non potete. Egli è il Dio degli uomini, e la sua compassione è
uguale per l'uomo rosso e per l'uomo bianco. Questa terra gli è
preziosa e offendere la terra significa mancare di rispetto al suo
Creatore.
Anche i bianchi passeranno; forse
prima di tutte le altre tribù. Contamina il tuo letto e una notte
soffocherai nei tuoi stessi rifiuti.
Ma nel vostro perire, scintillerete
vivamente, infiammati dalla forza del Dio che vi ha portati qui e,
per qualche speciale motivo, vi ha dato dominio su questa terra e
sull'uomo rosso. Un destino che ci è misterioso, perché noi non
comprendiamo tutti i bufali uccisi, i cavalli selvaggi domati, gli
angoli segreti delle foreste pieni dell'odore di molti uomini e il
profilo delle fertili colline deturpato dai fili parlanti.
Dov'è il boschetto? Sparito.
Dov'è l'aquila? Sparita.
La fine della vita e l'inizio della
sopravvivenza.
Così prenderemo in considerazione
la vostra offerta di comprare la nostra terra. Se acconsentiremo,
sarà solo per assicurarci la riserva che promettete. Là, forse,
potremo finire di vivere i nostri brevi giorni come desideriamo.
Quando l'ultimo uomo rosso se ne sarà andato dalla faccia della
terra, quando la sua memoria fra gli uomini bianchi sarà diventata
un mito, queste riserve brulicheranno degli invisibili morti della
mia tribù. Loro amano questa terra come un neonato ama il battito
del cuore della madre.
L'uomo bianco non sarà mai solo.
fate che sia giusto e gentile nel trattare la mia gente, perché i
morti no sono privi di potere.
Morti ho detto? La morte non
esiste. Solo un cambiamento di mondi!
Se vi venderemo la nostra terra,
amatela come noi l'abbiamo amata. Curatela come noi l'abbiamo
curata. Conservate nella mente il ricordo di questa terra, così
com'è, quando la prenderete.
E con tutta la vostra forza, con
tutta la vostra mente, con tutto il vostro cuore, preservatela per
i vostri bambini e amatela...come Dio ama noi. Una cosa sappiamo:
il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra Gli è preziosa»
tratto da:
http://www.disinformazione.it/letteraindiani.htm
http://lists.peacelink.it/pace/msg06429.html |