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L'inverosimile "complotto terrorista" |
L'inverosimile "complotto
terrorista" presumibilmente sventato a Londra questa estate non
smette di provocare costernazione negli analisti politici. Mentre
i media continuano a ripetere le balzane dichiarazioni della
polizia britannica, numerose personalità dimostrano invece in modo
dettagliato la loro mancanza di fondamento. Dopo
le analisi dell'ex ambasciatore britannico Craig Murray,
del giornalista Thomas C. Greene, pubblichiamo quella
dell'accademico James Petras. L'intellettuale statunitense smonta
[in questo articolo] pezzo per pezzo la macchina della propaganda
e mette in risalto le sue implicazioni economiche.
Le accuse formulate dal regime britannico, statunitense e
pakistano, che avrebbero svelato i preparativi di un vasto
attentato ordito contro nove compagnie aeree degli Stati Uniti, si
fondano su prove estremamente contestabili, che sarebbero
ribattute da qualsiasi tribunale degno di questo nome.
Il passaggio al vaglio analitico dell'inchiesta, al suo stadio
attuale, solleva un certo numero di domande riguardo alla
preparazione di un attentato ordito congiuntamente da ventiquattro
cittadini britannici di origine pakistana.
Gli arresti di questi ventiquattro sospetti sono stati seguiti da
ricerche di prove materiali, come riferisce il Financial Times
nella sua edizione del 12 Agosto 2006: "La polizia si è impegnata
in un'impresa di Ercole, consistente nel raccogliere le prove del
complotto terrorista sventato ieri" [1]
Altrimenti detto: gli arresti, così
come le accuse, sono stati effettuati in assenza assoluta di prove
pertanto necessarie: cioè si sta adottando, in questa occasione,
un metodo d’azione del tutto particolare, considerando che le
procedure normali di investigazione ordinerebbero di arrestare gli
eventuali sospetti solo dopo aver portato a termine "il compito
immane consistente nel raccogliere le prove del delitto". Si è
andati avanti con gli arresti prima ancora di disporre delle prove
necessarie: a partire da questo dato, su cosa potrebbero essere
fondati questi arresti dal punto di vista del diritto? Le ricerche
di registrazioni e trasferimenti bancari effettuati dal governo
non hanno permesso di rilevare alcuna procedura finanziaria,
nonostante il congelamento dei conti correnti delle persone
arrestate. L'inchiesta della polizia ha pertanto rivelato la
modestia dei risparmi in questione, che non ha niente di
scioccante, trattandosi di giovani, operai, studenti o impiegati
appartenenti a famiglie immigrate dagli introiti modesti.
Il governo britannico, spalleggiato da Washington, affermava che
l'arresto, da parte del governo pakistano, di due anglo-pakistani,
aveva fornito le "prove inconfutabili" che avrebbero permesso di
scoprire il complotto e di identificare i presunti terroristi .
Nessuna istanza giudiziaria occidentale accetterebbe il genere di
prove fornite dai servizi segreti di informazione pakistani, i
quali sono tristemente conosciuti per il ricorso alla tortura al
fine di estorcere "confessioni". Le "prove" fornite dalla
dittatura pakistana sono fondate su un ipotetico incontro tra un
parente di uno dei "sospetti" e un agente di Al Qaida alla
frontiera afghana. Secondo la polizia pakistana, questo agente di
Al Qaida avrebbe dato a questo parente - e "quindi" all'accusato-
le informazioni necessarie e le istruzioni per fabbricare la
bomba. La trasmissione di informazioni su come confezionare
ordigni esplosivi non implica in alcun modo la necessità di fare
mezzo giro del mondo, e certamente ancora meno trovarsi nelle
vicinanze di un frontiera assediata militarmente da forze armate
sotto comando americano, da una parte, e dall'esercito pakistano
dall'altra. In più, è estremamente improbabile che agenti di Al
Qaida, nelle montagne afghane, abbiano la minima idea anche poco
dettagliata delle procedure di sicurezza specifiche delle linee
aeree britanniche, nè delle loro condizioni di funzionamento a
Londra. In mancanza di prove tangibili, i servizi segreti
pakistani e i loro omologhi britannici hanno schiacciato
assolutamente tutti i bottoni della macchina propagandistica:
incontro clandestino con Al Qaida, scambio di informazioni sulla
realizzazione di bombe alla frontiera pakistano-afghana,
britannici di origine pakistana con amici islamisti, legami
terroristici e familiari in Gran-Bretagna...
