Mentre per la volta a spigolo i pilastri erano costituiti da un
parallelogramma (di solito un quadrato di cm. 70 x 70), nelle volte a
squadro il pilastro d'angolo ha una forma ad "L", questo perché i punti di
scarico della volta, che funziona allo stesso modo della precedente, sono
due per ogni pilastro. Si capisce , da questo che queste volte erano
destinate per ambienti di vaste dimensioni, dove i carichi erano molto
maggiori della volta a spigolo. Oltre questo la "decoratività" di questa
volta portata in spazi piccoli perdeva il suo effetto. Infatti la misura
minima dei vani per il suo utilizzo era di almeno m.6.00 x 6.00.
Caratteristica curiosa che si riscontra nella chiave centrale della calotta
è la "firma" del suo costruttore, di solito rappresentata da una croce (dato
l'analfabetismo esistente) che per forma, dimensioni e posizionamento poteva
far risalire al creatore del manufatto. Per molti, invece, rappresenta solo
il segno di augurio per il termine del lavoro e di simbolo per il
proprietario che era ora di offrire il "capicanale" (banchetto finale da
offrire alle maestranze, ancora in uso, in molti posti, anche con altri tipi
di costruzioni) e quindi di saldare i pagamenti. La protezione della
costruzione, invece, era affidata ad un santino portato dal proprietario e
sepolto o nelle fondazioni o alla base dell'appesa. |