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LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA: |
provincia
comune
denominazione
indirizzo
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LECCE
CASARANO
Chiesa Matrice
piazza MALTA |
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ALTRE
LOCALIZZAZIONI: |
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tipo
localizzazione: |
Dai documenti d`archivio e da fonti
bibliografiche, la tela risulta già essere presente alla fine del 1600
all’interno della seconda Matrice. Demolita quest’ultima, venne
trasportata all’interno della terza al termine della sua costruzione.
Dalla visita pastorale del 1719 del Vescovo Antonio Sanfelice,
risultano terminati e corredati cinque altari tra i quali l’altare delle “Anime
del purgatorio” |
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provincia:
comune:
tipologia:
denominazione:
specifiche:
data ingresso:
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LECCE
CASARANO
Chiesa
Matrice “Maria Ss.ma Annunziata”
Altare
delle “Anime
del purgatorio”
(3°
altare a destra dall’ingresso principale)
Nell’attuale Matrice, intorno al 1716-19 |
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OGGETTO: |
oggetto:
denominazione/dedicazione: |
OLIO SU
TELA
Le Anime del Purgatorio |
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SOGGETTO: |
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soggetto: |
Dal basso verso l’alto: anime purganti,
grandi angeli che ascendono con le anime, figura femminile ascendente, la
Vergine, il Bambino, San Giuseppe. La Vergine ha alla sua sinistra una
donna (identificabile con Sant’Anna) e un gruppo di porporati e, alla Sua
destra, un gruppo di redenti e il Battista. |
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CRONOLOGIA: |
secolo:
da:
a:
motivazione:
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XVII
1627
1657
BIBLIOGRAFIA |
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AUTORE: |
nome:
dati anagrafici:
riferimento intervento:
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Giovanni Andrea COPPOLA (attribuibile)
1597-1659
ESECUTORE |
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motivazione attribuzioni: |
Da
un
suggerimento orale, si é
passati al conseguente confronto con le opere dello stesso. Si é
osservata una vicinanza di tecnica, messa in opera, stile e periodo di
esecuzione con “Le Anime Purganti” dello stesso sita nella
Cattedrale di Gallipoli.
Può, quindi, esserne accettata
l’attribuzione. |
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MATERIA E
TECNICA: |
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materia e tecnica: |
Dipinto ad olio su tela in canapa con tramatura di 12x10 fili al cm quadro. Il supporto tessile é diviso in quattro teli verticali cuciti
insieme nel senso dell’altezza.
La
preparazione é sottile a colla e gesso pigmentato bruno. Lo spessore medio
di preparazione e pellicola pittorica si aggira intorno ai 0,04
cm. |
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MISURE: |
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altezza: |
larghezza: |
348 cm. |
238 cm. |
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CONSERVAZIONE:
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stato di conservazione: |
PESSIMO |
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specifiche di
conservazione: |
L’intero bordo inferiore presenta lo strappo della tela dal
supporto. Vi é, inoltre, una crettatura
anomala e una disadesione a scaglie della superficie pittorica in parte dovuta ai movimenti del
supporto. Sono presenti lacune, stuccature e ridipinture
arbitrarie come, ad esempio, nel caso delle ali degli angeli, negli
incarnati e in alcuni tratti del cielo. |
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RESTAURI: |
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restauri: |
NESSUN RESTAURO DOCUMENTATO. |
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DATI
ANALITICI: |
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descrizione:
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La pala rettangolare rappresentante le
anime redente dal purgatorio può essere divisa in tre “fasce descrittive”. La prima, in alto, comprende il gruppo centrale della
Vergine sorreggente il Bambino alla cui sinistra si trova San Giuseppe e a
destra una figura femminile identificabile con Sant’Anna, adagiati su
morbide nuvole. Due putti volteggiano sul capo della Vergine sorreggendo
una corona. Questo particolare riporta ad una attribuzione
iconografica relativa alla Vergine delle Grazie che, in numerosi
dipinti tra la seconda metà del ‘500 e la prima metà del ‘700, soprattutto
nell’Italia meridionale (dove più forte era il culto di questa “tipologia
iconografica”), presenta le stesse caratteristiche di composizione e
disposizione dei personaggi. Alla loro destra un gruppo di uomini, tra i
quali si distingue un vescovo (o almeno un uomo di chiesa) con stola e
bastone portato da un angelo. A
sinistra della Vergine si trovano un gruppo di anime salve ed angeli. Tra
di essi spicca la figura in primo piano di uomo nudo con drappo rosso,
identificabile iconograficamente con San Giovanni Battista. Questi reca nella mano destra un bastone al quale é
legato un nastro bianco riportante la scritta “Ecc[e
agnus]Dei”. Questa attribuzione é ulteriormente avvalorata
dal confronto con la tela di Gallipoli nella quale é rappresentato lo
stesso personaggio, ma con una
maggiore chiarezza interpretativa. La seconda fascia é dominata
centralmente dalla figura di una fanciulla, dai capelli raccolti sulla
fronte, elevata al Cielo da angeli, con il braccio destro innalzato
nell’intento di evidenziare la Magnanimità Divina nell’elargire la
Grazia del perdono eterno.