I servizi americani hanno dichiarato - e Londra ha ripetuto - che
somme di denaro sarebbero state trasferite elettronicamente dal
Pakistan per permettere ai congiurati di comprare i biglietti
aerei. Non sono stati trovati, in ogni caso, biglietti aerei,
salvo in uno degli appartamenti perquisiti (la compagnia emittente
e la destinazione non sono stati rivelati dalla polizia). Alcuni,
tra gli altri sospetti, non possedeva nessun biglietto aereo, e
altri non avevano neanche il passaporto! Altrimenti detto, le
iniziative preliminari del cosiddetto complotto terroristico non
erano state mai prese in considerazione dai sospetti. Non dovrebbe
sussistere l'idea di un complotto terroristico mirante a far
saltare degli aerei di linea, dal momento che i sospetti
cospiratori non hanno nè sufficiente denaro per viaggiare, nè
documenti di identità, nè biglietti aerei. In più, avanzare l'idea
che i cospiratori in questione dipendessero da istruzioni
provenienti da lontani manipolatori che ignorano le condizioni di
base che regolano il terreno di operazione non è, molto
semplicemente, per niente credibile.
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La storia delle "bombe liquide" |
Fin dall'inizio, le autorità
britanniche e statunitensi affermarono che l'ordigno esplosivo era
"una bomba liquida", sebbene nessuna bomba - non più solida che
liquida, d'altronde - sia stata trovata nè nei luoghi ispezionati
nè sulla persona di nessuno dei sospetti. E non è stata neanche
provata la capacità di uno qualsiasi dei sospettati di fabbricare,
posizionare o fare esplodere la cosiddetta "bomba liquida" - la
quale, se fosse esistita sarebbe stata composta da una miscela
estremamente instabile e impossibile da manipolare da parte di
persone inesperte [2]. Nessuna prova è stata presentata quanto
alla natura della bomba liquida in questione, nè riguardo ad
alcuno scambio, sia a voce, sia scritto, concernente la detta
bomba liquida, che avrebbe chiamato in causa uno qualsiasi dei
sospettati. Ancora, nessuno degli ingredienti indispensabili alla
confezione di una bomba liquida è stato ancora scoperto. Non c'è
neanche l'ombra di una prova qualsivoglia della provenienza
supposta del liquido esplosivo (la fonte), nè quanto alla
questione di sapere se questo liquido sia stato comprato in loco o
fuori Gran Bretagna.
Anche dopo che la storia della bomba liquida era sprofondata nel
ridicolo e quasi nell'oblìo, il vice assistente procuratore
generale britannico Peter Clark ha affermato che
"l'equipaggiamento necessario alla fabbricazione di una bomba, di
cui prodotti chimici e componenti elettronici, è stato ritrovato"
[3].
Ancora una volta nessuna indicazione riguardo ai luoghi in cui
sarebbero stati trovati i cosiddetti "componenti elettronici" e i
"prodotti chimici". Non si sa in quale domicilio o ufficio dei
sospetti siano stati trovati, nè tantomeno se potessero avere un
motivo plausibile per trovarsi là dove erano, e se [questo motivo]
non avesse niente a che vedere con la confezione di bombe. Questi
cosiddetti elementi indispensabili alla fabbricazione di bombe
erano detenuti da una sola persona o da un gruppo di persone?
Ancora una volta, non se ne sa niente. In secondo luogo, si
trattava di gente conosciuta per la sua appartenenza a un
complotto in vista di un attentato con bomba? In più, è
interessante soffermarsi sulla data nella quale le autorità hanno
lasciato cadere la pista delle bombe liquide per non parlare
dell'identificazione di detonatori elettronici obsoleti. E per
quale ragione ? Non esiste la benchè minima prova - documenti o
conversazioni registrate - che associ questi detonatori
elettronici e questi prodotti chimici al complotto ben determinato
facente oggetto di inchiesta, il quale si pensa che abbia come
obiettivo di "far saltare nove aerei di linea degli Stati Uniti"?
Lungi dal fornire fatti concreti e pertinenti e fare domande
fondamentali sui nomi, le date, le armi e le date di viaggio, il
commissario Clark fornisce alla stampa una specie di lista della
spesa comprendente oggetti che si possono trovare in milioni di
case. Rivela inoltre di aver perquisito un notevole numero (69) di
abitazioni fino ad oggi. Se il porta-a- porta salendo le scale può
ottenere una promozione, Clark invece dovrebbe tagliare il nastro
onorifico e essere elevato al rango di cavaliere. Secondo lui, la
polizia avrebbe scoperto più di 400 computers, 200 telefonini,
8000 accessori legati ai media elettronici (accessori inquietanti
come carte di memoria aggiuntiva Blue Tooth, cd e dvd) e avrebbe
estratto 6000 gigabytes di dati dai computer sequestrati (cioè 150
gigabytes per computer...), e anche qualche registrazione video.
Si presume, in assenza del benchè minimo dato qualitativo
dimostrante che i sospetti preparavano realmente bombe in vista di
distruggere aerei di linea statunitensi, che il commissario Clark
stia sollecitando gli applausi del pubblico per la performance dei
suoi collaboratori, atti a scardinare e traslocare
l'equipaggiamento elettronico da un luogo all'altro, e ciò in
sessantanove immobili differenti! Sarebbe infatti un exploit degno
di menzione, se parlassimo di un'impresa di traslochi... e non di
un'inchiesta di una polizia dotata di poteri estesi quanto ad un
avvenimento dalle presunte "conseguenze catastrofiche
incalcolabili".
