Anche
questo come il trappito censito nella scheda n°1 in realtà è composto
da due trappiti uniti e possiamo datarli dello stesso periodo, date le
caratteristiche costruttive dello stesso periodo del precedente. In questo
trappito vi sono due cose importanti da citare: la prima è quella dettata
dall’osservazione dei livelli, in quanto quelli misurati non
corrispondono a quelli reali del frantoio (lo si può notare dalle pietre
dei fusi dei torchi alla calabrese del trappito più alto e più antico,
che sono quasi interamente interrate,)e quindi per il
trappito cinquecentesco il livello reale dovrebbe essere almeno 70
cm. più in giù), mentre per quello posto più in basso lo si può
determinare, dai segni posti sui muri verticali dell’attuale sito, e
quindi che, ristrutturando un trappito più antico, sia stato scavato
scendendo in profondità per fare posto alle batterie settecentesche dei
torchi alla genovese.
Il
secondo dato importate e che dalle notizie raccolte in loco sembra che
l’attuale forma del trappito più recente sia stata col tempo
ridimensionata e ristretta, privandola di alcuni ambienti (dei quali si
notano le murature di tamponamento) e nei quali ambienti vi erano ancora,
fino a pochi anni fa, le pietre di macinazione, frantumate per farle
diventare materiale di riempimento.
Nel
trappito cinquecentesco, dopo l’abbandono, ha visto trasformato il
deposito della sentina in cisterna di raccolta dell’acqua piovana e, per
accedere facilmente a prendere acqua con i secchi, sulla sua volta, in
corrispondenza della bocca, è stato creato un boccapozzo per attingere
acqua dalla costruzione superiore. |