Intorno, altre anime assurgono al cielo sorrette sempre dagli angeli. Il
gruppo composto da una figura femminile avvolta in un drappo rosso e
sorretta da un angelo, si ritrova pressocché invariato nell’omonimo dipinto di Gallipoli. L’ultima fascia in basso vede
grandi angeli impegnati a trarre in salvo dalle fiamme le anime. La
composizione sembra essere animata da un turbine di movimenti che
definiscono, senza esitazione, l’intenzione del pittore di rendere quanto
più suggestiva e verosimile la metafora cristiana dell’ascesa al
Cielo dell’anima purificata. La luce proviene da sinistra e modula le
anatomie dei corpi in un chiarore che contrasta con il fondo più scuro. I
colori degli abiti della Vergine sono brillanti e vivi nonostante le
patine e i ritocchi. Il manto é azzurro e l’abito rosa. I toni dominanti
sono quelli del rosso e dell’azzurro (quasi tutti i drappi e le vesti
delle anime presentano queste tonalità cangianti dal rosso intenso, al
rosa, al celeste). I volti, modulati a tratti da una luce quasi eterea, simbologicamente identificabile con la Grazia Divina, risultano
drammaticamente espressivi e soavemente dolci.
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NOTIZIE
STORICO-CRITICHE: |
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notizie storico-critiche: |
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In assenza di alcun tipo di fonte scritta od orale sulle
probabili attribuzioni e sulla data di esecuzione, si é pensato essere
comunque possibile un’indagine critica sulla base di confronti verosimili
tra opere diverse, dopo aver individuato il probabile ambito di
riferimento. Dalle analisi archivistiche e fotografiche, dopo aver
individuato il periodo di collocazione della tela a scopo di pala d’altare
nella seconda Matrice di Casarano, studiata la biografia dell’artista e
confrontata l’opera casaranese con la gallipolina, si possono riscontrare
vicinanze che fanno ben pensare ad un’opera realizzata dal Coppola. La
tecnica d’esecuzione del dipinto di Gallipoli, pare corrispondere alle caratteristiche de “Le
Anime del Purgatorio” di Casarano, risultando le anatomie (la luce modula
allo stesso modo i corpi e le fattezze ed anche gli abiti risultano
pressoché identici), la cromia (nonostante le numerose ridipinture e le
patine scure presenti sull’opera di Casarano) e la vorticosa composizione,
più che vicine nei due dipinti. Anche le caratteristiche tecniche
riguardanti la “composizione” materica della tela, la sua suddivisione in
quattro teli verticali cuciti nel senso della lunghezza e la preparazione
a colla e gesso pigmentato bruno, risultano affini. I personaggi sono
molto vicini tra loro sia anatomicamente (da notare l’impressionante
somiglianza nei tratti e nella mimica dei volti nei due dipinti), che
iconograficamente (da notare: San Giovanni Battista e, soprattutto, nella
fascia centrale, la coppia composta da un angelo ed un’anima con drappo
roteante al di sopra del capo). L’opera risulta, quindi, plausibilmente
attribuibile allo stesso pittore e collocabile cronologicamente negli anni
’30 - ’50 del 1600.
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CONDIZIONE GIURIDICA : |
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generica:
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PROPRIETA’ DIOCESI “NARDO’-GALLIPOLI” |
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FOTOGRAFIE: |
genere:
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DIGITALE |
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tipo:
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JPG, modalità VGA fine,
risoluzione 2.4 Mpixel (Nikon) |
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BIBLIOGRAFIA SPECIFICA : |
bibliografia: |
-
FERSINI F., Pittori e dipinti nel
Salento Meridionale (secc.XVI-XX), CRSEC-Tricase, Martano Editrice1999
pp.30-33;
-
AA.VV., La Puglia tra Barocco e Rococo’, Electa1982
pp.264 e seg.;
-
DE ROSSI D., Storia ed arte nel
Salento, Graf. Panico 1980;
-
Paesi e figure del vecchio Salento, a cura di
DE BERNART A. e PAONE M., Congedo
Editore 1980 vol. I;
-
Pittura in Terra d’ Otranto (secc.XVI-XIX), a cura di
GALANTE L.,CRSEC-CASARANO, Congedo editore 1993;
-
CHETRY A., Spigolature Casaranesi,
Carra Editrice 1990, I° Quaderno, pp.16-17, 19-24 , 27, 41-42 ;
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COMPILAZIONE |
data :
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GENNAIO-FEBBRAIO 2004 |
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