Alcuni dei sospetti sono stati arrestati perchè si erano recati in
Pakistan all'inizio delle vacanze scolastiche. Le autorità sia
britanniche che statunitensi hanno semplicemente dimenticato di
ribadire che decine di migliaia di pakistani espatriati rientrano
nel loro paese per fare visita alla loro famiglia, in particolare
in quel periodo dell'anno!
Gli esperti di borsa non hanno mai preso il complotto della bomba
liquida sul serio, a Wall Street come a Londra. Il mercato non ha
battuto ciglio neanche un istante: non ha arricciato il naso; non
è affondato; non c'è stato alcun panico...Il complotto rivelato,
mirante a far saltare aerei di linea è stato ignorato da tutti i
grandi attori dei mercati finanziari americani e londinesi. Anzi,
i prezzi del petrolio si sono anche un pò abbassati!
Contrariamente agli attentati dell'11 Settembre 2001 e a quelli di
Madrid e di Londra (ai quali il complotto in questione è spesso
paragonato), coloro che decidono nei mercati azionari non sono
rimasti impressionati dalle dichiarazioni di "catastrofe maggiore"
formulate dai governi. Nè George Bush nè Tony Blair - pertanto
tenuti informati e aggiornati riguardo al "complotto bombe
liquide" da diversi giorni - non hanno giudicato opportuno
accorciare, anche di una sola giornata, le loro vacanze, al fine
di occuparsi seriamente della catastrofe annunciata.
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I "messaggi dei
martiri" |
Inoltre, ciascuna delle
affermazioni perentorie e degli elementi di "prova" portati avanti
dalla polizia e dai responsabili della sicurezza di Blair e Bush
si rivela fatiscente: alcuni dei sospetti dichiarati sono stati
rilasciati, e nuove "prove", anch'esse dei bidoni, sono state
presentate, al contagocce, al fine di creare una suspence da
mozzare il fiato: due registrazioni di "messaggi di martiri" sono
state trovate nel computer di uno dei sospetti, fatto che, ci è
stato detto, lasciava presagire un attacco terroristico già
pianificato. La squadra di Clark affermò con enorme disinvoltura
di aver trovato una - e anche molte - di queste registrazioni,
dimenticando di precisare che questi video non erano stati
effettuati dai sospetti, ma soltanto visti da questi ultimi.
Molta gente, in tutto il mondo, rende omaggio a martiri
sacrificatisi a un gran numero di cause politiche. Il primo
ministro giapponese, Koizumi, si reca ogni anno in visita in un
mausoleo dedicato ai morti della seconda guerra mondiale - tra cui
i piloti-suicidi, i kamikaze - sfidando le proteste di coreani e
giapponesi. Milioni di cittadini e di uomini politici americani
rendono omaggio agli eroi della guerra al cimitero nazionale di
Arlington, ogni anno, e alcuni di questi soldati si erano
sacrificati per difendere i loro compagni, il loro vessillo e la
giustizia della loro causa.
Che degli asiatici, musulmani o no,
decidano di collezionare video riguardanti martiri caduti in
combattimento contro l'occupazione o contro Israele non dovrebbe
sorprendere nessuno. In nessuno dei casi citati, nei quali la
gente onora i suoi martiri, si assiste a tentativi della polizia
miranti a stabilire un legame tra i partecipanti raccolti e futuri
complotti a base di attentati suicidi. In nessun caso, salvo
certamente nell'ultimo citato, quello in cui si tratta di
musulmani! La celebrazione degli eroi caduti in combattimento è un
fenomeno che rientra nella normalità di tutti i giorni - non si
tratta certamente di una prova del fatto che quelli che vi
partecipano, fossero anche degli esaltati, siano ingaggiati in una
qualsivoglia attività criminale.
Un "messaggio di martire", non è nè un complotto, nè una
cospirazione nè un'azione, è soltanto una forma della libertà di
espressione - si potrebbe anche aggiungere, "ad uso interno" (tra
il locutore e il suo computer), che può, o no, diventare in futuro
un discorso pubblico. Dobbiamo forse far diventare un soliloquio
privato una condotta terroristica?
Essendo la durata legale della detenzione dei sospettati arrivata
a scadenza, in assenza di prova che avvalori l'accusa, le autorità
britanniche hanno rilasciato due sospettati e ne hanno presi in
esame altri undici, mentre altri undici ancora continuano a essere
detenuti senza accusa, forse perchè non esiste alcuna base che
permetta di portare più avanti la procedura. Mentre il numero di
cospiratori si sfilaccia, in Inghilterra, Clark e company hanno
spostato l'attenzione verso un complotto di ampiezza mondiale, con
ramificazioni in Spagna, Italia, Medio Oriente e altrove.
