dalla "Gazzetta del Mezzogiorno"
del 26 gennaio 2007
Casarano, città di origine
pre-romana
Non nascerebbe come "predium" dell'antica Roma ma
apparterrebbe ad un'epoca anteriore
L'ardita ipotesi è del cultore di
storia locale, De Nuzzo
Lo studioso parte mettendo in discussione il fatto
che il primo nucleo abitativo della città fosse quello nei pressi di Casaranello
Le
origini di Casarano potrebbero essere differenti da quelle abitualmente
ritenute tali.
A
proporre l'ardita ipotesi è l'architetto e cultore di storia locale
Pino De Nuzzo.
In
occasione della presentazione del suo ultimo lavoro bibliografico, «La
casa a corte bizantina. Il sistema abitativo-tipologico nel centro
antico di Casarano», pubblicato dall'ufficio regionale Crsec di Casarano,
De Nuzzo ha spiazzato gli intervenuti proponendo una nuova chiave di
lettura delle origini della cittadina casaranese.
Casarano non nascerebbe come praedium romano, secondo la teoria più
accreditata al momento, ma come un villaggio di epoca anteriore a quella
romana.
Lo
studioso parte con il mettere in discussione che il primo nucleo abitativo
della città sia quello nei pressi di Casaranello, tesi, questa, che
secondo l'architetto non avrebbe prove decisive a favore.
Secondo
punto critico: la datazione della necropoli di contrada Cisternella al
VIII-XIII secolo.
«La
tipologia delle tombe, il loro essere posizionate in un certo modo e la
distanza dal vecchio centro abitato, negano la plausibilità di questa
datazione.
Quella
necropoli - afferma De Nuzzo - va retrodatata come minimo al periodo alto
messapico. Ed in che modo datare la necropoli? Semplice, le tombe non sono
orientate precisamente lungo l'asse est-ovest, ma hanno uno spostamento di
circa 25-30°.
Quindi
basterà calcolare la precessione degli equinozi, lo spostamento cioè
dell'asse terrestre; per stabilirne la datazione, che certamente non
corrisponderà all'VIII secolo».
Resta,
però, la questione del cosa ci facesse una necropoli in quel punto.
«L'unica sua ragione d'essere è che nei dintorni vi fosse un villaggio. Ho
passato molti anni - aggiunge lo studioso - a cercare un segno di ciò e,
nonostante la continua trasformazione dei luoghi, posso affermare che il
villaggio esiste.
Per
quanto ho potuto trovare sinora, vi è ancora un pezzo di tratturo ed uno
sviluppo di almeno undici tratti di insediamenti capannicoli a forma
circolare con un diametro di circa cinque metri lungo l'asse del
tratturo».
L'intervento di De Nuzzo, però, ha messo in evidenza altre interessanti
ipotesi, secondo le quali il rione Borgo terra, centralissimo quartiere
cittadino attualmente in precarie condizioni, poteva essere una struttura
fortificata di origine federiciana.
Tale
struttura rientrerebbe nel progetto di fortificazione del territorio
portato avanti da Federico II, come si evincerebbe dai due angoli su vico
Terra che «ricordano la forma dei bastioni» e «dagli assi del cardo e
decumano, all'interno di questa perimetrazione, trasformati col tempo in
corte».
Insomma
una città ancora piena di domande a cui rispondere e di misteri da
svelare.
A
breve, però, grazie alla collaborazione della V EL dell'Istituto
Professionale «Bottazzi», la zona adiacente alla necropoli sarà oggetto di
rilevazioni e di indagini più accurate, dalle quali, forse, si potrà
sapere qualche cosa di più.
Alberto Nutricati |