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PRESENTAZIONE
English version
Diciamo subito che questo lavoro non ha nessuna velleità di
essere chissà che cosa, è solo un gioco iniziato casualmente con i ragazzi di
due classi dell'Istituto Professionale Statale "F.Bottazzi" di
Casarano, con il tema della ricerca delle proprie radici, che però con il
passare del tempo è diventato una voglia frenetica dell'andare a ricercare cose
che, magari i ragazzi stessi non sapevano potessero essere esistite.
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Non nascondo neppure la mia sorpresa quando, nel leggere
proverbi, stornelli ed altro, che, anche se da sempre e nel mio piccolo, ho
cercato di ricordare, ho scoperto tante altre cose nuove (vecchie) che ero bel
lungi dall'immaginare la loro esistenza.
Ora questo "lavoro" chiamato appunto
"ricerca-contributo" vuole essere un inizio, donato a chi ha voglia di
contribuire ad ampliarlo, magari ragazzi di un'altra scuola, prima che tutto
vada dimenticato e prima che tutto venga sepolto dalla frenesia del nuovo.
Dicevo che tutto è nato per gioco, ed era un gioco basato
sulla scoperta del proprio territorio e delle proprie radici e di sé stessi,
successivamente al gioco iniziale si sono aggiunte altre iniziative quali il
gemellaggio fra classi con passaggio del "testimone" alla fine del
quinquennio e la costruzione di un "Furneddhru" nelle aree di
pertinenza della scuola.
Quale considerazione personale voglio dire d'aver visto
ragazzi, che inizialmente snobbavano le proposte quali ricerche inutili,
diventare ad un certo punto non solo parte attiva, ma elemento trainate degli
altri, segno, non solo, di una certa maturazione di rapporti interpersonale, ma
anche e soprattutto una riscoperta voglia di rapporto con i propri nonni,
depositari della "memoria".
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Da quest'esperienza i ragazzi hanno imparato a capire cos'è
il confronto e a parlare con i loro parenti, sperando che questo sia servito
anche a capire che parlare con loro serve principalmente a parlare con sé
stessi ed a capire chi si è e quale tesoro nascosto abbiamo in tutti noi. A
capire le proprie potenzialità e la necessità di una propria storia
individuale per poter credere in sé stessi e nella necessità del proprio ruolo
da espletare in termini individuali e nella collettività.
Quale conclusione voglio ringraziare prima di tutto i ragazzi
ed i professori Giuseppe Coti e Ada Mercurio per la "pazienza" avuta
ed infine, ma non ultimo il Preside Franco Fasano per avere compreso che una
scuola non può essere un fatto a sè stante, sganciata dal quotidiano e dal
territorio, ma anche e soprattutto un luogo dove vengono coltivati i ragazzi a
studiare prima se stessi ed i loro contorni, poi a capire che la scuola se
isolata e distaccata dai luoghi non può formare un ragazzo senza conoscerlo, ma
soltanto modellarlo ai bisogni di una ipotetica società, senza costruirgli le
basi necessarie ad affrontare "il dopo".
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Una nota tecnica sulla lettura del testo: la maggiore
difficoltà registrata nell'incasellamento dei proverbi è stata quella del
concetto di similitudini e dei simbolismi. Si è voluto dare un ordine a tutto,
ma nel contempo stesso, detta compartimentazione, si è dimostrata abbastanza
relativa, anche se può essere uno dei modi d'incasellare il tutto. Altro
problema è stato quello della non comprensione di alcuni termini, derivato o
dalla cattiva interpretazione dei "suoni" da parte dei
"raccoglitori", e quindi una cattiva trascrizione degli stessi, o dal
fatto che alcuni termini siano stati completamente dimenticati e quindi da
considerare, al momento irrecuperabili, salvo un futuro contributo sulla loro
riscoperta. |
Pino
De Nuzzo |
Gli autori principali del
lavoro:
ANCORA
Dania
APRUZZI Anna Chiara
BELLO Silvia
CAVALERA Rossella
CHIFFI Laura
DANESE Katia
D'AQUINO Loredana
DE FILIPPO Maria
DE ICCO Sandra
DI SECLI Federica
FASANO Eliana
FIAMMENI Francesca
FILOGRANA Lucia
GHILARDI William
INDRACCOLO Mersia |
MASCIULLO
Edda
MAURO Daniele
MELI Valentina
MINONNI Quintino
PAIANO Addolorata
PAPPADA' Antonella
PASANISI Sabrina
PERONE Antonio
PESCE Nicoletta
PIZZOLANTE Marika
RIZZELLO Valeria
SANTORO Luca
SASSO Simona
TORINO Nazarena
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