Apparentemente, la "logica", in questo, è che una più grande
estensione della rete dovrebbe compensarne gli enormi buchi...
Nella fattispecie, sugli undici che
sono stati rinviati a giudizio, solo otto sono stati accusati di
cospirazione in vista della concretizzazione di un attentato
terrorista; gli altri tre sono accusati di non avere "rivelato le
informazioni che detenevano" (diciamo piuttosto di essere stati
delle spie, che non avrebbero rivelato... cosa, allora?) e di
"avere in loro possesso oggetti che possono servire a persone che
preparano un attentato terroristico". Dal momento che nessuna
bomba è stata trovata e che nessun piano di azione è stato
rivelato, ci dobbiamo accontentare di una vaga accusa di
"cospirazione", che potrebbe significare anche volendo una
discussione privata ostile, riguardante cittadini statunitensi o
inglesi, tra molti individui suscettibili di essere dotati di una
capacità di riflessione!
La ragione per la quale sembra che si abbia a che fare con idee, e
non con azioni, riguarda il fatto che la polizia non è stata in
grado di trovare nè una qualunque arma nè alcuna procedura di
azione che permettesse di penetrare di forza nel luogo supposto
dell'attacco (tali per esempio biglietti d'aereo, passaporti, etc.).
Come si possono accusare dei sospettati di non aver rivelato
informazioni, dal momento che la polizia stessa non dispone di
nessuna informazione quanto a un complotto, totalmente nebuloso,
mirante a far saltare delle bombe? Il fatto che la polizia
continui, tutt'oggi, a edulcorare i suoi sospetti su quattro
attentatori supplementari dà un'indicazione della base molto
possibilista degli arresti ai quali ha proceduto e delle sue
dichiarazioni pubbliche. Accusare un giovane di diciassette anni
di "detenere oggetti indispensabili alla preparazione di un
attentato terrorista!, è talmente abusivo che diventa ridicolo.
Questo oggetto non aveva alcun'altro uso possibile, sia per il
giovane sia per la sua famiglia (come un apriscatole, per
esempio)? "Deteneva" per caso documenti scritti atti a fornirgli
un'informazione sospetta, o semplicemente perchè potevano essere
affascinanti per qualcuno della sua età? Dal momento che possedeva
questi documenti, allora non li aveva trasmessi ad alcun'altra
persona passibile di confezionare bombe. Aveva conoscenza dei
progetti specifici che miravano a fabbricare bombe, conosceva un
qualunque artificiere? Le prove a carico ritenute potrebbero
implicare chiunque detenga, e legga un buon romanzo di spionaggio
o di fantascienza, nel quale sia evocata la fabbricazione di
esplosivi. Gli undici hanno deciso di reclamare l'innocenza; il
processo avrà luogo. Il governo e i media hanno bell'e condannato
gli accusati, i media tanto elettronici che cartacei. Il panico è
stato seminato. La paura e la collera isterica vengono ben
rappresentate dalle interminabili file di passeggeri, negli
aeroporti e nelle stazioni... Si espellono da certi aerei alcuni
pacifici asiatici nell'atto di pregare; si dirottano a volte dei
voli e si evacuano anche aeroporti...
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Le conseguenze economiche
dell'operazione di propaganda |
La balla del complotto delle bombe
liquide ha già provocato delle perdite enormi (che si contano in
centinaia e centinaia di milioni di dollari) alle compagnie aeree,
agli uomini d'affari, alle compagnie petrolifere, ai commerci non
tassati (duty free shops), alle agenzie di viaggi, ai luoghi di
villeggiatura e all'industria alberghiera, senza parlare di
inconvenienti e problemi di salute subiti da milioni di passeggeri
imprigionati negli aeroporti e in preda a un'angoscia ben
comprensibile. Le restrizioni imposte ai viaggiatori muniti di
computer portatili, di zaini, di alcuni oggetti da toilette, di
alcuni alimenti e medicine liquide vengono ad aggiungersi ai
"costi" inerenti ai viaggi stessi.
E' quindi evidente che la decisione
di inventare questo complotto delle bombe bidone non è stato
motivato da un interesse economico, ma da ragioni di pura politica
interna. Il governo Blair, già estremamente impopolare a causa del
suo sostegno alle guerre di Bush in Irak e in Afghanistan, era
sottoposto a dei tiri a segno a causa del suo sostegno
incondizionato all'aggressione israeliana contro il Libano, e del
suo rifiuto ostinato a richiedere un cessate il fuoco immediato,
così che del suo sostegno inarrestabile al servilismo di Bush nei
confronti delle lobbies sioniste statunitensi. In seno allo stesso
partito laburista, circa una centina di membri permanenti si
esprimevano apertamente contro la sua politica, ma anche altri
ministri nominati recentemente, come Prescott, dichiaravano che la
politica estera del Big boss Bush puzzava di bassa corte. Bush non
era ancora stato rifiutato dai suoi colleghi allo stesso livello
di Blair, ma la sua impopolarità minacciava di portare alla
sconfitta del suo partito repubblicano al Congresso.
