Lungo il percorso de «L'olio e la pietra», un'interessante servizio sulla
tradizione millenaria di ciò che lo stesso Omero definì «l'oro liquido»,
Casarano ed i suoi numerosi frantoi ipogei approdano su una rivista a
tiratura nazionale. Si tratta della neonato bimestrale «Pietra Antica»,
edito a Ferrara, che ha dedicato una scheda ad «Evenienze industriali
ipogee a Casarano», un testo a cura di Pino De Nuzzo e realizzato grazie
ai fondi accreditati al Centro Servizi Educativi e Culturali di Casarano
dalla Regione Puglia. Nell'ampio servizio dedicato alla produzione
dell'olio d'oliva e della sua evoluzione nei secoli, largo spazio ha
occupato l'approfondimento delle strutture ipogee quali preziose
testimonianze di una tradizione dal fascino indiscusso. Peccato, però,
così come viene osservato da più parti, che tali beni culturali corrano
spesso il rischio di andare perduti. Queste ed altre considerazioni sono
contenute nel volumetto, edito dalla Martignano Grafica Editrice di
Parabita, in cui il curatore ha compiuto un lavoro di documentazione dello
stato in cui versano i frantoi ipogei del luogo, nonché una disamina sulla
vita che i trappitari conducevano. La situazione che emerge «parla» di
alcuni trappiti parzialmente crollati; di altri divenuti ricettacolo di
rifiuti e di quelli che, fortunatamente, sono stati oggetto di recupero e
valorizzati, poi, in contesti come quello del presepe vivente.
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