PITICININU
(pedicello): ciascuna delle due sporgenze del tavolaccio posto sulla pila
dei fiscoli durante la spremitura;
PRESSA TE FORZA:
torchio alla calabrese;
QUARTARA e
QUARTAREDDHRA: Recipienti di piccola o media capacità in lamiera a
due manici e bocca larga;
RASULA:
Asticciola che veniva passata sui recipienti pieni di olive per
livellare e stabilire l'esatta misura (a rasu) senza abbondare (a urmu);
RTPOSTU:
deposito temporaneo per le olive da macinare costituito da un
antro in corrispondenza della sciava. Per clienti particolari i "riposti"
sono allineati e distinti con pavimento inclinato e casuali di
scolo per assicurare l’eliminazione dei liquami e loro convogliamento nel pozzo della sentina. Costruiti in
ambienti distinti, questi particolari depositi sono apparsi verso la fine del
'700 e col tempo hanno sostituito
completamente i depositi rozzi usati sino ad allora;
SCANSIA:
ripostiglio, a forma di nicchia, ricavata nella roccia:
SANSA: massa dei noccioli frantumati
residuo della seconda spremitura che rimane nei fìscoli;
SARMA: misura
di olio corrispondente a circa 180 kg.;
SCIAVA:
camino scavato nella pietra dal quale venivano versaste le olive da conferire
al trappito, (ucca te sciava: bocca del camino posta a livello stradale):
SCIUANNA
recipiente di latta della capacità di circa 20 litri usato il trasporto
dell'olio;
SFERRARE:
liberare torchi dai fiscoli;
SCIURMA (ciurma):
squadra dei frantoiani composta, di solito, da tre trappitari, u
turlicchiu, ed il nachiro che ne era il capo;
SINTINA:
ultimo residuo feticcioso dell’olio:
SINTINARU:
pozzo sotterraneo cori fenditure naturali (capujentu) utilizzato per disperdervi gli ultimi
residui fetidi della produzione del trappito o vasca per la decantazione;
SPANARE:
svitare;
STANGA:
braccio in legno collegato alla pietra ruotante di macinazione della
vasca a cui era legato l’animale da tiro;
STARU
(Staio): misura per olio corrispondente a circa 18 Kg.;
STUPPEDDHRU:
recipiente a misura di capacità per liquidi, originariamente in legno, in
seguito in ferro, utilizzato per misurare e corrispondente ad un ottavo di tomolo (7 litri).
E' anche una misura di superficie corrispondete sempre ad
un ottavo di tomolo, e ad una superficie di circa 1.100
mq.;
TRAPPITU:
frantoio ipogeo (parola di derivazione dal termine latino trepetum);
IRAPPITARI:
lavoranti del trappito;
TUMULU (tomolo):
misura di capacità equivalente a circa 56 litri ed anche una misura
di superfici corrispondente ad 88,12 are (8,812 mq.);
TURLICCHIU:
ragazzo del trappito; (di solito il fratello minore di uno dei trappitari o il
frantoiano meno capace;
UCERNA (lucerna): lampada ad olio
usata nel trappito per l’illuminazione
dello stesso:
ULIE: olive
VANCUTEDDHRU:
scanno in legno:
VASCA: vasca
in pietra per frangere le ulive. In detta vasca, circolare, girava
verticalmente una gran ruota in pietra (petra te trappitu);
VASCATA: quantità di olive
che si macinano ogni volta e corrispondente a circa quattro tomoli (1,5 -
2 quintali). Con la pasta di olive di un vascata si riempivano i
fiscoli destinati ai torchi;
ZINGU o ZINNU: recipiente in lamiera
di forma cilindrica con una capacità da 50 Kg. a 5 quintali, a
seconda della grandezza, ed adatto per conservare l'olio. |