Secondo degli altissimi responsabili della sicurezza in
inghilterra, Bush e Blair erano "al corrente" dell'inchiesta su un
possibile complotto "delle bombe liquide". Noi sappiamo che Blair
ha dato via libera agli arresti, nel momento stesso in cui le
autorità gli avevano comunicato che mancavano le prove e che
questi arresti erano prematuri. Alcuni verbali emanati
dall'interno della polizia britannica affermano che è
l'amministrazione Bush ad aver spinto Blair a far procedere
nell'arresto precoce e ad annunciare la scoperta del complotto
"degli esplosivi liquidi". Dopo di ciò, alcuni responsabili della
sicurezza hanno lanciato una campagna massiccia e in tutte le
direzioni di "propaganda al terrorismo", al fine di catturare
l'attenzione e il sostegno del pubblico, con la collaborazione
totale dei media. Per una volta, la campagna mediatica e delle
forze di sicurezza ha compiuto la sua missione: la popolarità di
Bush è un pò risalita, Blair è sfuggito a una mozione di censura,
e tutti e due hanno potuto proseguire, le loro vacanze.
Il complotto politico dell'attentato corrisponde a un disegno già
provato consistente nel sacrificare alcuni interessi economici
capitalisti al fine di servire degli obiettivi di politica interna
e alcune prese di posizione ideologiche. Gli insuccessi in
politica estera conducono a dei crimini politici interni,
esattamente allo stesso modo in cui delle crisi in materia di
politica interna finiscono per tradursi in espansione militare
aggressiva.
Le razzie criminali organizzate dai responsabili britannici della
sicurezza e di cui sono già state vittime giovani cittadini
britannici musulmani originari dell'Asia del Sud erano state
specificatamente concepite al fine di occultare il fallimento
dell'invasione anglo-americana dell'Iraq così come il sostegno
anglo-americano all'invasione distruttrice - anche se è stata
"ufficializzata in fallimento" - del Libano da parte di Israele.
Il complotto blairiano dei "kamikaze dagli esplosivi liquidi" ha
sacrificato molteplici interessi capitalisti al solo fine di
conservare delle poltrone politiche minacciate e di evitare
un'uscita dal potere prematura, che avrebbe mancato di decoro in
modo singolare. Sono i cittadini e le imprese britanniche che
pagheranno il conto di questo deprecabile militarismo.
In modo simile, Bush, i suoi sio-neocon e altri militaristi hanno
sfruttato gli avvenimenti dell'11 Settembre 2001 per spiegare una
strategia militarista che prende forma in diversi conflitti
nell’Asia del Sud Ovest e nel Medio Oriente. Con il tempo e le
ricerche scientifiche effettuate, la versione ufficiale degli
avvenimenti dell'11 Settembre è ormai seriamente messa in causa -
sia per quanto riguarda l'abbattimento di uno dei grattacieli di
New-York sia l'origine delle esplosioni nel palazzo del pentagono,
a Washington. Gli avvenimenti dell'11 Settembre [4] così come le
guerre in Afghanistan e in Iraq hanno portato al sacrificio di
interessi economici statunitensi di importanza maggiore: perdite
in vite umane e economiche a New York, perdite registrate dal
turismo, le compagnie aeree, distruzione fisica di massa; perdite
in termini di aumento molto importante del prezzo del petrolio e
in termini di instabilità, aumentando i costi sopportati dai
consumatori e le industrie, principalmente agli Stati Uniti, in
Europa e in Asia...
Allo stesso modo, l'invasione israeliana della striscia di Gaza e
del Libano, sostenuta dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, è
stata estremamente costosa sul piano economico, in ragione dei
beni distrutti, dei mercati e degli investimenti sospesi o
aggiornati, suscitando solo una crescita dell'opposizione delle
masse alle condotte imperialiste.
In altre parole: i politici militaristi, in tutti i luoghi simili,
degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e di Israele sono all'opera
della distruzione di settori strategici interi dell'economia
civile. Le perdite registrate da settori economici chiave
richiedono militaristi che siano essenzialmente civili che
ricorrono a crimini politici interni inventati in ogni singola
prova (falsi complotti miranti a preparare attentati, e processi
di gente presa a caso) al fine di distogliere l'attenzione del
pubblico dalle loro politiche costose e disastrose e di rinforzare
il loro controllo politico sulla popolazione. In questi due campi
d'azione, i militaristi civili e i sio-neocon stanno perdendo
colpi: il complotto degli "esplosivi liquidi" sta scadendo nel
ridicolo; Israele si deve dedicare all'introspezione; i
sio-neo-con non predicano che al loro convertito convinto. Quanto
agli Stati Uniti, restano quelli che sono sempre stati a partire
dalla loro formazione: un paese dove dei militaristi civili
democratici passano il loro tempo a capitalizzare sui fallimenti
dei loro colleghi militaristi civili repubblicani in manette...
bJames Petras, professore emerito di sociologia all'Università
Binghamton di New York. Intellettuale emblematico della sinistra
americana, è autore di numerosi pezzi. James Petras è membro del
gruppo"anti-imperialista" Axis for peace organizzato dalla rete
Voltaire.
James Petras
Fonte:
http://www.voltairenet.org/article143229.html
Note
[1] Financial Times, August 12, 2006.
[2] BBC News, August 21, 2006.
[3] BBC News, August 21, 2006.
[4] nota non traducibile in quanto
si tratta di una nota del traduttore francese dal testo inglese
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FABBBRICATE DA SOLI LA VOSTRA BOMBA TATP
DI THOMAS C. GREENE
Reseau Voltaire
Il complotto terrorista scoperto il 10 Agosto
dal governo Blair non ha un briciolo di credibilità. Non senza una
punta di humour, il romanziere Tom Greene immagina le difficoltà
di un jihadista nell'imbarcare discretamente il suo materiale a
bordo di un aereo di linea e isolarsi tre ore in bagno per
fabbricare il suo esplosivo. |
Fabbricare una quantità di TATP
sufficiente a fare esplodere un aereo in volo non è così semplice
come è stato presentato dalla stampa dominante quando le autorità
britanniche hanno rivelato il preteso "complotto del 10 Agosto".
Non basta eclissarsi nei bagni e miscelare due liquidi
inoffensivi.
Per cominciare, dovete procurarvi una quantità sufficiente di
perossido di idrogeno a concentrazione adatta. Non è un prodotto
facile da procurarsi allo stato puro. Certo, potete comprarlo nei
supermercati sottoforma di decolorante per capelli. Ma queste
ultime soluzioni contengono il 97% d'acqua. Dovrete dunque fare
bollire il liquido per estrarne l'acqua e rendere il perossido più
concentrato. Rischierete però al tempo stesso di mandare a fuoco
il vostro laboratorio improvvisato e di perdere tutto prima che un
solo "complice di Satana" sia morto.
Ma bene, mettiamo che abbiate trovato un modo per procurarvi del
perossido di idrogeno al livello di concentrazione adeguata o che
lo abbiate potuto ottenere facendo bollire il decolorante senza
che la vostra cucina sia esplosa. Molto bene. Ora vi resta da
procurarvi dell'acetone e dell'acido solforico. Questi ingredienti
sono nettamente più facili da trovare in commercio. |
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Passiamo adesso alle cose serie.
Prendete il vostro perossido di idrogeno concentrato, il vostro
acetone e il vostro acido solforico, dosate accuratamente ciascun
liquido e versate nelle
bottiglie di soda in modo da passare discretamente dalla dogana e
da introdurle a bordo dell'aereo. Potete risparmiare spazio
miscelando nella stessa bottiglia il perossido di idrogeno e
l'acetone - ma in questo caso è necessario conservare il liquido
al fresco. Dovrete quindi trasportare, nel vostro bagaglio a mano,
(a parte la vostra copia del Corano con dedica di Osama Bin Laden
in persona), diversi pacchetti di ghiaccio (da trasportare in una
ghiacciera o in un imballaggio isotermico in polistirolo), e anche
un termometro, una grossa provetta a becco, una bacchetta in vetro
per mescolare, e una pipetta in vetro, capiente. Ne avrete
bisogno. |
Vi consiglio vivamente di prendere
un biglietto e ordinare champagne sin dal vostro arrivo a bordo.
Se viaggiate con una compagnia aerea corretta, dovrebbe anche
servirvi la bottiglia dentro un secchiello con ghiaccio. Il
secchio e il ghiaccio vi saranno utili - oltre ai pacchi di
ghiaccio e all'imballaggio isotermico - per mantenere la vostra
miscela a una temperatura bassa quanto basta affinchè la miscela
non prenda fuoco nei bagni dell'aereo prima di essere arrivata al
livello di concentrazione sufficiente per diventare esplosiva.
Una volta che l'aereo è decollato ed è in rotta verso gli Stati
Uniti, non perdete tempo, ci vogliono parecchie ore per fabbricare
l'esplosivo. Trasportate discretamente tutto l'occorrente nel
bagno. Dovrete probabilmente fare diversi viaggi per non attirare
l'attenzione del personale di bordo. Una volta che avete portato
tutto in bagno, chiudetevi dentro, posizionate la provetta
graduata nel posto di raffreddamento (il secchiello con ghiaccio
dello champagne) e versatevi lentamente la miscela
acetone-perossido di idrogeno contenuto nella prima bottiglia.
Piazzate il termometro nella provetta e, con l'aiuto della
pipetta, cominciate ad aggiungere, goccia a goccia, l'acido
solforico contenuto nella seconda bottiglia. Indossate quindi una
maschera respiratoria e degli occhiali da piscina poichè i vapori
rilasciati sono corrosivi e avrete ancora bisogno dell'altra mano
per mescolare continuamente il composto. Non lasciate bruciare i
vostri occhi anche perchè dovrete consultare di tanto in tanto il
termometro. Man mano che aggiungerete l'acido, la miscela si
riscalderà e se diverrà troppo calda vi ritroverete con un
esplosivo di scarsa potenza. Nella peggiore delle ipotesi, se
diventerà veramente troppo calda, rischierà di prendere fuoco o di
esplodere prematuramente e di uccidervi, facendo solo un pò di
disordine nei bagni dell'aereo, tutto qui. Non è il fine
dell'operazione e rischiate anche di privarvi delle vostre 70
vergini quando arriverete nel paradiso dei martiri.
Dopo qualche ora di mescolamento e di aggiunta graduale di acido
goccia a goccia, otterrete una quantità di TATP sufficiente a
portare a termine vittoriosamente il vostro progetto - sempre che
i vapori acidi in un piccolo spazio [come il bagno dell'aereo] non
vi abbiano soffocati, che non abbiano attirato l'attenzione degli
altri passeggeri o del personale di bordo e che qualche passeggero
non sia venuto a tamburellare contro la porta del vostro WC...Se
niente di tutto questo si sarà verificato, è un vero miracolo
(sempre che voi siate veramente dei combattenti di Dio) e non vi
resta che lasciare indurire la vostra miscela per circa due ore e
mezzo. Dopo, non resta che innescarlo, cosa relativamente facile a
farsi con l'aiuto di un piccolo apparecchio elettrico qualunque.
Come avrete potuto constatare, fabbricare del TATP a bordo di un
aereo è alla portata del primo jihadista venuto. Bisogna
semplicemente assicurarsi che se ne fabbrichi in una quantità
sufficiente da provocare la distruzione dell'aereo e che si siano
prese le precauzioni necessarie per ottenere una qualità
sufficiente e evitare una combustione prematura [del composto].
Non si può trascurare la qualità quando si vuole compiere un
"omicidio di massa su scala inimmaginabile" come afferma Paul
Stephenson, vice capo della polizia britannica. Perchè se anche
potete sempre ottenere un cocktail esplosivo mescolando con
giudizio gli ingredienti, ci sono poche probabilità che faccia
danni tali da distruggere un aereo. Nella migliore delle ipotesi,
romperete qualche oblò e ucciderete qualche crociato infedele -
vittime di frammenti volanti nel momento in cui la cabina sarà
depressurizzata. Ma è pressappoco tutto quello che potrete
ottenere, anche nella migliore delle condizioni possibili.
Thomas C. Greene (romanziere statunitense)
Link:
http://www.voltairenet.org/article143141.html#article143141 |
A proposito del complotto islamico per
mettere in atto "un omicidio di massa su scala inimmaginabile",
Craig Murray* (1) la pensa così: |
"Questa è,
credo, la verità.
Nessuno dei presunti
terroristi aveva costruito una bomba. Nessuno aveva comprato un biglietto
aereo. Molti non possedevano neppure un passaporto, e se teniamo conto
dell'efficienza dell'Ufficio Passaporti del Regno Unito questo significa
che non avrebbero potuto compiere un attentato su un aereo per un bel po'
di tempo.
In assenza di bombe e di biglietti aerei, e in
molti casi di passaporti, potrebbe essere piuttosto difficile convincere
una giuria oltre ogni ragionevole dubbio che questi individui intendevano
mettere in pratica degli attentati suicidi, per quanto possano essersene
vantati nelle chat in rete.
C'è dell'altro: molti degli arrestati erano sotto
sorveglianza da più di un anno, come migliaia di altri musulmani
britannici. E non solo musulmani. Come me. Da quella sorveglianza non era
emerso niente che indicasse la necessità di un arresto.
Poi un interrogatorio condotto in Pakistan ha
rivelato i dettagli di questo incredibile piano per far esplodere vari
aerei, complotto che molto stranamente non era mai emerso in un anno di
sorveglianza. Naturalmente gli uomini del dittatore pachistano hanno i
loro metodi per farti cantare come un canarino. Come ho potuto vedere con
i miei occhi in Uzbekistan, in questo modo si possono ottenere le più
straordinarie informazioni. Il guaio è che le persone tendono a dire tutto
quello che si vuole che dicano, e anche di più, nel tentativo disperato di
far cessare o di evitare le torture. Quello che non si ottiene è la
verità.
Il signore che è stato 'interrogato' era scappato
dal Regno Unito perché ricercato per l'omicidio dello zio alcuni anni fa.
Si potrebbe pensare che questo metta in dubbio la sua affidabilità. Si
potrebbe pensare anche che in questi rapporti ci siano di mezzo fattori
non esclusivamente politici. Si è anche parlato molto del trasferimento
illecito di ingenti somme di denaro. Cosa non troppo insolita nella
comunità musulmana britannica, e anche se si tratta di un'attività
criminale ci sono molte possibilità che non abbia niente a che fare con il
terrorismo.
E poi abbiamo Bush e Blair che nel finesettimana
discutono dei possibili arresti. Perché? Penso che la risposta sia
semplice. Entrambi alle prese con una situazione politica interna
disperata, avevano bisogno di un 'altro 11 settembre'. Le informazioni dal
Pakistan, per quanto dubbie, hanno fornito loro un nuovo 11 settembre da
vendere ai mezzi di informazione. E i mezzi di informazione hanno comprato
all'ingrosso tutta quella spazzatura.
Poi abbiamo la spaventosa propaganda politica di
John Reid, il ministro degli interni, che ci ha messo in guardia contro il
male spaventoso che ci minaccia e si è rammaricato del fatto che 'alcuni
non comprendano' la necessità di abbandonare tutte le nostre tradizionali
libertà. Poi, racconta la sua macchina propagandistica, è stato in piedi
tutta la notte a dirigere gli arresti. Non poteva esserci prova più chiara
del fatto che la nostra polizia è diventata un semplice strumento
politico. Come in tutti i migliori regimi, i colpi alla porta sono
arrivati nel cuore della notte, alle 2.30 del mattino. Tra gli arrestati
c'era la madre di un neonato di sei settimane.
[...]
Non sapremo mai se qualcuno degli arrestati avrebbe
poi costruito una bomba o comprato un biglietto aereo. La maggior parte di
loro non rientra nel profilo psicologico del 'solitario' che ci si
aspetterebbe - una ben piccola percentuale di terroristi suicidi ha
matrimoni felici e figli piccoli. Visto che si trovavano tutti sotto
sorveglianza, e sicuramente erano sulle liste di sicurezza degli
aeroporti, non si sarebbero corsi molti rischi lasciando che maturassero
di più le loro eventuali intenzioni; con l'IRA lo avremmo sicuramente
fatto.
In tutto questo, la sola cosa di cui sono certo è
che la scelta dei tempi è profondamente politica. Si tratta più di
propaganda che di complotto. Degli oltre mille musulmani britannici
arrestati in base alle leggi antiterrorismo, solo il 12% viene accusato
formalmente di qualcosa. Si tratta quindi semplicemente di vessazione di
musulmani, su vasta scala. L'80% degli accusati viene prosciolto. La
maggior parte di coloro - pochissimi, solo più del 2% degli arrestati -
che vengono incriminati non è accusata di terrorismo ma di reati di poco
conto nei quali la polizia si è imbattuta setacciando le vite devastate di
queste persone.
Siate scettici. Siate molto, molto scettici".
*prima di cadere in
disgrazia Murray è stato tra i giovani diplomatici più brillanti e
promettenti del Regno Unito. Quand'era ambasciatore britannico in
Uzbekistan denunciò le pesanti violazioni dei diritti umani da parte del
regime di Karimov, finanziato dagli Stati Uniti, e fu ovviamente prima
screditato e successivamente defenestrato. È autore di un libro, Murder in
Samarcand, recensito dal Guardian qui. (2)
Per dire
Alcuni trovano
strano che uno dei sospetti, Tayib Rauf (il fratello dell'uomo interrogato
in Pakistan), poco prima di essere arrestato sia stato ripreso da una
telecamera a circuito chiuso mentre ordinava a un grossista dei dolci per
l'attività di famiglia.
Suvvia
Cos'altro vi aspettavate da me. Mentre veniva
sventato il complotto del quinquennio, mentre negli aeroporti venivano
guardati con sospetto tutti i tipi di fluidi, liquidi e gelatine (compresi
- orrore! - quelli con finalità puramente cosmetiche), mentre io stessa
finivo nel mezzo di un impegnativo allarme-bomba sulla Ku'damm, si poteva
ben supporre che stessi maturando un bel po' di scetticismo
iperdietrologico. E ora, fondotinta.
Fonte:
http://mirumir.blogspot.com/
1)
http://www.craigmurray.co.uk/archives/2006/08/the_uk_terror_p.html#comments
2)
http://books.guardian.co.uk/reviews/politicsphilosophyandsociety/0,,1842738,00.html
3)
http://www.mirror.co.uk/news/tm_objectid=17562590&method=full&siteid=94762&headline=buying-cakes-before-arrest--name_page.html |
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